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Tutte le stelle di Sony

All'E3 siamo tornati a provare l'esclusiva Sony

PROVATO di Matteo Santicchia e Matteo Sapio   —   08/06/2012

Nell'affollatissimo stand Sony, dopo aver testato LittleBigPlanet Karting è stata la volta di tornare a mettere le mani su PlayStation All-Stars: Battle Royale, il picchiaduro a schermata fissa (ma non troppo) che si "ispira" per le sue meccaniche ad un classico Nintendo come Super Smash Bros., per poi deviare significativamente in molti punti. Lo svolgimento è quindi molto diverso.

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Il sistema di combattimento ruota tutto sui tre attacchi base di differente intensità che cambiano a seconda della direzione in cui si spinge lo stick destro, in modo da avere diversi colpi, sia da lontando che da vicino, per sfruttare il sistema di piattaforme degli stage. Il focus però è tutto sugli attacchi speciali che si caricano raccogliendo delle sfere luminose che vengono rilasciate dai nemici dopo una combo andata a segno. Se uno di questi è efficace si ottiene un punto. Chi ne avrà ottenuti di più vince la partita. In pratica i personaggi non hanno la barra della salute, ma solo quella della "special", divisa in tre slot, che danno il la in prima battuta ad un "semplice" attacco speciale a corto raggio (come il piccolo barile eplosivo di Nathan Drake) sino ad uno devastante che può istantaneamente "uccidere" tutti i personaggi sullo schermo. Ad esempio Parappa the Rapper si mette a rappare coinvolgendo nella danza mortale ogni combattente, mentre Sweet Tooth di Twisted Metal si trasforma in un gigantesco mech dal quale non si può scappare. Una scelta del genere spinge i giocatori ad essere iper aggressivi, a dimenticarsi il tasto della parata per una continua ricerca della rissa, buttandosi sempre nel corpo a corpo.

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Anche perchè i semplici colpi riempiono la barra della super molto lentamente, e non essendoci energia vitale PlayStation All-Stars: Battle Royale invita il giocatore a tattiche sempre aggressive e mai conservative. Facendo diventare il tutto sin troppo frenetico, quasi confusionario a volte. Confusione comunque molto divertente, incorniciata da un comparto tecnico ben fatto, col plus degli stage animati, con tanto di mash up interattivo dei fondali tra iconici personaggi dei franchise Sony. Il gioco sarà in uscita in autunno, per ora le nostre impressioni continuano ad essere piuttosto positive speriamo però che a Colonia ci venga mostrato qualcosa in più, sperando in un roster il più ampio possibile.

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Battaglia furiosa

Nell'era di Internet mantenere un segreto è una cosa complicata. Soprattutto quando ciò che bisogna nascondere è particolarmente succoso ed importante. Le voci su Playstation All Star Battle Royale girano ormai da tempo e la campagna "Michael", quella in cui tutti gli eroi PlayStation si riunivano in un pub, non aveva che aggiunto benzina sul fuoco. "E' stata solo un'incredibile coincidenza ma sicuramente ci ha fatto comodo" ci racconta Omar Kendall, game director dei SuperBot, lo studio che insieme ai ragazzi Sony di Santa Monica sta sviluppando il picchiaduro che vedo scontrarsi gli eroi Sony. Chiariamo subito: Playstation All Star Battle Royale è assolutamente divertente e NON è una Smash Bros con Kratos. Nella demo che abbiamo giocato, in compagnia di tanti dei nostri colleghi, erano disponibili sei personaggi e quattro mondi. Ogni mondo, attraverso mash up, offre scenari presi da due giochi, spesso interattivi. O meglio, gli scenari si animano per crearci problemi. Prendiamo ad esempio l'inferno di God Of War. C'è il cattivissimo Ade che ogni tanto molla una mazzata sulle piattaforme di gioco creando scompiglio. All'improvviso dietro Ade appare il mondo bidimensionale di Patapon (Ade comincia a picchiare anche loro) con i piccoli guerrieri che cominciano a tirarci le lore minuscole ma fastidiose lance. La prima differenza con il picchiaduro Nintendo è che qui non si muore, non ci sono piattaforme da cui si cade e non si viene scaraventati fuori dallo schermo. Il caos creativo e divertente c'è, e dopo qualche minuto la sala dove stavamo giocando era piena di urla di divertimento e , ahimé, rabbia feroce.

