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La recensione di Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux

Atlus ripropone su Nintendo 3DS la versione riveduta e corretta di questo brillante RPG

RECENSIONE di Christian Colli   —   19/05/2018
Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux
Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux
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I possessori di Nintendo DS che nel 2009 decisero di acquistare Shin Megami Tensei: Strange Journey si saranno sicuramente chiesti, dopo averlo giocato per poche ore, come mai Atlus avesse optato per uno spin-off piuttosto che per un vero e proprio episodio della serie principale. In realtà, Strange Journey avrebbe dovuto essere proprio Shin Megami Tensei IV, ma il team di sviluppo - composto perlopiù dai programmatori storici della serie - decise all'ultimo momento di accomunare i principali Shin Megami Tensei ambientandoli in Giappone, cosa che quindi escludeva Strange Journey dal mucchio. Sotto molti aspetti, però, Strange Journey è proprio uno Shin Megami Tensei duro e puro- e uno dei migliori! - pensato per i veterani del franchise abituati alle sue stramberie e alle tematiche filosofiche e paranormali. In questo senso, la conversione per Nintendo 3DS è stata migliorata proprio per venire incontro a chi non ha mai preso in mano un episodio della serie e, probabilmente, anche per prendere tempo in attesa di Shin Megami Tensei V su Switch.

La dimensione del terrore

Stramberie, dicevamo, ma meno giapponesi del solito, nel senso che questa volta la storia si svolge tutta in Antartide, dove un'esplosione nucleare ha generato lo Schwarzwelt, una specie di anomalia spazio-temporale che si sta rapidamente allargando e minaccia di inglobare l'intero pianeta. Se la premessa vi ricorda Annientamento, il romanzo di Jeff VanderMeer recentemente adattato in un film dal regista Alex Garland, be'... sappiate che Strange Journey è uscito qualche anno prima e che gli sceneggiatori originali si sono ispirati perlopiù a un altro cult della fantascienza horror, Event Horizon di Paul W. S. Anderson. Nello Schwarzwelt, infatti, si accatastano varie dimensioni ispirate ai peccati capitali, come scopriranno gli scienziati inviati dalle Nazioni Unite per studiare il fenomeno e cercare di fermarlo. Noi interpretiamo uno di questi scienziati, neanche a dirlo, e dovremo esplorare lo Schwarzwelt per comprenderlo meglio, affrontando le creature sovrannaturali che lo dimorano oppure alleandoci con esse.

La recensione di Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux

La sceneggiatura di Strange Journey Redux, pur peccando nella caratterizzazione dei personaggi, affronta tematiche interessanti che conducono a importanti riflessioni sulle condizioni dell'umanità. È un po' il solito leitmotiv di Shin Megami Tensei, tant'è che anche in questo Strange Journey Redux è possibile compiere delle scelte, in alcuni momenti precisi della storia, che ci consentiranno di seguire tre allineamenti diversi, cioè legale, caotico o neutrale. Le nostre decisioni cambieranno dunque lo svolgimento della narrazione, conducendo a finali diversi proprio come nella versione del 2009. Strange Journey Redux, tuttavia, aggiunge qualcosa di più al pacchetto originale, sotto forma di una specie di storyline opzionale che si sviluppa in un dungeon inedito chiamato Womb of Grief e ruota tutta intorno a un misterioso personaggio di nome Alex. Questo incarico secondario è legato ai nuovi finali - che in realtà sono i vecchi, solo più lunghi e articolati - della storia principale, ma purtroppo dobbiamo ammettere che Atlus non è riuscita a incastrare al meglio la storyline aggiuntiva nello scheletro narrativo originale. In questo senso, il Womb of Grief ricorda un po' il Mementos di Persona 5 e rimane a lungo un contenuto slegato e parallelo in cui il giocatore può cimentarsi a piacimento.

La recensione di Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux

Supernatural

L'ossatura storica del gioco è rimasta pressoché invariata ma, come abbiamo detto, Atlus ha apportato una serie di modifiche atte a semplificare quella che era effettivamente un'esperienza decisamente ostica e a tratti frustrante. Questo non significa che Strange Journey Redux sia diventato più facile - a meno che non si scelga il livello di difficoltà corrispondente, ovvio - ma solo più accessibile. I rompicapi letali e gli scontri con i nemici e i boss più tosti ci sono ancora e spesso metteranno alla prova la logica e l'abilità dei giocatori, se non la loro pazienza in amabili sessioni di "grind". Chi ha giocato un Etrian Odyssey qualsiasi sentirà la mancanza della possibilità di prendere appunti sullo schermo inferiore del Nintendo 3DS, ma fortunatamente ora è possibile salvare in qualunque punto della mappa e solo solo questo cambiamento rende l'esperienza molto più rilassata. D'altra parte, la possibilità di installare più sub-app contemporaneamente e modificare i parametri dell'avventura, per esempio aumentando le ricompense o rigenerando i punti vita a intervalli regolari, garantisce un maggior livello di personalizzazione e strategia.

La recensione di Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux

Allo stesso modo, è diventato più facile e intuitivo anche gestire le creature sovrannaturali che si uniranno al nostro gruppo nello Schwarzwelt: sono più di trecento e i fan della saga le riconosceranno bene o male tutte, dalla mascotte Jack Frost alle divinità sumere passando per angeli e demoni vari, ma il giocatore può reclutarne un massimo di diciotto alla volta. Il party si gestisce nella maniera di Shin Megami Tensei e Persona, fondendo le creature e spostando le loro abilità da una all'altra, ma rispetto ai titoli sopracitati c'è una piccola differenza nel sistema di combattimento a turni. Questa volta non guadagneremo turni extra sfruttando i punti deboli dei nemici; piuttosto, i nostri compagni di squadra che seguono il nostro stesso allineamento attaccheranno i bersagli insieme a noi, suggerendoci quindi di formare dei party che tengano in considerazione anche quel parametro. C'è da dire che i nemici non possono fare lo stesso e che quindi il sistema degli attacchi combinati finisce per essere soltanto a favore del giocatore, ma alcuni scontri sanno essere davvero ostici e alla lunga si tratta di un vantaggio tutt'altro che sgradito nell'ottica di un titolo comunque molto impegnativo.

La recensione di Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (8)
8.1
Il tuo voto

Strange Journey Redux è un titolo pensato anche e soprattutto per chi non ha mai messo mano a uno Shin Megami Tensei, grazie a una serie di novità che migliorano la formula originale senza snaturarla. È un dungeon crawler in prima persona davvero tosto ma ricco di personalità che ci sentiamo di consigliare specialmente a chi se l'è perso nell'edizione per Nintendo DS e a chi cerca un gioco di ruolo impegnativo che si discosta un po' dalle atmosfere fantasy più convenzionali.

PRO

  • Impegnativo e complesso al punto giusto
  • Le novità migliorano l'esperienza a tutto tondo

CONTRO

  • La storyline aggiuntiva non convince fino in fondo
  • L'esplorazione in prima persona è rimasta parecchio legnosa