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Il cielo sopra Berlino

Il fucile di Karl Fairburne continua a mietere vittime anche dopo sette anni. Lo abbiamo provato per voi!

PROVATO di Dario Rossi   —   14/04/2012

L'arte del remake non è certo una pratica inedita, specie quando è alto il desiderio di reinterpretare le meccaniche di un vecchio titolo su una nuova generazione di hardware. È un po' quello che è successo a Rebellion Developments e il suo Sniper Elite, shooter a sfondo bellico del 2005, caratterizzato da da una discreta componente strategica e uno scenario decisamente intrigante. Parliamo infatti della seconda guerra mondiale, nella fattispecie gli ultimi giorni del conflitto in una disastrata Berlino.

Il cielo sopra Berlino

Un paesaggio urbano fatiscente e trasfigurato dagli orrori della guerra, dove si muove furtivamente il protagonsita dell'avventura, Karl Fairburne, agente degli Stati Uniti incaricato di impossessarsi dei documenti riguardanti i terribili missili tedeschi, i Vergeltungswaffe 2. Almeno prima che ci riescano i russi. Il nostro caro Karl è tutt'altro che uno sprovveduto, oltre all'addestramento militare possiede un innato talento nell'utilizzo del fucile di precisione, un elemento che dobbiamo sfruttare a nostro vantaggio per riportare la pelle (e i progetti) a casa, vediamo come.

One shot, one kill

Sniper Elite V2 deve ancora uscire nei negozi, tuttavia siamo riusciti a procurarci una beta in grado di darci un'idea di cosa ci aspetterà nel prodotto finale. Cogliamo l'occasione per informarvi che potete giocare la prima missione della campagna nella demo rilasciata su Xbox Live e Sony Playstation Network. Il titolo Rebellion come detto ci propone una visuale alternativa del grande conflitto, sicuramente lontana dai funambolismi di un Call Of Duty, ma particolarmente indicata per chi cerca un approccio maggiormente ragionato. Il nostro "eroe" (virgolette d'obbligo) si muove nell'ombra e colpisce nel silenzio avvalendosi della sua abilità di cecchino. La filosofia dell'intero gioco risiede proprio nella proporzione diretta tra distanza e pericolosità, il combattimento a corta e media distanza è possibile, ma consigliabile solamente in situazioni davvero disperate, e a ogni modo mortificato da una quantità irrisoria di proiettili. Risulta quindi necessario trovare una posizione sicura, possibilmente rialzata, dove effettuare la pulizia della mappa prima di procedere al punto successivo. È proprio qui che entriamo nel vivo della situazione, assaporando il peculiare motore fisico allestito dai programmatori per simulare lo sparo.

Il cielo sopra Berlino

In buona sostanza viene presa in considerazione la balistica del proiettile, sottoponendolo sia alla forza di gravità che alla gittata del vento. Calcoli che, almeno nella difficoltà Sniper Elite, risultano totalmente a carico del giocatore. L'idea è molto interessante, l'effetto realistico, e il tutto viene sublimato da quella che è senza dubbio la migliore caratteristica del prodotto, la killcam, vale a dire l'inquadratura cinematografica che valorizza i colpi migliori. In questa occasione assistiamo a veri spettacoli di violenza digitale, con il corpo del soldato nemico mostrato ai raggi X (avete presente Mortal Kombat?) per mostrare i danni subiti. L'hit box ci è sembrato lievemente viziato, ma l'effetto rimane davvero esaltante. Difficile annoiarsi in ambito visivo, tra teste bucate, fegati spappolati e rotule sbriciolate, c'è davvero di tutto e non si è praticamente mai sazi, tanto da rappresentare quasi il motore propulsivo dell'intera produzione. In tale ottica risulta sensata la scelta di proporre una visuale in terza persona, che però passa in prima una volta attivato il mirino, alimentando un bilanciamento perverso tra solitudine ed esaltazione. Rebellion ha proposto una serie di mappe ben sviluppate in ampiezza, ricche di interni nei quali rifugiarsi alla ricerca della propria postazione ideale e sufficientemente intricate da favorire una minima esplorazione (per la ricerca degli oggetti nascosti).

Sono io che vengo a prenderti

Gli scenari proposti in questo preview code spaziano dalle strade di una Berlino assolata, ma non per questo ospitale, fino a una zona più agreste, culminante in una fabbrica adibita alla produzione di ordigni bellici. La tipologia di ambienti sembra quindi piuttosto varia, per una campagna che dovrebbe presentarsi nel complesso durevole. Rimane inalterata l'assenza dell'inventario separato: come già visto in altri titoli tutte le azioni sono mappate sulla croce direzionale e i tasti dorsali; la prima consente di scegliere tra le tre armi a disposizione e le varie granate o mine antiuomo, i secondi per trattenere il respiro durante la fase di mira, un'operazione praticamente fondamentale se si disattivano gli aiuti. Prevedibilmente Sniper Elite V2 propone svariate situazioni stealth dove si è caldamente esortati a evitare il conflitto, magari lanciando un sasso per distrarre i soldati tedeschi e russi.

Il cielo sopra Berlino

In tal senso diventa rilevante anche il comparto audio, come dimostra una particolare fase di gioco dove possiamo sfruttare il suono di un altoparlante per confonderlo con il rumore del nostro sparo. Di carne al fuoco ce n'è davvero tanta quindi e gli sviluppatori dimostrano una grande elasticità proponendo livelli di difficoltà in grado di accontentare tutti. Oltre ai tre proposti ne troviamo uno addirittura personalizzabile dove è possibile impostare indipendentemente l'abilità dei nemici, la balistica o gli aiuti a video. In tutti i casi abbiamo riscontrato un'intelligenza artificiale non sempre convincente, con soldati che non percepivano la nostra presenza o che, una volta allertati, cominciavano a vagare in maniera inconcludente, aspettando tristemente i nostri proiettili. Più di tutti forse lascia perplessi la realizzazione approssimativa dei cecchini nemici, che non sbagliano praticamente mai e risultano quasi impossibili da individuare senza subirne prima i colpi. Gli stessi colpi che, al contrario dei nostri, non attivano in nessun modo le truppe nemiche. Non aiuta in tal senso l'immutabilità dello scenario, risulta poco realistico non poter sfondare una finestra per guadagnare una posizione vantaggiosa (poco casualmente le abbiamo trovate tutte prive di vetri). Confidiamo in un affinamento nella versione definitiva, almeno delle routine di intelligenza artificiale. A parte questo il motore grafico Asura non è privo di particolari apprezzabili, e si dimostra funzionale alle varie situazioni, senza escludere il notevole campo visivo. Nella versione finale saranno presenti anche speciali modalità orda sia per giocatore singolo che co-op online, per l'analisi delle quali però vi rimandiamo all'imminente recensione!

CERTEZZE

  • L'atmosfera c'è tutta
  • Piuttosto strategico e riflessivo
  • Azzeccata in pieno la killcam

DUBBI

  • Intelligenza artificiale non sempre convincente
  • Ambiente poco interattivo
  • Fattore varietà