Ormai dovrebbe essere chiaro che i titoli tripla A della prossima generazione di macchine da gioco (sarebbe il caso di definirle "tecnologie da gioco", ma non sottilizziamo) si proporranno più come servizi che come videogiochi intesi nel modo più tradizionale del termine. Per fare questo dovranno necessariamente soffocare le modalità single player puntando tutto sull'online.
Così non giunge inattesa la notizia che anche i prossimi giochi di Lionhead, dall'appena annunciato Fable Legends in poi, si concentreranno maggiormente sull'online e abbandoneranno quasi completamente il single player: "Tutti i nostri giochi avranno elementi 'connessi'. Abbiamo riflettuto sul fatto che a rendere speciale i Fable erano le interazioni con gli altri personaggi. Cosa accadrebbe se queste interazioni avvenissero con altre persone vere che vivono nel tuo stesso mondo?"
Come rispondereste a John Needham, l'attuale capo di Lionhead, nonché colui che ha pronunciato il virgolettato qui sopra? L'autore dell'articolo fonte ha le idee chiarissime in merito: "Te lo dico io. Mi racconterebbero di come hanno tro***ato mia madre la notte prima". In effetti i due tipi d'interazione (online e offline) sono così differenti per loro stessa natura che ci sembra un po' retorico porsi certe domande.
Fonte: Destructoid
