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Outer Wilds: Archaeologist Edition, la recensione di uno dei più affascinanti giochi spaziali, ora su Switch

A quattro anni di distanza dall'uscita, Outer Wilds approda con il suo DLC Echoes of the Eye sulla console Nintendo Switch.

Outer Wilds: Archaeologist Edition, la recensione di uno dei più affascinanti giochi spaziali, ora su Switch
RECENSIONE di Giulia Martino   —   15/12/2023

Potreste essere attirati nello spazio dal suono degli strumenti musicali preferiti dei vostri amici. Oppure da un pianeta misterioso, il più remoto in questo piccolo sistema solare: resistere a un nome intrigante come "Rovo Oscuro" è praticamente impossibile. Altra spinta per le vostre divagazioni spaziali potrebbero essere le storie che si raccontano su Cuore Legnoso, il vostro pianeta d'origine, i cui abitanti - chiamati teporiani - sono appassionati dallo studio dell'antica civiltà dei Nomai, un popolo misteriosamente scomparso molto tempo prima.

Qualunque sia la direttrice della vostra ricerca, Outer Wilds: Archaeologist Edition sarà un'avventura indimenticabile. Finalmente approdato anche su Nintendo Switch, il videogioco di Mobius Digital è un vero e proprio miracolo: sviluppato da un team di dimensioni molto ridotte, ha attirato le attenzioni di un publisher attento come Annapurna Interactive, e il resto - come si suol dire - è storia. Outer Wilds ha molto da dire anche quattro anni dopo la sua uscita, e la possibilità di giocarlo in portabilità, con singhiozzi tecnici tutto sommato limitati, è una di quelle da cogliere senza esitazioni.

Vi raccontiamo delle esplorazioni spaziali del popolo teporiano nella nostra recensione di Outer Wilds: Archaeologist Edition.

Ricordati chi sei

Imparare a controllare la navicella spaziale di Outer Wilds non è semplicissimo: per i nuovi arrivati, è consigliabile fare pratica con il modellino disponibile su Cuore Legnoso, il nostro pianeta d'origine
Imparare a controllare la navicella spaziale di Outer Wilds non è semplicissimo: per i nuovi arrivati, è consigliabile fare pratica con il modellino disponibile su Cuore Legnoso, il nostro pianeta d'origine

L'avventura si apre insieme alle palpebre del nostro protagonista, appena risvegliatosi sulla superficie del suo pianeta d'origine, Cuore Legnoso. Il popolo teporiano è composto da appassionati esploratori e noi siamo alla nostra prima avventura in solitaria nello spazio. È meglio fare pratica con il modellino di navicella spaziale a disposizione, prima di recuperare i codici di lancio e partire alla volta delle profondità del cosmo: i comandi non sono esattamente immediati, e la diversa gravità presente su ciascun pianeta renderà necessario adattarsi in corsa per atterrare nella maniera meno traumatica possibile, diciamo.

Dirigendoci verso l'osservatorio spaziale, potremo scoprire i reperti della civiltà Nomai recuperati dall'appassionato gruppo di archeologi teporiani in ogni angolo del sistema solare. Sembra che i Nomai siano stati una presenza davvero pervasiva, prima di scomparire misteriosamente. Scheletri, scritte e statue ci raccontano le meraviglie di una civiltà tecnologicamente molto avanzata, che il nostro protagonista è chiamato a rincorrere su ogni pianeta, asteroide e roccia spaziale: i loro misteri potrebbero celarsi ovunque, anche nei luoghi più impensati.

Arrostire un marshmallow prima di partire alla volta dello spazio profondo è un'abitudine tipicamente teporiana: Outer Wilds è fatto anche di momenti rilassanti e gioiosi come questo. Occhio a non bruciare il marshmallow!
Arrostire un marshmallow prima di partire alla volta dello spazio profondo è un'abitudine tipicamente teporiana: Outer Wilds è fatto anche di momenti rilassanti e gioiosi come questo. Occhio a non bruciare il marshmallow!

