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Google Pixel 8 Pro, la recensione dello smartphone che fa tutto con l'intelligenza artificiale

Questa è la recensione del Pixel 8 Pro, il modello di punta della nuova gamma di dispositivi Google che porta avanti un concetto diverso di smartphone Android.

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   12/10/2023
Google Pixel 8 Pro, la recensione dello smartphone che fa tutto con l'intelligenza artificiale

Per quanto riguarda la sua produzione di smartphone, la strategia di Google è ormai chiara: l'azienda di Mountain View punta a ritagliarsi il proprio pezzetto di mercato, rifuggendo l'allineamento agli altri flagship Android e puntando a un posizionamento quasi in stile Apple, con un'offerta di dispositivi peculiari per caratteristiche e funzionalità e contraddistinti da un solidissimo supporto software. In questa recensione del Google Pixel 8 Pro andiamo dunque a scoprire se il modello più pregiato della nuova gamma di smartphone della grande G ha la stoffa necessaria per garantirsi quel marchio di esclusività che in ambito Android è davvero merce rara.

Google Pixel 8 Pro in posa con la sua confezione e le nuove Google Buds Pro
Google Pixel 8 Pro in posa con la sua confezione e le nuove Google Buds Pro

Una missione certo non banale: pur venendo dall'esperienza sicuramente positiva di Pixel 7, Google si è trovata costretta ad applicare un corposo aumento del prezzo di listino, che arriva ora a 1099, 1159 e 1299€ rispettivamente per le versioni da 128, 256 e 512 GB: un salto notevole rispetto al precedente modello, che trovava anche in un costo inferiore a quello di tanti altri flagship uno dei suoi selling point. Priva di questa importante leva, Google è quindi chiamata a spingere ancora più sull'acceleratore dell'intelligenza artificiale, della qualità fotografica e dell'affidabilità software, ovvero i pilastri su cui si fonda la storia recente della gamma Pixel: continuate a leggere per scoprire se ci è riuscita.

Caratteristiche tecniche

La dotazione di accessori di Google Pixel 8 Pro è ridotta al minimo sindacale
La dotazione di accessori di Google Pixel 8 Pro è ridotta al minimo sindacale

Non può esistere una nuova linea di smartphone priva di un processore fresco di fabbrica, e Google Pixel 8 Pro non fa eccezione: il SoC del nuovo flagship dell'azienda di Mountain View è infatti il chip proprietario Tensor G3 a nove core con processo produttivo a 4 nanometri, che punta a una sostanziale evoluzione dei meccanismi di machine learning che ne regolano il funzionamento.
Nuova è anche la GPU, la Immortalis G715 prodotta da ARM, mentre la dotazione RAM è sempre di 12 GB (ma con un upgrade al formato LPDDR5X) abbinata ai consueti tagli di memoria non espandibile da 128, 256 o 512 GB di tipo UFS 3.1, una scelta quest'ultima forse un po' troppo conservativa da parte di Google. Fa il suo ritorno anche il coprocessore Titan M2 che interviene in tutti i processi che coinvolgono la sicurezza dei dati.

Fronte connettività non si registrano grandi rivoluzioni, considerando il canonico supporto a 5G, GPS e NFC, con Wi-Fi e Bluetooth che si aggiornano rispettivamente alle versioni 7 e 5.3, mentre è opportuno segnalare come il lettore per le impronte digitali incastonato sotto lo schermo sia rimasto di tipo ottico (e non ultrasonico come auspicato da molti) e la presenza di un termometro integrato utile per misurare la temperatura di oggetti, cibi e sostanze.

Per quanto riguarda la dotazione di accessori, infine, non sorprenderà nessuno sapere che nella confezione di Google Pixel 8 Pro sono presenti solo un cavo USB-C e un adattatore USB-A/USB-C: il colosso di Mountain View si è da tempo allineato ad Apple e Samsung nella decisione di non abbinare ai propri smartphone alcun alimentatore, spingendo gli utenti a utilizzare quelli già in proprio possesso.

