0

Star Wars Demolition

S.W. Demolition è l’ultimo franchise in ordine di apparizione uscito dalle feconde menti dei tipi della Lucas Arts. Il titolo è un poco originale sparatutto in arene chiuse, sulla falsariga del ben più apprezzato Virtual On.

RECENSIONE di La Redazione   —   15/01/2001

Modalità di gioco

Iniziamo subito con la descrizione delle modalità di gioco. In Single Player ci verrà proposta la possibilità di sfidare avversari gestiti dalla cpu nel modo battaglia, e qui basterà solamente distruggere i mezzi nemici; in Torneo oltre a distruggere gli avversari dovremo anche stare attenti all’indicatore dei danni e ad accumulare una discreta somma di denaro. Scommessa: ogni commento mi sembra superfluo; caccia al droide, una sorta di time mode a punti. Tournament è il fulcro del titolo Lucas: si inizierà combattendo contro un solo veicolo, all’ultimo round dovremo fronteggiarne quattro. Durante gli scontri potremo usufruire di diversi bonus e armi diverse, le quali si upgraderanno come in uno sparatutto classico. Oltre a ciò a random nel livello si trovano dispositivi vari come deflettori nuovi di zecca e prodigiosi aggeggi stealth. Se si sarà cosi bravi da aver accumulato almeno 10.000 crediti sarà possibile sbloccare nuovi mezzi e livelli. Il 2 Player mode è ridotto all’osso: Tournament in modalità cooperativa, scommesse, uno contro l’altro, caccia al droide, sfida uno contro uno a chi ne abbatte di più nel minor tempo. In modalità Multiplayer ci si può sfidare in un massimo di quattro partecipanti. L’ultimo sopravvissuto sarà il vincitore.

La tecnica

Graficamente parlando S.W. Demolition è un titolo mediocre. Si salva ben poco della realizzazione tecnica. I mezzi da battaglia sono senza infamia e senza lode: i modelli poligonali sono discretamente costruiti e mappati, con delle skins sufficientemente definite. Invece gli effetti di luce di armi ed esplosioni sono veramente scarsi. L’unica cosa positiva in questo settore è data dall’effetto dell’uso del dispositivo stealth: veramente eccezionale. Bellissima è la rifrazione delle luci d’ambiente sui contorni dei mezzi: veder balenare nel buio la silhouette del nemico e constatare l’impotenza dei propri sistemi di puntamento, non è propriamente piacevole, soprattutto quando un siluro protonico ti arriva addosso all’improvviso. Totalmente negativo è l’aggiornamento dello schermo. A parte un pop up dei poligoni a dir poco ossessivo, in alcuni livelli tipo quello ambientato sul pianeta originario di Joda, il fogging, già di per se deprecabile si somma ad una mappatura ambientale a dir poco ridicola. A mano a mano che si scopre una porzione di fondale, l’alone grigio che ricopre tutto lascia spazio alle textures vere e proprie di esso. L’effetto è terribile: mi ricorda un vecchio gioco di golf per Commodore 64, dove dopo ogni tiro l’ambiente veniva aggiornato, elemento per elemento, dal basso verso l’alto. Sembra di essere tornati indietro di 15 anni!! Come se non bastasse la definizione di essi non è nemmeno molto particolareggiata, attestandosi su livelli appena sufficienti. Il sonoro è positivo: la colonna sonora fa molto John Williams, e questo è buono; gli effetti sonori talvolta mi hanno dato l’impressione di essere stati usati un po’ a sproposito: lo stesso per più sorgenti, e questo non è buono. La giocabilità non è il massimo: il metodo di controllo è immediato e facile da padroneggiare, fa però da contr’altare ad un sistema di visualizzazione dei dati relativi al mezzo poco chiara e di difficile lettura. 5

In definitiva...

Andando al sodo il titolo Lucas è poco divertente: andare in giro per arene a sparacchiare a nemici poco vogliosi di attaccarti, e in più per molto tempo, vista l’incredibile corazzatura di essi, è letalmente noioso. Manca insomma quel qualcosa in più che ti invoglia ad andare avanti a giocare. Non c’è sfida, e anche quando si è in uno contro quattro, i nemici si comportano da imbecilli patentati; in più un bel colpo assestato non ti gratifica con una bella esplosione e un gran botto. Anche la sfida in quattro, tutti contro tutti per le prime due partite piace, poi stanca subito. È difficile, ad esser sinceri trovare qualche cosa di totalmente positivo in questo gioco. Ogni comparto ha la sua bella magagna: i modelli poligonali sono discreti, allora i fondali sono poveri e l’aggiornamento dello schermo ridicolo. La musica e gli effetti sono quelli originali, però usati a sproposito. Che bello, ora sparo un siluro fotonico a Boba Fett! Se avessi lanciato una miccietta avrei fatto più casino. È veramente un peccato vedere una bella idea cosi’ mal realizzata. C’è veramente poco da salvare, nell’ultima fatica Lucas. Solo se si è dei fan accaniti si riuscirà ad apprezzare un po’ questo titolo, gli altri farebbero meglio ad astenersi.

L'ultimo nato

S.W. Demolition è l’ultimo franchise in ordine di apparizione uscito dalle feconde menti dei tipi della Lucas Arts. Il titolo è un poco originale sparatutto in arene chiuse, sulla falsariga del ben più apprezzato Virtual On. Al posto di robot giganti si sfidano in match all’ultimo sangue piloti provenienti da tutti e 4 gli episodi della saga lucasiana, tipo Boba Fett, Dug, uguale al pilota avversario del giovane Anakin dell’Episodio 1, un Lando Carlissian sotto mentite spoglie, e concorrenti inediti a bordo di mezzi noti tipo un At St imperiale, un minicarro radiocomandato con tanto di droide (vedi E. 1) e uno snowspeeder modificato, credo un residuato della battaglia di Hoth. Tutta questa varietà di mezzi va a scapito però di un minimo di coerenza cronologica; i puristi della saga storceranno il naso a vedere la continuity della space opera cosi’ brutalmente violentata, ma questo è uno sparatutto e forse questa fusione senza scrupoli è totalmente giustificata.