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Lost Planet in salsa cartoon

Arriverà in Italia? Non arriverà? Benché le ultime dichiarazioni rilasciate da Capcom non facciano ben sperare, abbiamo provato E.X. Troopers al TGS 2012. Ecco com'è andata...

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   23/09/2012

Personaggi in stile cartone animato, grafica colorata in cel shading e un approccio semplificato al genere dei third person shooter: sono questi gli ingredienti di E.X. Troopers, lo spin-off sviluppato da Capcom per PlayStation 3, PlayStation Vita e Nintendo 3DS che uscirà il 22 novembre in Giappone ma che, pare, non arriverà qui da noi. Era possibile provare il gioco sullo showfloor del Tokyo Game Show nelle versioni per le console Sony e non ci siamo lasciati sfuggire questa occasione, dunque ci siamo messi a fare la solita fila e, al termine, abbiamo potuto mettere le mani sull'edizione realizzata per PS3. La demo giocabile, molto vicina a quelle che saranno le caratteristiche del prodotto finale, ci vedeva prima affrontare una missione in coppia con un altro personaggio, in una sorta di breve tutorial sui comandi, e poi una battaglia di più ampio respiro con due compagni al seguito.

Lost Planet in salsa cartoon

Come forse saprete, l'ambientazione di E.X. Troopers è la stessa della serie Lost Planet, dunque ci troviamo sull'inospitale pianeta EDN III, la cui superficie è quasi interamente ricoperta di ghiaccio e nel cui sottosuolo si muovono creature enormi e pericolose, gli Akrid. Non sono però questi mostri l'unico problema del protagonista, Bren Turner, appena entrato nell'accademia militare NEVEC e determinato, dunque, ad affrontare gli Snow Pirate per impedire loro di impossessarsi delle risorse energetiche del "pianeta perduto". Le prime fasi della demo, come detto, servono per prendere confidenza con un sistema di controllo che, alla fine dei conti, è molto simile a quello di Lost Planet: il pulsante X ci consente di saltare e di effettuare scatti veloci in avanti, il pulsante Cerchio di usare il rampino e interagire con l'ambiente, mentre Quadrato e Triangolo attivano rispettivamente l'arma principale e quella secondaria, che durante i nostri test era rappresentata prima da un lanciarazzi e poi da granate. I tasti dorsali del Dual Shock servono invece per agganciare e cambiare bersaglio, nonché per le manovre evasive.

Ghiaccio di cartone

Il primo impatto con E.X. Troopers è positivo e le modalità multiplayer cooperative danno l'impressione di funzionare bene, seppure si tratti di una feature da analizzare con calma e in una situazione più tranquilla. Il gunplay appare estremamente simile a quello presente in Lost Planet, dunque solido e con un buon "impatto", e non abbiamo riscontrato problemi neppure con la gestione della visuale, reattiva e precisa grazie allo stick analogico destro e alla possibilità di utilizzare il lock-on sui nemici.

Lost Planet in salsa cartoon

Certo, rispetto alla serie "madre" alcune meccaniche sono state semplificate, ad esempio è stato accantonato il concetto di munizioni in cambio di un "cooldown" che ci permette di ricaricare le armi in qualsiasi caso, a patto di aspettare qualche secondo, in modo direttamente proporzionale alla loro potenza. Nella demo ci siamo trovati sia ad affrontare degli Akrid, seppure di piccole dimensioni, sia a combattere contro i temibili Snow Pirate, che si sono rivelati un po' più organizzati e scaltri dal punto di vista dell'intelligenza artificiale. I nostri compagni venivano anch'essi mossi dall'IA e si sono prodotti in manovre plausibili, dunque crediamo non ci sarà alcun problema a completare la campagna anche da soli e, dunque, senza il supporto di qualche altra persona in multiplayer. Purtroppo non abbiamo potuto vedere i VS, ovvero i mech militari che vengono utilizzati dalle forze NEVEC per contrastare gli Akrid, che in E.X. Troopers vantano un design più vicino a quello degli anime giapponesi che non alla tradizione occidentale. E a proposito di tradizione, dal punto di vista tecnico sono molti gli elementi che rafforzano il concetto di una produzione destinata al solo mercato nipponico: al di là dei personaggi, che si presentano come veri e propri stereotipi (vedi il protagonista, Bren Turner), le musiche che accompagnano l'azione sono decisamente "giapponesi". Una eventuale (ormai poco probabile) pubblicazione in Europa e negli USA potrebbe andare incontro a qualche procedura di adattamento e "occidentalizzazione", ma supponiamo che qualsiasi decisione in proposito verrà presa il prossimo anno, magari dopo aver valutato i risultati commerciali di Lost Planet 3.

CERTEZZE

  • Molto carina la grafica in cel shading
  • Gameplay molto simile a quello di Lost Planet
  • Grandi potenzialità in multiplayer

DUBBI

  • Potrebbe non arrivare mai in occidente
  • Alcune semplificazioni andranno verificate