Scheda tecnica Google Pixel 8 Pro

  • Dimensioni: 162.6 x 76.5 x 8.8 mm
  • Peso: 213 grammi
  • Display:
    • LTPO OLED Super Actua da 6,7"
    • Risoluzione 1344 x 2992
    • Refresh rate a 120 Hz
    • Luminosità di picco 2400 nit
    • Aspect Ratio 20:9
  • SoC: Google Tensor G3
  • GPU: Immortalis G715
  • RAM: 12 GB di tipo LPDDR5X
  • Storage: 128/256/512 GB di tipo UFS 3.1
  • Fotocamere posteriori:
    • Principale Wide 50 MP, f/1,7
    • Grandangolare Ultra-Wide 48 MP, f/2,0 126°
    • Tele 48 MP, f/3.5, zoom ottico 5x ibrido 30x
  • Fotocamera frontale:
    • Principale Wide 10.5 MP, f/2,2
  • Connettività Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6e/7
  • Bluetooth: 5.3 con A2DP/LE/aptx HD
  • Resistenza agli elementi: IP68
  • Sensori: Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Prossimità, Impronta Digitale, Barometro, Termometro
  • Colori:
    • Nero Ossidiana
    • Grigio Creta
    • Azzurro Cielo
  • Batteria: 5050 mAh
  • Prezzo:
    • 12 GB RAM + 128 GB | 1099 €
    • 12 GB RAM + 256 GB | 1159 €
    • 12 GB RAM + 512 GB | 1299 €

Design

Il design di Google Pixel 8 Pro rimane riconoscibile pur con qualche piccola novità
Il design di Google Pixel 8 Pro rimane riconoscibile pur con qualche piccola novità

Come dicevamo in apertura, nelle intenzioni di Google c'è chiaramente quella di rendere Pixel uno smartphone iconico: un veicolo fondamentale per questo scopo è il design, che non a caso si limita a offrire piccole modifiche rigorosamente all'interno di un look riconoscibile, direttamente mutuato dal capostipite di questo nuovo corso, ovvero Pixel 6.

La cover posteriore è realizzata in vetro Gorilla Glass Victus 2 stavolta con finitura opaca, e si nota subito una piccola differenza rispetto al modello dello scorso anno per ciò che concerne la disposizione dei tre obiettivi fotografici, ora tutti compresi in una capsula, con il flash e l'inedito sensore per la temperatura allineati in senso verticale. Tutto ciò è racchiuso dalla classica fascia che è ormai divenuta un segno distintivo della gamma Pixel, e che si unisce al frame in alluminio condividendone la colorazione, diversa a seconda del modello scelto tra Nero Ossidiana, Grigio Creta e Azzurro Cielo.

Lo schermo di Google Pixel 8 Pro è piatto e i bordi leggermente più arrotondati
Lo schermo di Google Pixel 8 Pro è piatto e i bordi leggermente più arrotondati

Non cambiano le misure dello schermo piatto da 6.7" né la forma del punch hole per la fotocamera frontale situato sempre al centro del margine superiore, mentre si fanno notare i bordi leggermente più arrotondati rispetto a Pixel 7 Pro. Immutata la disposizione degli elementi sulla cornice, che presenta sul lato destro il tasto di accensione e il bilanciere per il volume, su quello sinistro l'alloggiamento per una singola nanoSIM (la doppia utenza è contemplata solo tramite eSIM) e in basso gli altoparlanti e la porta USB-C.

Pixel 8 Pro si riconferma uno smartphone eccellente nei materiali - Google peraltro dichiara che il 100% dell'alluminio e il 18% del totale dei componenti sono riciclati - e nell'assemblaggio, con la certificazione IP68 a garantire protezione contro acqua e polvere.
Dimensioni e peso pari a 162.6 x 76.5 x 8.8 mm per 213 sono praticamente identiche a quelle del modello precedente, confermando Google Pixel 8 Pro come uno smartphone decisamente grande ma in linea con gli altri pesi massimi del settore.

Display

Il display di Google Pixel 8 Pro stupisce in particolar modo per una luminosità eccellente
Il display di Google Pixel 8 Pro stupisce in particolar modo per una luminosità eccellente

Google Pixel 8 Pro monta un display Super Actua da 6.7" di tipo OLED con risoluzione 1344 x 2992, non troppo dissimile da quello offerto dal precedente modello ma comunque con alcune caratteristiche diverse che vale la pena sottolineare.