Outer Wilds si racconta inizialmente con slancio, aprendosi a infinite possibilità di esplorazione e curiosità, per poi raggiungere un momento in cui è necessario sedersi davanti al sistema operativo della nostra navicella e analizzare meticolosamente ogni indizio da noi raccolto. Potremmo quindi dire che le fasi di Outer Wilds sono essenzialmente due: una prima travolgente, felicemente caotica, frutto dell'entusiasmo dell'esploratore e del suo occhio ancora vergine alle meraviglie dello spazio; la seconda più analitica, meditativa, che necessita di vari tentativi per provare (o smentire) le nostre ipotesi. È in questo secondo momento che si potrebbe essere tentati di abbandonare Outer Wilds, ma è proprio qui che bisogna tenere duro, perché si inizia a giocare per davvero.

Ventidue minuti

Ogni giocatore proverà curiosità per luoghi diversi del sistema solare di Outer Wilds. Molti si sentono irresistibilmente richiamati da Rovo Oscuro, il pianeta dal nome più inquietante... Cosa si celerà al suo interno?
Ogni giocatore proverà curiosità per luoghi diversi del sistema solare di Outer Wilds. Molti si sentono irresistibilmente richiamati da Rovo Oscuro, il pianeta dal nome più inquietante... Cosa si celerà al suo interno?

Può succedere in qualsiasi momento. Magari siamo appena atterrati sull'Intruso, un pezzo di roccia e ghiaccio che arriva dall'esterno del nostro sistema solare e viaggia a velocità folle al suo interno, venendo catturato dalla forte gravità del sole. O mentre stiamo esplorando le rovine Nomai di uno dei pianeti, alla ricerca di indizi e resti di questa civiltà perduta. In ogni caso, la prima volta sarà memorabile: il sistema solare viene obliterato dall'esplosione della gigantesca stella al suo centro, divenuta supernova.

E questo succede ogni ventidue minuti. Detta così potrebbe sembrare una tragedia, ma Outer Wilds è stato creato da sviluppatori che sapevano il fatto loro. Per attraversare il sistema solare da parte a parte non si impiega più di un minuto e ciascun pianeta - pur pieno di segreti, strade e possibilità esplorative - è un ambiente contenuto, lontano dagli eccessi di certi videogiochi a mondo aperto. Perché Outer Wilds è meraviglia a misura d'uom- ops, di teporiano. E qui entra in gioco il potenziale di Nintendo Switch, perché specialmente nella seconda fase dell'avventura è splendido impiegarla in portabilità, magari in una pausa dal lavoro o nel corso di un breve viaggio in treno: un breve volo nello spazio e via, si torna presto alla quotidianità dopo aver riempito gli occhi di mistero e tante, tante domande.

Archeologia spaziale

Tramite vari strumenti a nostra disposizione, dovremo decrittare l'antica lingua dei Nomai ed esplorare ogni pianeta del piccolo sistema solare in cui vivono i teporiani. Chi sono i Nomai, e perché sono scomparsi misteriosamente?
Tramite vari strumenti a nostra disposizione, dovremo decrittare l'antica lingua dei Nomai ed esplorare ogni pianeta del piccolo sistema solare in cui vivono i teporiani. Chi sono i Nomai, e perché sono scomparsi misteriosamente?

Altro punto di distacco rispetto alla gran parte dei videogiochi a mondo aperto è l'assenza di oggetti collezionabili. L'archeologo protagonista di Outer Wilds è uno studioso, non un saccheggiatore, e la nostra ricerca si rivolge verso la conoscenza, non l'accumulazione di risorse materiali. Ci sarebbe tanto da dire, sulla filosofia di Outer Wilds: ci limiteremo a constatare come la meccanica d'indagine principale è la traduzione dei testi Nomai grazie al nostro traduttore automatico, uno dei potenti strumenti a disposizione del gruppo di archeologi teporiani.

