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Yager

Yager si è fatto decisamente attendere. Previsto per il lancio europeo di Xbox, arriva finalmente sugli scaffali dei negozi di videogiochi. Ne è valsa la pena? Scopritelo nella nostra recensione.

RECENSIONE di La Redazione   —   11/04/2003
Yager
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I'm the god of hellfire

Una componente importante per l’atmosfera di cui si avvolge questo gioco è sicuramente la narrazione di una storia che, in un’altalena di emozioni che andranno dall’umoristico al drammatico, cercherà di coinvolgere il giocatore in un futuristico mondo di fine ventunesimo secolo. La guerra per la corsa al potere è aperta, ed il dominio incontrastato di una delle maggiori megacorporazioni di questo immaginario pianeta terra, la Proteus Company, viene intaccato da alcuni attentati dei “pirates”, capeggiati dal temibile Gunther Van Berg. In seguito a questi incresciosi episodi, la Proteus Company decide di correre ai ripari assoldando un pilota freelance, di cui rivestiremo i panni. Dopo una breve presentazione, che vedrà il protagonista Magnus Tide fare il suo ingresso nella Proteus Island, saremo subito messi alla prova come freelancer con una simulazione di volo ed un piccolo addestramento a seguito di un pilota veterano. Tutto questo al fine di addentrare il giocatore nel mondo di Yager e, soprattutto, avvicinarlo al complesso sistema di controlli. In effetti ci vorrà un po’ di pratica per assimilare tutte le funzioni di Sagittarius, la nave da combattimento di Magnus (e di riflesso nostra), ma con qualche sessione di gioco per niente frustrante si riuscirà fin dalle prime battute a domare il craft con tutto l’arsenale annesso. Sagittarius è un’aereonave da combattimento dotata di una caratteristica peculiare originale utilissima: la possibilità di solcare i cieli in due assetti totalmente differenti fra loro, ovvero jet-mode e hover-mode. La differenza sostanziale che intercorre fra i due sistemi d’aviazione sta nella velocità di navigazione e nei movimenti di Sagittarius: con l’assetto jet si navigherà con una velocità molto più incisiva, senza dover mai accelerare, in quanto è automatico, e potendo effettuare delle rotazioni di 360° in asse; con la modalità hover, di contro, si avrà la possibilità di stare fermi, fluttuando nell’aria per poi accelerare con il grilletto di sinistra dosando la velocità a piacimento e muovendosi anche per linee orizzontali. I due sistemi di volo sono intercambiabili in qualsiasi momento tramite la pressione dello stick analogico destro, cosa che cambierà anche la configurazione di alcuni tasti del pad lasciando come punti fermi i tasti abbinati all’armamento.

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Simpaticamente solo, o quasi, contro tutti...

Questo titolo di origine germanica è suddiviso in missioni, intervallate da scene d’intermezzo in grafica real-time che avranno lo scopo di raccontare al giocatore la trama e gli eventi annessi ad ogni missione. La varietà di compiti da assolvere passa, e di molto, il semplice concetto di spara e fuggi, dando al giocatore mansioni che potranno essere di copertura, di attacco solitario o in massa, di difesa o semplicemente di precisione. Anche la componente esplorativa risulta di fondamentale importanza, proponendo scenari ampi e piuttosto complessi da visitare, alla ricerca di munizioni o della miglior posizione per sferrare un attacco. Ma è Sagittarius il vero punto nevralgico del gameplay di Yager, dove scegliere la strategia giusta con cui approcciarsi alle varie missioni sarà fondamentale per il loro completamento; infatti si potranno effettuare azioni di tipo stealth, di vero e proprio cecchinaggio, grazie anche allo zoom in dotazione, oppure agire con pirotecnici voli d’assalto. Da segnalare anche la buona intelligenza artificiale dei nemici che faranno di tutto per evitare di essere colpiti, cercando di uscire di traiettoria per portarsi alle spalle. Qui saremo aiutati da due strumenti posti negli angoli bassi dello schermo: uno è una mappa che indicherà in tempo reale la posizione dei nemici nei nostri confronti, mentre l’altro segnalerà il tipo di arma equipaggiata e, grazie ad uno schema raffigurante la nostra navetta, da che lato verremo colpiti.

Yager
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I feel good tadadadadada

Il livello tecnico di Yager si attesta su ranghi discreti dove l’unica pecca a minare la giocabilità è il framerate, se pur di poco al di sotto dei 30 fps, con alcuni crolli verticali soprattutto quando lo schermo si riempie di nemici ed esplosioni; considerando la qualità dell’hardware e che gli effetti grafici non sono di prim’ordine, si poteva e doveva far meglio. Assenti effetti di luce degni di nota e con textures poco dettagliate, Yager dà del suo peggio proprio nella realizzazione dell’acqua, che non è altro che uno specchio precalcolato col quale è impossibile interagire o vedere qualcosa di diverso dalle increspature, peraltro sempre uguali, e dai riflessi degli edifici. Per ciò che concerne i modelli poligonali di Sagittarius e delle altre imbarcazioni il lavoro espresso dalla software house tedesca è visibilmente più curato; così come il background che offre una cosmesi varia ed ispirata, godendo anche di un orizzonte profondo che soltanto un leggero clipping riesce a scalfire. Migliora decisamente il comparto sonoro che offre una buona dose di sonorità differenti l’una dall’altra nei motivi di sottofondo che, se pur non ispiratissimi, calzano sempre a pennello con la situazione in corso. I doppiaggi in inglese sono ottimi, in particolar modo lo è quello di Magnus Tide che, oltre ad una tonalità di voce decisamente azzeccata, vanta una linea di shortcut soppesate per ogni situazione; infatti il nostro protagonista passerà dai toni gravi delle situazioni più critiche, ad un divertente e divertito sarcasmo nelle circostanze soft, finendo per intonare alcuni motivi mitici quali “I feel good” e “My way” nei momenti in cui l’esaltazione e l’adrenalina avranno il sopravvento al termine di uno scontro. Questo la dice lunga sul lavoro minuzioso svolto in sede di sviluppo, essendo la caratterizzazione di Magnus Tide estremamente curata al fine di portare il giocatore ad un livello più elevato di coinvolgimento tramite le peripezie verbali del nostro eroe.

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Commento

Yager è un’autentica rivelazione che riesce a rapire il giocatore per ore con un gameplay che offre spunti ed emozioni in abbondanza. Un gioco che richiede una buona dose d’impegno, soprattutto manuale, e che difficilmente scade nella noia per la varietà delle mansioni da compiere. Peccato per la mancata localizzazione in italiano e per una realizzazione tecnica sottotono, se confrontata al resto del gioco. Un titolo consigliato a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questo genere ed un acquisto praticamente obbligato per gli appassionati.

    Pro:
  • Buon sistema di controlli
  • Missioni varie e complesse
  • Il protagonista è caratterizzato in maniera impeccabile
  • I 60 hz fanno sempre piacere
    Contro:
  • Mancanza di qualsiasi tipo di localizzazione
  • Grafica sottotono se paragonata al resto del gioco

Yager
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Al termine di un lungo sentiero percorso superando ritardi di ogni sorta, ecco finalmente in dirittura d’arrivo Yager, gioco di combattimenti aerei, prodotto da THQ, di una neonata nonché omonima software house tedesca. In sede di anteprima abbiamo visto come questo titolo fosse realmente ambizioso e carico di elementi sufficienti a far venire una certa acquolina in bocca, ed in redazione più di una persona è stata disposta a scommettere sulla reale qualità di questo air-combat game. Avremo preso un granchio?