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Valiant Hearts: The Great War, la recensione per Nintendo Switch

L'avventura grafica sulla Grande Guerra, Valiant Hearts: The Great War, torna in gran forma su Nintendo Switch

RECENSIONE di Simone Pettine   —   15/11/2018

Conoscere il passato è fondamentale per comprendere il presente e progettare un mondo migliore per quanto riguarda il futuro: un concetto che a scuola ci è stato ripetuto così tante volte da venire banalizzato, non è vero? Eppure basta ascoltare il telegiornale, dare un'occhiata ai principali eventi di portata mondiale, per capire che dal passato non abbiamo imparato niente. Tra i tanti temi più che mai attuali prendiamone solo uno in considerazione: la guerra. Forse abbiamo dimenticato non tanto cosa significhi fare la guerra, ma piuttosto cosa significhi viverla. Nel 2014 Ubisoft Montpellier ha deciso di ricordarcelo, utilizzando il medium videoludico per raggiungere un pubblico giovanile il più possibile vasto. Valiant Hearts: The Great War, una produzione piccola, digitale, forse dimenticata dai più, rivive in questi giorni su Nintendo Switch. E con la nostra recensione vogliamo spiegarvi perché dovreste giocarlo.

Trama: Grande Guerra, Piccoli Uomini

I protagonisti di Valiant Hearts: The Great War non sono grandi generali, famosi condottieri e figure particolarmente carismatiche. Sono invece piccoli uomini, persone normalissime che fino alla chiamata generale alle armi conducevano una vita tranquilla. Questo però non vuol dire che Emile, Freddie, Anna e Karl allo stesso tempo non possano essere considerati Valiant Hearts, cioè letteralmente "cuori coraggiosi", cuori che non hanno paura. I quattro principali protagonisti della narrazione toccante e malinconica di Ubisoft si ritrovano in una guerra che non hanno mai voluto, coinvolti dall'agire di forze più grandi di loro, ognuno mosso da interesse personali, ma mai nel senso cinico del termine. Anna è alla ricerca del padre scomparso, Emile è un padre di famiglia che vorrebbe solo poter tornare a casa, Karl è stato allontanato dalla moglie francese e dal figlio perché di nazionalità tedesca, Freddie vuole vendicarsi dei tedeschi che gli hanno portato via tutto quanto aveva di più caro. La storia raccontata dagli sviluppatori prosegue tesa, incalzante, spedita verso la sua conclusione: nessun tempo morto, nessuna incertezza, grazie anche all'eccellente doppiaggio in lingua italiana e all'espressività delle voci narranti. Dobbiamo anche sottolineare un altro pregio importantissimo di Valiant Hearts: The Great War, e cioè il suo valore altamente formativo. Sapevate che durante la guerra del 1914-1918 venne utilizzato per la prima volta il gas cloro, micidiale sul campo di battaglia? E che per fermarlo si poteva solo ricorrere, al tempo, a dei fazzoletti inzuppati di urina? E che per la prima volta entrambi gli schieramenti fecero affidamento su oltre cinquantamila cani addestrati a salvare i soldati sepolti dalle macerie, principalmente pastori tedeschi?

Valiant Hearts: The Great War, la recensione per Nintendo Switch

Valiant Hearts: The Great War contiene queste e centinaia di altre curiosità, fatti importanti come la battaglia della Marna e piccoli dettagli legati alla vita quotidiana, con tanto di foto storiche. Alcuni sono subito disponibili dal menù dei bonus all'inizio di ogni capitolo di gioco, altri andranno sbloccati raccogliendo i tanti collezionabili nascosti ovunque. La produzione dimostra chiaramente che un videogioco può divertire, commuovere e al tempo stesso informare, arricchire la conoscenza dei fruitori. La cura del materiale storico raccolto e proposto da Ubisoft si accompagna a quella legata alle narrazioni delle vicende dei singoli protagonisti: ognuno di loro possiede un diario, aggiornato proseguendo nell'avventura principale, così che in ogni momento il giocatore possa fare il punto della situazione.