Abbiamo anche una sonda portatile, fondamentale per entrare in spazi ristretti e inviarci foto scattate orientando la telecamera in varie direzioni. Anche in questo caso non cercheremo oggetti, bensì aperture, porte o altri passaggi per esplorare spazi che sembrano inaccessibili. Gli strumenti a nostra disposizione sono semplici, ma efficaci, così come è interessante e ben realizzato il sistema di raccolta degli indizi a nostra disposizione, articolato in ipotesi, certezze, spunti d'indagine per direzionare le nostre esplorazioni spaziali. Con il rilevatore di segnali, poi, possiamo ascoltare gli strumenti musicali suonati da ciascuno degli archeologi teporiani nostri compagni: ognuno ha scelto un determinato pianeta per svolgere le sue ricerche, e ha importanti informazioni e osservazioni da condividere con noi. Segnatevi questo nome: Feldspato. Non fermatevi fino a quando non l'avrete trovato.

Ognuno degli esploratori spaziali teporiani porta con sé uno strumento musicale: possiamo usare il nostro rilevatore di segnali per cercare i nostri compagni in ogni angolo del sistema solare, e così ascoltare le loro storie, le loro paure e speranze
Ognuno degli esploratori spaziali teporiani porta con sé uno strumento musicale: possiamo usare il nostro rilevatore di segnali per cercare i nostri compagni in ogni angolo del sistema solare, e così ascoltare le loro storie, le loro paure e speranze

Non vogliamo dire di più su Outer Wilds, se non che siamo sinceramente invidiosi verso chi, tra voi, avrà la fortuna di scoprirlo per la prima volta su Nintendo Switch: il lavoro svolto per questa conversione sacrifica leggermente la qualità delle texture, allungando di poco i tempi di caricamento (segnaliamo che i caricamenti sono presenti giusto all'inizio e alla fine di ciascun ciclo di esplorazione) con il fine - evidente - di preservare il più possibile la stabilità del frame rate. Riuscendoci, perché i singhiozzi sono pochi, come prevedibile avvertibili prevalentemente quando si usa la console Nintendo in portabilità. Nulla che possa inficiare un'esperienza praticamente perfetta, ottimamente raccontata anche grazie a una pulitissima e precisa traduzione di testi e dialoghi in lingua italiana. Il gioco comprende l'espansione Echoes of the Eye, che indaga su un particolare aspetto degli studi svolti sul cosmo dalla civiltà Nomai.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 22.99 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (16)
9.2
Il tuo voto

Outer Wilds: Archaeologist Edition segna l'arrivo su Nintendo Switch di uno dei videogiochi più interessanti degli ultimi anni. Le avventure del nostro esploratore teporiano hanno ancora molto da dire e - ne siamo certi - non mancheranno di affascinare chi non ha mai provato l'ebbrezza di esplorare un sistema solare solo apparentemente piccolo, intrappolato in un loop temporale di ventidue minuti. In realtà, ciascuno dei pianeti ha tantissimo da raccontare, e racchiude a sua volta l'universo di sogni, speranze e studi della misteriosa civiltà Nomai. I testi tradotti grazie alla nostra strumentazione riveleranno storie profondamente toccanti, capaci di farci riflettere sul valore della comunità, della curiosità, del sacrificio. Con pochi compromessi di carattere tecnico, Outer Wilds: Archaeologist Edition approda su Nintendo Switch con un tempismo perfetto per le vacanze natalizie, un momento ideale per sedersi sul divano e esplorare l'universo tenendolo nel palmo della mano.

PRO

  • Un'avventura spaziale straordinaria, con una filosofia tutta sua
  • Divertente, coinvolgente, esaltante, commovente
  • Il mistero della civiltà Nomai è davvero intrigante
  • Perfettamente bilanciato nel suo sistema di loop temporale di ventidue minuti
  • Un videogioco essenziale nella storia del medium

CONTRO

  • Qualche minimo sacrificio tecnico rispetto alle altre versioni, inevitabile su Nintendo Switch