Tanto per cominciare il vetro protettivo ha subito un upgrade a Gorilla Glass Victus 2, il rapporto di forma è passato dai 19.5:9 di Pixel 7 Pro ai 20:9 attuali e il pannello è completamente piatto, senza dunque presentare più una leggera curvatura sui bordi.
La novità più eclatante è però rappresentata dalla luminosità dello schermo, che con i 2400 nit di valore di picco e i 1600 nit in HDR si pone alla pari di autentici mostri sacri come iPhone 15 Pro e Samsung Galaxy S23 Ultra, regalando una leggibilità assolutamente perfetta in qualunque condizione.

La frequenza di aggiornamento massima supportata è invece di 120 Hz, la stessa del predecessore, ma un migliore impiego della tecnologia LTPO ha consentito stavolta di sfruttare per intero la scalabilità del refresh rate che può scendere dinamicamente fino a un minimo di 1 Hz.
Fra i graditi ritorni da segnalare anche il supporto per l'always on display e per il formato HDR10+, quest'ultimo indispensabile per godere della massima qualità dello streaming tramite piattaforme quali Netflix, Prime Video o Disney+, particolarmente a proprio agio su uno schermo generoso come quello di Google Pixel 8 Pro.

Fotocamere

Un dettaglio del modulo fotocamere posteriore di Google Pixel 8 Pro
Un dettaglio del modulo fotocamere posteriore di Google Pixel 8 Pro

La qualità delle fotografie è da sempre uno dei fiori all'occhiello della gamma Pixel, e chiaramente Google Pixel 8 Pro non poteva esimersi dal tentativo di migliorare quanto fatto dal precedente modello, anche se con un approccio diverso rispetto a quanto siamo abituati a vedere in ambito Android: anziché puntare tutto sull'aumento della risoluzione delle fotocamere o sull'adozione di nuovi sensori, l'azienda di Mountain View ha potenziato anche in quest'ambito un'intelligenza artificiale sempre più presente sia in fase di scatto che in quella di post produzione.

Un upgrade tecnico comunque c'è stato, perché nel modulo posteriore l'ultra grandangolare passa dai 12 MP dello scorso anno ai 48 MP attuali, mentre la principale da 50 MP conta su un nuovo sensore GNV e la tele 5x da 48 MP su lenti capaci di catturare più luce. Se è lecito un minimo disappunto per uno zoom ottico che si sarebbe potuto spingere un po' oltre, per il resto c'è davvero poco di cui lamentarsi per la qualità degli scatti realizzabili con Google Pixel 8 Pro: le foto sono luminose e ricche di dettagli, la messa a fuoco è puntuale e i colori sono verosimili e ben bilanciati, e anche in condizioni di scarsa luce ambientale il dispositivo riesce a tirare fuori dal cilindro immagini chiare e sostanzialmente prive di rumore visivo.

L'aumento di risoluzione dell'ultra grandangolare oltretutto rende le foto realizzate con questo sensore molto più uniformi a quelle scattate con la principale, e c'è un evidente beneficio anche per le macro, dato che come in passato è questa stessa fotocamera ad occuparsene in automatico quando rileva un oggetto inquadrato a distanza ravvicinata. Abbiamo già detto che la tele 5x è molto simile a quella di Pixel 7 Pro, e anche se manca un po' l'effetto wow la sua affidabilità rimane eccellente fino al valore massimo dello zoom ottico, comunque estendibile fino a 30x in digitale con risultati notevoli.

L'app fotografica di Google Pixel 8 Pro è ancora più ricca di funzionalità
L'app fotografica di Google Pixel 8 Pro è ancora più ricca di funzionalità

Molto convincente anche la fotocamera frontale, arricchita dell'autofocus e capace di produrre ottimi selfie anche in modalità ritratto, grazie a uno scontornamento efficace e a un effetto bokeh naturale e sempre comunque modificabile in un secondo momento.
I video si possono registrare a un massimo di 4K a 60 FPS e sono ottimi non solo per la qualità delle riprese ma anche per le numerose modalità di registrazione, tra effetti cinematografici, ultra stabilizzazione, slow motion, time lapse e HDR a 10 bit, per non parlare della possibilità di passare da una fotocamera all'altra senza soluzione di continuità.

