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Sei già morto e non lo sai

Ken Shiro torna su PlayStation 3 e Xbox 360, noi l'abbiamo provato per voi al Tokyo Game Show 2012

PROVATO di Antonio Fucito   —   21/09/2012

E' per certi versi incredibile il seguito che ancora oggi Hokuto no Ken riscuote in giro per il mondo. Magari non più florido come quello di un tempo, ma è possibile trovare il manga e l'anime dedicati ancora molto facilmente, senza contare la nutrita base italiana dedita al discendente della scuola di Hokuto. Figurarsi in Giappone quindi, dove tra sale giochi e trasposizioni videoludiche su PC e Console c'è sempre stato un titolo dedicato, di qualità alterna ma spesso e volentieri ben voluto.

Sei già morto e non lo sai

Ken's Rage 2 manterrà questa tradizione arrivando nel mese di dicembre su PlayStation 3 e Xbox 360, con a seguire la versione per il mercato occidentale; al Tokyo Game Show 2012 era disponibile una demo giocabile, che abbiamo messo prontamente sotto le nostre grinfie per capire quanto sia differente dal predecessore. In termini di gamplay ci è parso invero poco, il "modello" proviene sempre dalla saga di Dynasty Warrior, ovvero un action in terza persona dove per la grande parte del tempo si menano fendenti contro un numero imprecisato e copioso di nemici, per affrontare poi tipologie più ostiche fino al boss di turno. Poca varietà e tanta azione, che in questo secondo capitolo di Ken's Rage ci è parsa leggermente più dinamica, con il protagonista principale meno legnoso e "fluido" nei passaggi tra una mossa e l'altra, seppur non ancora perfetti. Ai classici pugni e calci c'è la possibilità ovviamente di richiamare una delle abilità speciali che vanno a colpire i punti di pressione, in grado di far implodere i nemici dall'interno; ogni tot fendenti utilizzati e messi a segno si sale di livello in una certa abilità, secondo uno schema che non abbiamo potuto capire appieno data la presenza di testi unicamente in giapponese.

Buona la seconda?

A differenza del primo Ken's Rage, il seguito coprirà la storia del manga nella sua interezza, a partire dagli inizi fino a Raoul ma anche proseguendo nella parte dell'isola dei demoni, forse quella meglio realizzata come ritmo e narrazione nella controparte animata. Durante la nostra prova abbiamo avuto modo di provare quindi due sezioni provenienti proprio da quanto scritto qui sopra, la prima quando Ken viene imprigionato dopo essere giunto in un villaggio affamato e assetato, con la parte dove fa la conoscenza di Lin per arrivare al combattimento contro gli sciacalli che minacciano di ucciderla e di depredare il villaggio stesso. Le sequenze di intermezzo sono realizzate col motore grafico del gioco e non possono essere saltate, ogni tanto però diventano interattive quando bisogna premere dei tasti visualizzati su schermo ad esempio nel momento in cui Ken deve aprire le sbarre della cella dopo aver sentito l'urlo di Lin. La seconda parte della prova si è spostata sull'isola dei demoni e nei panni di Falco, dopo che questi è stato gravemente ferito e aiutato da Ken a rimettersi in piedi per sconfiggere il nemico di turno prima di esalare l'ultimo respiro e morire tra le braccia del discendente della scuola di Hokuto.

Sei già morto e non lo sai

In questo caso abbiamo potuto saggiare alcune mosse differenti ma che ovviamente condividono la maniera per essere eseguite, gli sviluppatori ci hanno assicurato che ci saranno diversi personaggi giocabili, non ultimo Toki che rappresenta quello preferito da gran parte delle persone che hanno lavorato sul gioco. Abbiamo parlato di un gameplay più dinamico ma non molto dissimile dal quello originale, per quanto riguarda il comparto tecnico anche qui le migliorie sono visibili ma non memorabili, la pulizia grafica e la fluidità ci sono parse superiori, i poligoni sono presenti sempre in buon numero mentre le texture e la varietà non sembrano essere il fiore all'occhiello della produzione, che continua a proporre uno stile molto simile. Da quanto abbiamo appurato Ken's Rage 2 sembra percorrere la stessa strada intrapresa dal titolo originale ma apportando piccoli miglioramenti in ogni settore, probabilmente quindi non farà cambiare idea a chi è rimasto deluso dalla prima iterazione, così come potrebbe essere più godibile per tutti quelli incuriositi o ansiosi di poter controllare ancora una volta uno dei personaggi più carismatici di manga, anime e di riflesso videogiochi.

CERTEZZE

  • Un fan service fatto bene
  • Rifinito e migliorato rispetto al titolo originale

DUBBI

  • Poche novità in termini di gameplay
  • Il modello ala "Dynasty Warriors" ha un po' stufato