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Storyteller, la recensione di un originalissimo puzzle game

Atteso per anni, il puzzle game di Daniel Benmergui arriva su PC, mobile e Switch grazie ad Annapurna: vediamo com'è andata nella recensione di Storyteller.

Storyteller, la recensione di un originalissimo puzzle game
RECENSIONE di Christian Colli   —   26/03/2023

Sviluppato dall'argentino Daniel Benmergui, Storyteller si è fatto attendere per una decade, ma la premessa era troppo interessante per passare inosservata: l'idea era quella di costruire un gioco di deduzione - un vero e proprio rompicapo - sul meccanismo della narrativa sequenziale. Benmergui ci ha messo anni a perfezionare la sua formula e a trovare uno stile grafico distintivo e immediatamente riconoscibile, ma soprattutto a cercare una forma di interattività immediata e istintiva che traducesse in gameplay l'astrazione che è il processo creativo.

Abbiamo completato il titolo di Benmergui e Annapurna su Nintendo Switch e nella nostra recensione di Storyteller vi diremo se n'è valsa la pena attendere tutti questi anni per giocare agli sceneggiatori.

Racconta una storia

Storyteller, un racconto ispirato alla favola del principe ranocchio
Storyteller, un racconto ispirato alla favola del principe ranocchio

Storyteller si potrebbe definire come una specie di Scribblenauts al contrario: se nel gioco di 5th Cell si dovevano scelte le parole giuste per risolvere i puzzle, nel titolo di Benmergui il giocatore ha le parole giuste a disposizione fin da subito, ma per usarle efficacemente deve prima dedurre la logica con cui sono state scelte dall'autore. Ispirandosi ai racconti dei grandi autori del passato, da Shakespeare a Conan Doyle, passando per i Fratelli Grimm o Edgar Allan Poe, i 52 livelli in cui si dividono i tredici capitoli di Storyteller raccontano dei brevi episodi scollegati e illustrati come fossero fumetti di massimo otto vignette. Il giocatore ha a disposizione un titolo, un certo numero di spazi e alcuni elementi, che possono essere scenari o personaggi, ma che in realtà sono veri e propri concetti, con cui deve costruire una storia illustrata.

Sebbene sia possibile scegliere in che ordine giocare i vari stage, i primi svolgono una funzione di tutorial che insegna indirettamente le basi del gameplay. Non ci sono delle vere e proprie istruzioni, né didascalici consigli in sovrimpressione; Benmergui confida nell'intelligenza del giocatore e nelle sue capacità di deduzione, che fondamentalmente sono gli unici strumenti a disposizione per risolvere i rompicapi nel libro virtuale.

È una specie di gioco a incastri. La storia che va raccontata - ma qualche volta ci sono molteplici soluzioni allo stesso rompicapo - si deve dedurre dal titolo, come detto, ma anche dalle interazioni tra i personaggi protagonisti e gli scenari in cui si svolge. Il modo in cui i personaggi reagiscono gli uni con gli altri, in scenari diversi, suggerisce il loro carattere e l'andamento della narrativa, nonché un vago ordine degli eventi. Gli esempi valgono più di mille parole e uno dei primi stage fa al caso nostro: intitolato "Vedere il fantasma di un amante", questo rompicapo ci mette a disposizione due scenari/concetti (amore e morte) e due personaggi (Adamo ed Eva). Quindi la soluzione è abbastanza semplice, perché in tre vignette dobbiamo raccontare una storia in cui Adamo ed Eva sono innamorati, uno dei due muore e il superstite ne vede il fantasma. È una storia che si risolve praticamente da sola.

Negli stage successivi, tuttavia, le cose si complicano enormemente. In "Bernarno beve il veleno" abbiamo tre scenari/concetti (foresta, luna e veleno) e due personaggi, Bernardo e Giulietta, che però reagiscono in modo diverso a seconda dello scenario in cui si trovano, da soli o insieme, o della fase lunare che cambia a seconda di quante volte usiamo lo scenario nelle sei vignette disponibili. Se collochiamo Bernardo in una vignetta con la luna, scopriamo infatti che si trasforma in un lupo mannaro: nella foresta, prima della luna piena, Bernardo amerà Giulietta, ma dopo la luna piena, sotto forma di licantropo, la ucciderà.

Storyteller, i rompicapi diventano sempre più articolati e complessi
Storyteller, i rompicapi diventano sempre più articolati e complessi

Come potete intuire, le variabili sono tantissime e il titolo della storia si offre a diverse interpretazioni. Bernardo beve il veleno... perché? E quando? Lo beve per suicidarsi dopo aver assalito involontariamente la donna che amava? Sembrerebbe la soluzione più logica - e tragica, una caratteristica bene o male condivisa in tutti i cupi racconti di Storyteller - ma non è detto che lo sia e comunque bisogna anche ordinare il racconto in un modo che si visivamente logico. Il sistema di controllo si affida ai tasti di Nintendo Switch e al touch screen, se si preferisce, ma per quanto sia intuitivo e immediato, c'è da dire che spesso si sente il bisogno di un meccanismo che permetta di salvare le narrative più articolate nel caso in cui diventi necessario cambiare uno o più elementi mentre se ne trattengono altrettanti.

Diciamo che una buona metà di Storyteller è genuinamente ingegnosa e divertente da giocare: i rompicapi mettono alla prova le nostre capacità deduttive e logiche, ma anche la creatività e la proprietà di linguaggio. Tuttavia, man mano che gli stage si fanno più complicati e si moltiplicano le variabili, si incontrano dei momenti davvero frustranti in cui si finisce per procedere a tentativi, senza applicarsi più di tanto a cercare la soluzione col ragionamento.

Lo stile sobrio, ma piacevole di Storyteller

I racconti di Storyteller parlano spesso di amore e morte
I racconti di Storyteller parlano spesso di amore e morte

Storyteller è un gioco assolutamente single player, ma per i motivi summenzionati ci si diverte molto di più in compagnia, spremendo le meningi insieme a qualcun altro mentre si confrontano le soluzioni e le idee. Il titolo di Benmergui ha un aspetto sobrio ma piacevole; le piccole, semplici animazioni con cui i personaggi esprimono i loro sentimenti sono espressive e riescono a trasmettere efficacemente il significato delle scene in cui sono coinvolti. Questo è sicuramente un pregio non da poco che, in uno schema più ampio, dimostra l'attenzione e l'ingegno con cui l'autore argentino ha lavorato a questo particolarissimo gioco, scegliendo con cura anche l'accompagnamento sonoro, che rimaneggia i grandi della musica classica: azzeccatissimo, considerato i temi delle storie raccontate.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 13,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (12)
7.2
Il tuo voto

Se avete atteso per quasi dieci anni il titoletto sviluppato da Daniel Benmergui, allora potreste restare un po' delusi nell'esaurirlo nel giro di un paio d'ore: Storyteller è un gioco brevissimo, anche se ovviamente dipende anche dalla vostra bravura, ma è proposto a un prezzo tutto sommato contenuto ed è uno degli indie più originali sulla piazza. Funziona, soprattutto in compagnia, ma l'idea merita qualche limatura e sicuramente un seguito che possa esprimerne ancora meglio le grandi potenzialità.

PRO

  • È un titolo davvero originale e curato
  • Immediato e intuitivo

CONTRO

  • Si completa in pochissimo tempo
  • Alcuni rompicapi sono frustranti