Gameplay: un po’ avventura grafica, un po’ rompicapo

Valiant Hearts: The Great War è una valida avventura grafica, realizzata in uno stile a metà tra il cartone animato caricaturale (ma mai grottesco) e il fumetto. Personaggi e sfondi sono tratteggiati in uno stile ora delicato ora più incisivo, con tonalità calde nei momenti tranquilli ma che diventano immediatamente fredde durante le scene di guerra. Per proseguire nella narrazione il giocatore è solitamente chiamato a risolvere dei compiti piuttosto semplici: interagire con un determinato elemento dello scenario, raccogliere ed utilizzare uno specifico oggetto, azionare una leva, sollevare un gancio di traino, e via dicendo.

Valiant Hearts: The Great War, la recensione per Nintendo Switch

Ci sono anche alcune sessioni più rapide, in cui bisogna ad esempio a sfuggire alla caduta di pericolosi ordigni esplosivi sul campo di battaglia, o schivare raffiche di mitragliatrici, ma il livello di sfida si mantiene sempre e comunque basso; nessuna differenza o stimolo aggiuntivo neanche disattivando il sistema di suggerimenti a schermo. Non brillano particolarmente neppure i puzzle game ambientali in cui dovremo risolvere situazioni un po' più intricate, anche avvalendoci dell'aiuto del nostro fedele amico a quattro zampe, perché solitamente si sa bene o male quasi sempre cosa fare già alla prima occhiata superficiale del livello; sbagliare, rimanere bloccati per più di due minuti o finire eliminati da un tedesco, quello sì che è davvero difficile in Valiant Hearts: The Great War. Un vero peccato, perché una sfida un po' più impegnativa soprattutto verso le fasi finali di gioco avrebbero solo fatto del bene al titolo, appagando anche di più il giocatore. Chiaramente Ubisoft ha deciso di investire quasi tutte le sue attenzioni sulla narrazione, che però non può rimanere l'unico elemento valido di una produzione e spostare in secondo piano il "videogioco" vero e proprio.

Valiant Hearts: The Great War, la recensione per Nintendo Switch

Eccellente la conversione su Nintendo Switch: sia in modalità portatile che all'interno del dock il titolo Ubisoft si rivela fluido e bellissimo da vedere, senza neppure un accenno di scatto o rallentamenti. Abbiamo già avuto modo di apprezzare un'ottima conversione nelle scorse settimane con Child of Light, anch'esso arrivato su Nintendo Swtich: il motore UbiArt si rivela ottimizzato perfettamente sulla console ibrida Nintendo. Sicuramente apprezzabile anche l'introduzione dei comandi touch screen per la navigazione nei menù in modalità portatile, peccato che non sia stato introdotto anche nel gameplay vero proprio: l'avventura sarebbe potuta risultare ancora più immersiva. Non che non lo sia già di suo, ovviamente.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (5)
8.8
Il tuo voto

Valiant Hearts: The Great War è un'avventura grafica accattivante, un puzzle game perfetto per chi non cerca sfide impegnative, ma soprattutto una storia toccante, raccontata e doppiata in modo magistrale. Non dura molto, è vero, ma recuperare tutti i collezionabili al primo colpo non sarà facilissimo: e vale davvero la pena di trovarli, perché ciascuno di essi fornisce informazioni importanti e curiosità imperdibili sulle vicende legate alla Prima Guerra Mondiale. La conversione per Nintendo Switch è ottima: se non avete ancora avuto modo di giocare Valiant Hearts: The Great War, questa volta non avete proprio più scuse. Accompagnate i quattro protagonisti nel loro viaggio: ad esperienza conclusa scoprirete di esservi arricchiti, di avere qualcosa in più. E forse non solo dal punto di vista culturale.

PRO

  • Narrazione indimenticabile
  • Comparto artistico valido e subito riconoscibile
  • Altamente formativo

CONTRO

  • Un po' troppo semplice
  • Decisamente breve
  • Nessun nuovo contenuto