Dicevamo però degli avanzamenti software che contribuiscono più di tutto ad alzare l'asticella del comparto fotografico di Google Pixel 8 Pro, e se molti di essi lavorano dietro le quinte, alcuni sono ben visibili e meritano una menzione.
Tanto per cominciare l'app fotografica proprietaria è ancora più completa di funzionalità e consente agli utenti più appassionati di scattare in RAW e modificare al volo parametri quali ISO, tempo di esposizione e bilanciamento del bianco.

Google Pixel 8 Pro ha tre obiettivi posteriori, mentre Google Pixel 8 soltanto due
Google Pixel 8 Pro ha tre obiettivi posteriori, mentre Google Pixel 8 soltanto due

Gli effetti più tangibili dell'applicazione dell'intelligenza artificiale si vedono però in fase di editing, dove Google ha confermato in blocco le già eccellenti feature dello scorso anno e ne ha aggiunte altre, alcune delle quali davvero sensazionali: è il caso del Magic Editor, che consente modifiche quasi da Photoshop come cambiare l'illuminazione e lo sfondo o persino isolare un elemento dalla foto e spostarlo a piacimento, o di Scatto Migliore, grazie al quale sostituire letteralmente il viso di una persona venuta male in una foto di gruppo andando a pescare nell'archivio in cerca di espressioni più fotogeniche. Non si tratta di vere e proprie innovazioni né di strumenti sempre impeccabili, ma la strada tracciata è davvero promettente e sarà senza dubbio solcata da numerosi aggiornamenti.

Ce n'è anche per i video, con efficaci tool per ridurre il rumore ambientale o rimuovere del tutto suoni indesiderati e svariate opzioni per apportare modifiche anche sostanziali ai filmati senza dover passare da un software apposito, anche se la feature potenzialmente più rivoluzionaria (Video Boost) sarà disponibile solo tra qualche mese.

Batteria

L'autonomia di Google Pixel 8 Pro è più che adeguata, ma la ricarica non è velocissima
L'autonomia di Google Pixel 8 Pro è più che adeguata, ma la ricarica non è velocissima

Mentre la stragrande maggioranza dei produttori di smartphone puntano a batterie sempre più grosse per soddisfare le esigenze di autonomia dei propri prodotti, Google va per conto suo con Pixel 8 Pro, concedendosi il lusso di optare per un modulo poco più capiente del precedente modello (5050 mAh rispetto ai 5000 di Pixel 7 Pro) e facendo all-in sulle capacità di ottimizzazione del nuovo processore Tensor G3. Il risultato non è certamente un battery phone ma comunque un dispositivo capace di portare a casa la giornata piena di utilizzo intenso e di andare anche oltre con uno sfruttamento più moderato.

Anche per quanto concerne la velocità di ricarica, la decisione di affidarsi a un sistema che tollera un massimo di 30 W va in totale controtendenza con un mercato fatto di dispositivi che hanno superato la soglia dei 100 W, ma qui entra in gioco anche una filosofia di base che spinge a collegare meno spesso e più a lungo lo smartphone alla corrente anche per preservarne l'integrità della batteria. In caso di emergenza, tuttavia, 30 minuti sono sufficienti per passare dallo 0 al 50%, mentre per riempire completamente il serbatoio ci vogliono poco meno di due ore. Presenti anche la ricarica wireless a 23 W e la ricarica inversa.

Prestazioni

Nell'utilizzo quotidiano Google Pixel 8 Pro è perfetto, ma con i benchmark fa un po' fatica
Nell'utilizzo quotidiano Google Pixel 8 Pro è perfetto, ma con i benchmark fa un po' fatica

Da quando la gamma Pixel ha scelto di affidarsi al chip proprietario Tensor, quello delle prestazioni è diventato un tasto dolente per Google, dato che il confronto con i competitor che montano processori tradizionali mette in luce divari non sempre facili da spiegare, soprattutto ora che il prezzo di Google Pixel 8 Pro ha raggiunto quello dei flagship più pregiati del settore. I processi di machine learning su cui si basa l'architettura dello smartphone di Mountain View viaggiano d'altronde su binari completamente separati da quelli del resto del mercato, e da questo derivano risultati così distanti dai top di gamma.

