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La recensione di Detective Pikachu

A caccia di prove con un Pikachu che beve caffè e parla come un uomo di mezz'età

RECENSIONE di Christian Colli   —   30/03/2018
Detective Pikachu
Detective Pikachu
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Sviluppato da Creatures, piuttosto che dai soliti ragazzi di GameFreak, Detective Pikachu è probabilmente il più coraggioso spin-off a tema Pokémon che ci sia mai capitato di giocare. E negli anni ne abbiamo visti parecchi: siamo passati dai flipper ai match-3, dai picchiaduro ai crossover con Nobunaga's Ambition. Una cosa è rimasta sempre stoicamente immutabile: Pikachu. L'adorabile topo elettrico, mascotte gialla della serie sin dai primi anni '90, è diventato famoso quanto Topolino e negli anni è stato persino l'unico pokémon a ottenere una voce propria nei videogiochi in cui, solitamente, i mostriciattoli si esprimono a versi. Ecco, Detective Pikachu si sbarazza anche di quell'iconico "Pi-ka-chu!" per dare al piccolo roditore la voce di un uomo di mezz'età... e per quanto possa sembrare assurdo - e anche un pelino inquietante - ha perfettamente senso: basta seguire attentamente la storia di questo... giallo. E non è una battuta!

Un mestiere da pokémon

Fortunatamente, l'unica persona che riesce a "sentire" la voce roca di questo strambo Pikachu che ha perso la memoria è il giovane Tim Goodman, arrivato a Rhyme City per indagare sulla scomparsa del padre, un celebre investigatore privato. I due si incontrano per caso, ma ovviamente la capacità di comprendersi a vicenda non è solo una coincidenza, anche se bisognerà risolvere varie indagini per venire a galla di anche questo mistero: la storia di Detective Pikachu è composta da nove capitoli e si completa in una decina di ore. È un giallo tutto sommato passabile, benché edulcorato per compiacere tutte le età, che si ispira all'universo dei pokémon così come lo conosciamo, adocchiandolo da un'angolazione un po' più... realistica, per così dire. Creatures abbandona il cartoonesco cel shading cui ci ha abituato GameFreak per impiegare uno stile che ricorda maggiormente i lungometraggi in computer grafica di Disney e Pixar. La storia si sviluppa infatti attraverso numerose cinematiche doppiate in inglese e sottotitolate in italiano che, quasi come un piccolo film, ci raccontano i momenti salienti.

La recensione di Detective Pikachu

Il protagonista assoluto non è neanche Tim, ma il Pikachu investigatore che gli ruba continuamente la scena. Abbiamo visto tante varianti di Pikachu nel corso degli anni, ma lo sviluppatore nipponico ha tratteggiato questa bizzarra versione con una cura maniacale per le espressioni e la gestualità: sembra veramente uscire da un racconto noir ambientato negli anni '50, prendendo il giocatore alla sprovvista con gag esilaranti. Dobbiamo ammettere che il tono adulto della sua voce ci aveva letteralmente spiazzati, sulle prime, ma la scelta genera un contrasto davvero spassoso. Anche Tim e gli altri comprimari riescono a ritagliarsi un po' di spazio, ma ovviamente sono i pokémon, filtrati attraverso i commenti di Pikachu, l'unico che riesce a comprenderli, che danno alla storia un tocco particolare anche quando cerca maldestramente di assumere contorni più seri. Detective Pikachu resta comunque un titolo pensato per i più piccini sia nelle atmosfere che nel gameplay.

La recensione di Detective Pikachu

E questo approccio "leggero" purtroppo sminuisce la qualità del titolo Creatures. Le indagini che coinvolgeranno Pikachu e Tim riescono anche a stupire grazie a intrecci non proprio scontati, ma la struttura del gioco sostanzialmente si articola nello stesso modo dall'inizio alla fine: il giocatore, controllando Tim in terza persona, deve interrogare i passanti ed esaminare ogni indizio per accumulare una serie di appunti nel suo taccuino. Di tanto in tanto scatta un "quick time event" estremamente semplice che dà a certe sequenze un sapore vagamente dinamico, ma nella maggior parte dei casi, una volta raccolte tutte le testimonianze, si passa alla fase conclusiva dell'indagine in cui bisogna risolvere dei semplici quiz logici. Fallire è praticamente impossibile, perché Pikachu ci permette di ritentare sempre e spesso ci imbocca letteralmente le soluzioni. Nella maggior parte dei casi, la struttura ci è apparsa talmente forzata da essere frustrante, perché capita di intuire quasi subito la soluzione di un caso, ma prima bisogna necessariamente trovare ogni indizio - persino il più inutile e superfluo - per sbloccare la fase conclusiva. A quel punto, Detective Pikachu perde gran parte del suo fascino, e diventa soltanto un piacevole esercizio di lettura in chiave Pokémon.

La recensione di Detective Pikachu

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (12)
7.2
Il tuo voto

Come accade raramente con gli spin-off affidati a terze parti, Detective Pikachu è uno di quei giochi su cui non scommetteresti un centesimo, ma che in qualche modo riesce a stupirti e a farti sperare che prima o poi qualcuno faccia un seguito, migliorando tutti quegli aspetti che ti hanno lasciato con l'amaro in bocca. L'esperimento dello sviluppatore Creatures è riuscito soltanto in parte: se il gameplay fosse stato meno vincolante e più dinamico, l'avremmo consigliato senza riserve. Ci sentiamo quindi di suggerirne l'acquisto solo ai super fan di Pokémon e ai più piccini in cerca di una simpatica alternativa alle avventure del Professor Layton.

PRO

  • Il Pikachu investigatore è strepitoso
  • Le indagini non sono affatto scontate
  • Grafica molto curata

CONTRO

  • Non c'è praticamente alcuna sfida
  • Alcuni casi costringono il giocatore a perdere un sacco di tempo dietro a indizi totalmente inutili