Tutti contro tutti

Nel gioco saranno presenti decine di personaggi, nella demo invece abbiamo provato Kratos, Fat Princess, Radec, Sly, Parappa e Sweet Tooth. Ognuno di loro ha ovviamente uno stile di combattimento diverso innestato su tre differenti attacchi base e uno speciale. Ai due estremi di quelli provati, troviamo Radec che con il suo fucile da cecchino è micidiale negli attacchi a lunga distanza mentre Fat Princess è imbattibile nel corto raggio, a forza di colpi di pancia. Oltre ai tre attacchi base, saltare e parare, elemento importante - e grande fonte di divertimento - è la presenza di attacchi speciali.

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Ogni personaggio ne ha tre di diversa intensità. Ogni attacco viene reso disponibile al completamento di una barra da riempire menando mazzate o raccogliendo sfere di energia perse dagli altri giocatori colpiti. In generale, il primo livello mette fuori gioco almeno un nemico mentre l'ultimo fa fuori tutti i personaggi sullo schermo. C'è ad esempio Sweet Tooth, il clown chioma-di-fuoco di Twisted Metal, che si trasforma in un cattivissimo mech/carretto dei gelati, mentre Fat Princess al secondo livello si issa su un gallo isterico che cavalca in maniera ostile, mentre al terzo livello è in grado di richiamare tutti i suoi compaesani che a forza di palle di fuoco creano seri problemi agli avversari. Come accennato poco sopra, anche gli scenari hanno ruolo attivo. I mash up sono estremamente vari e dotati di una componente surreale che rende ogni match estremamente dinamico. Ad esempio, nel quadro ispirato a LittleBigPlanet, mentre si combatte vengono creati con l'interfaccia di LBP nuovi pezzi di scenario. All'improvviso, con una transizione ben eseguita, ci ritroviamo all'interno dello studio di Buzz, una domanda e tre risposte appaiono sullo schermo e i giocatori devono posizionarsi sotto la risposta esatta, pena la morte. Il respawn è immediato. Ogni incontro dura minuti e alla fine un'animazione, partendo dal quarto posto, ci mostra il vincitore. Non è ancora chiaro quanti personaggi saranno disponibili, ma ci viene fatto capire che saranno decine.

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In conclusione...

Tecnicamente Playstation All Star Battle Royale offre una grafica pulita e dinamica. Niente di impegnativo viene chiesto ai navigati processori della console Sony, ma si rimane favorevolmente colpiti dal corretto equilibrio raggiunto dagli sviluppatori nel far convivere nello stesso schermo Parappa e Kratos e, parlando degli scenari, Jak and Daxter e Hot Shot Golf. Inoltre c'è da dire che i fondali sono particolarmente convincenti e riescono a stupire e a divertire.

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Ade che se la prende con i piccoli di Patapon ha strappato a tutti i presenti più di un sorriso. "Siamo tutti giocatori e sviluppatori di picchiaduro, abbiamo fatto praticamente solo questo nella nostra vita" ci congeda il game director del gioco "questa è l'occasione di una vita quindi state tranquilli che non mancheremo ai nostri impegni". L'offerta è chiara. PlayStation All Star Battle Royale porta nelle case dei giocatori un picchiaduro accessibile, ma con margine di profondità, che se da una parte permette di seguire i propri beniamini Sony, dall'altra garantisce ore di divertimento e sfida, soprattutto in compagnia di amici.

CERTEZZE

  • Tanti personaggi giocabili
  • Un buon equilibrio tra i vari combattenti
  • Scenari molto vari

DUBBI

  • Confusione senza controllo
  • Profondità come picchiaduro