Fatte queste doverose premesse, il consueto passaggio dei benchmark mette in luce performance certamente non stellari, che testimoniano come Google Pixel 8 Pro non sia esattamente il cavallo su cui puntare se tutto ciò che si cerca in uno smartphone è la bruta potenza di calcolo. Anche nelle condizioni estreme (e proprio per questo difficilmente replicabili con un utilizzo normale) di uno stress test, è evidente un calo nelle prestazioni necessario per non far alzare troppo le temperature, che comunque non rimangono propriamente basse. Ciò che però i numeri e i grafici non riescono a esprimere è l'estrema ottimizzazione del sistema e la strettissima sinergia tra hardware e software, due fattori che consentono al dispositivo di gestire operazioni complesse e multitasking senza problemi, offrendo un'esperienza quotidiana fluida e priva di incertezze.

Sotto stress il chip Tensor G3 di Google Pixel 8 Pro mostra i suoi limiti
Sotto stress il chip Tensor G3 di Google Pixel 8 Pro mostra i suoi limiti

Videogiochi

Diablo Immortal su Google Pixel 8 Pro non gira al massimo dei dettagli
Diablo Immortal su Google Pixel 8 Pro non gira al massimo dei dettagli

Google Pixel 8 Pro si smarca da quella comunicazione fatta da virgole e percentuali - tipica dell'ambiente Android - che millanta la presunta superiorità di un dispositivo rispetto alla concorrenza per quel che riguarda le prestazioni gaming. Addirittura si fatica a scorgere qualche accenno ai videogiochi nei materiali informativi di Google, segno evidente di come questo non sia ritenuto come uno dei punti di forza del prodotto, non fosse altro perché l'adozione di un chipset proprietario impedisce per definizione di fare grandi confronti con il resto del mercato.

Ciò premesso, Google Pixel 8 Pro può andare più che bene per giocare: il display di ottima qualità e di generose dimensioni, il buon impianto stereo e il convincente motore per la vibrazione sono tutti elementi che consentono di godersi i propri titoli mobile preferiti senza grossi pensieri. La nuova GPU Immortalis G715 di cui è dotato lo smartphone supporta perfino il ray tracing sulla carta, ma è inutile sottolineare come si tratti al momento attuale più di una nota di colore che di un reale valore aggiunto: come abbiamo appurato, inoltre, il SoC Tensor G3 non è un mostro di forza bruta e tende ad andare un po' fuori giri se messo sotto stress, di conseguenza sono altri i flagship capaci di far girare Call of Duty Mobile, Diablo Immortal, Genshin Impact e compagnia cantante a settaggi Ultra senza battere ciglio.

I risultati del 3DMark Wild Life Extreme
I risultati del 3DMark Wild Life Extreme

Esperienza d’uso

L'utilizzo di una cover per Google Pixel 8 Pro è caldamente consigliato
L'utilizzo di una cover per Google Pixel 8 Pro è caldamente consigliato

Nonostante le dimensioni generose, Google Pixel 8 Pro si conferma uno smartphone dalla buona ergonomia, grazie soprattutto a un peso non eccessivo e che è stato distribuito equamente su tutto il corpo del dispositivo; persiste invece il problema di una certa scivolosità della scocca, fattore che spinge quasi obbligatoriamente all'utilizzo di una cover per poter avere una presa più solida oltre all'ovvia protezione da graffi e urti.

La componente telefonica si riconferma impeccabile per ricezione e qualità dell'audio sia in capsula sia in vivavoce, mentre c'è qualche appunto da fare circa i sensori biometrici: il lettore per le impronte digitali è rimasto invariato rispetto a quello ottico dello scorso anno (un neo che potrebbe infastidire più di qualcuno dato anche il corposo aumento di listino del prodotto), e la rilevazione del volto ora - sempre grazie all'intervento ancora più massiccio dell'intelligenza artificiale - consente anche di approvare pagamenti e acquisti, pur rimanendo di tipo bidimensionale e gestita tramite fotocamera e non da un sensore apposito.
Google Pixel 8 Pro integra poi per la prima volta un termometro, posizionato sul retro del telefono sotto al flash e gestito attraverso un'app dedicata: almeno per il momento non è abilitato a misurare la temperatura degli esseri viventi e quindi la sua utilità è piuttosto dubbia, considerando anche come sia necessario avvicinare molto lo smartphone a ciò che si desidera rilevare con tutti i rischi che ne conseguono.

Gli sfondi generati dall'IA sono una delle tante feature esclusive di Google Pixel 8 Pro
Gli sfondi generati dall'IA sono una delle tante feature esclusive di Google Pixel 8 Pro

Come è facile immaginare, sul fronte software Google Pixel 8 Pro ha gioco facile nello sfruttare al massimo le potenzialità di Android 14, offrendo un'esperienza stock estremamente fluida e pulita che può contare anche su diverse feature esclusive sempre imperniate attorno all'IA, nessuna sconvolgente in senso stretto ma tutte che possono contribuire in qualche maniera a rendere più profonda e piacevole la connessione con lo smartphone. C'è un sostanziale potenziamento dell'assistente vocale, l'integrazione con l'IA proprietaria Bard, la traduzione istantanea di testi, documenti e immagini e non mancano strumenti indubbiamente più frivoli ma nondimeno interessanti, come ad esempio il generatore di sfondi che sfrutta l'intelligenza artificiale per creare il wallpaper desiderato a partire da alcune parole chiave.
C'è da dire che alcune delle implementazioni più futuristiche sono per ora limitate alla lingua inglese, ma non abbiamo molti dubbi che verranno progressivamente ampliate anche ad altri idiomi. Anche perché una grande novità risiede nell'impegno di Google a garantire la bellezza di sette anni di aggiornamenti al sistema operativo e ai pacchetti di sicurezza, un traguardo semplicemente straordinario per la media del mercato Android e che mette un dispositivo Pixel sullo stesso piano di un iPhone (e forse persino qualcosa in più) per ciò che concerne la potenziale aspettativa di vita prima di un eventuale pensionamento forzato.

Conclusioni

Prezzo 1099 € / 1299 €

Multiplayer.it

8.5

Google Pixel 8 Pro continua coraggiosamente sulla strada tracciata dai suoi diretti predecessori, ignorando la lotta all'ultimo chipset che detta legge in ambito Android e puntando tutto sull'intelligenza artificiale e il machine learning del processore proprietario Tensor, aggiornato all'ultima versione e nuovamente protagonista di tantissime piccole e grandi feature studiate per migliorare la qualità di vita dell'utente. È proprio nella pervasività dell'elemento software che Google Pixel 8 Pro trova i suoi maggiori punti di forza, sfruttando questa leva anche per migliorare ulteriormente un comparto fotografico che era già di assoluta eccellenza. Interessante sotto davvero molti punti di vista, il nuovo smartphone di Mountain View si trova chiaramente in difficoltà quando c'è da mostrare i muscoli (per esempio nei videogiochi), e il sostanziale aumento del prezzo di listino lo priva di un selling point notevole, mettendolo sullo stesso piano di flagship che, se si guardano i freddi numeri, gli sono indubbiamente superiori. Resta però intatto il fascino di uno smartphone sicuramente diverso e probabilmente meno soggetto all'obsolescenza tecnologica, visto anche il supporto garantito per ben sette anni.

PRO

  • 7 anni di supporto, software completo e IA sempre più interessante
  • Fotografie eccellenti e tantissime funzioni di editing
  • Display super luminoso
  • Design iconico reso ancora più piacevole e pregiato

CONTRO

  • Le forza bruta non è il suo forte
  • Alcuni dettagli avrebbero meritato una rinfrescata
  • Il termometro al momento serve a poco
  • Il prezzo è aumentato parecchio