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Full Reset

Abbiamo provato una versione provvisoria del nuovo lavoro di Milestone, intenzionata a riguadagnarsi il titolo di campione di simulazioni su due ruote

PROVATO di Andrea Porta   —   19/05/2013

Dopo il timido tentativo di Capcom di sfruttare la prestigiosa licenza MotoGP, sfociato in un gioco senza né arte né parte, Milestone torna alla carica forte di ben due anni di sviluppo e della volontà di rifondare l'intero brand.

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Nasce così MotoGP 13, produzione intenzionata a riportare la casa di sviluppo italiana ai fasti raggiunti con il brand Superbike. Di certo gli sviluppatori milanesi, pur avendo iniziato l'illustre carriera con un gioco dedicato alle gare in macchina, sulle due ruote si sono trovati sempre a loro agio, e questo giustifica appieno il grande quantitativo di attese che si sono raccolte attorno a MotoGP 13. La completa riscrittura del motore fisico e grafico da zero fa davvero ben sperare per la nuova uscita, che secondo molti fan ha buone chance di riportare la casa milanese ai fasti di SBK 2001. Grazie a un codice preview per PC gentilmente fornitoci dalla stessa Milestone, abbiamo avuto modo di provare con mano l'intera offerta ludica del prodotto, fatta come di consueto da una modalità Carriera, gare e gran premi singoli e l'immancabile comparto online. Circa cinque ore di prova ci hanno dato un'idea piuttosto precisa della direzione intrapresa con questa ennesima incarnazione del brand motociclistico, in uscita il 21 giugno su tutte le principali piattaforme.

Piloti in carriera

Grande cura è stata riposta alla Carriera di MotoGP 13, un fattore evidente sin dalle grafiche dei menu interattivi. Invece di interessare solo la classe regina, questa modalità permette di farsi strada partendo dalla categoria più bassa del Motomondiale, ossia Moto 3, come pilota wildcard. Le prime quattro gare saranno quindi disputate selezionando di volta in volta la scuderia tra diverse offerte ricevute, per poi calarsi in pista e tentare di coronare gli obbiettivi prefissati, ossia il raggiungimento di una posizione (solitamente la quindicesima, in queste fasi iniziali) e il piazzamento di fronte a uno specifico pilota. Per quanto si tratti di una sorta di introduzione alla carriera vera e propria, già in queste prime fasi sarà possibile sfruttare il completo menu interattivo che rappresenta in maniera molto efficace il Motorhome del nostro alter ego pilota.

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Dalla scrivania è possibile consultare il portatile, dove leggere le email dello staff tecnico, i social network, che grazie a una sorta di Twitter permettono di controllare il gradimento dei fan, le riviste motociclistiche del giorno e naturalmente il calendario, tramite il quale passare alla gara successiva. Per quanto si tratti in alcuni casi di abbellimenti puramente estetici, come nel caso del social network e delle riviste, vanno comunque a comporsi in un quadro molto immersivo, e la stilizzazione grafica ben curata ci ha convinto. La progressione procede successivamente con l'accumulo di punti esperienza e un numero sempre maggiore di fan (i quali si tradurranno in un "livello" del pilota), sino all'ingresso in scuderia, e alla scalata verso le categorie successive. In questo senso, MotoGP 13 offre un interessante dilemma ai giocatori, che ad un certo punto della carriera si troveranno a decidere tra ottenere vittorie assicurate in categorie più basse, oppure fare il salto alla MotoGP in scuderie minori. Quando si passa alla tre giorni di gara vera e propria (ma è possibile anche scendere direttamente in pista saltando le qualifiche, naturalmente partendo dall'ultimo posto) ci si sposta invece nei box, anch'essi rappresentati in maniera graficamente accattivante e interattiva. Alla vostra sinistra troverete l'ingegnere, al quale potrete porre una serie di quesiti per arrivare a un settaggio automatico soddisfacente ("la moto sbacchetta troppo in uscita di curva, cosa mi puoi consigliare?", e simili), mentre a destra sarà possibile intervenire direttamente sui settaggi della due ruote, naturalmente in maniera approfondita. Ogni caratteristica e gli effetti delle eventuali variazioni sono spiegati chiaramente nei menu, così da permettere anche ai meno esperti di azzardare qualche esperimento. Una volta terminato il setup, una breve animazione, anch'essa immersiva e ben riuscita, anticipa la sospirata discesa sul circuito.

Questione di manubrio

Bastano pochi giri in pista per sentire nuovamente il tocco di Milestone sulle due ruote di MotoGP 13. Come da tradizione della casa, grande attenzione è stata riposta nel fornire al giocatore un gran numero di settaggi relativi al realismo della simulazione della fisica e all'intelligenza artificiale degli avversari, così che ogni utente possa "cucirsi addosso" la propria esperienza di gara preferita, ed eventualmente gestire autonomamente un percorso di crescita con l'obbiettivo di arrivare col tempo a giocare nella configurazione più simulativa possibile.

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In questo senso, è possibile gestire separatamente i singoli aiuti di guida, divisi tra simulazione della fisica (con conseguente influenza dei livelli di accelerazione in entrata e uscita di curva), freno automatico, freni congiunti (funzione che distribuisce automaticamente la frenata tra anteriore e posteriore), sterzo assistito, posizione del pilota automatica o manuale (in carena o alzato), visualizzazione della traiettoria ideale dinamica, cambio e numero di "rewind" a disposizione. Per quanto riguarda invece le opzioni di gara, oltre al livello di difficoltà dell'intelligenza artificiale avversaria (sono in tutto 4), si può intervenire anche sulla durata, sulle condizioni meteo, sul consumo delle gomme, sui danni e sugli eventuali problemi tecnici. Come da tradizione Milestone, un set di opzioni vastissimo e veloce da configurare, ottimo per fare di MotoGP 13 un'esperienza adatta sia ai novellini sia ai manubri più navigati. Dopo qualche giro, ci siamo attestati su una configurazione Semi Pro, togliendo tutti gli aiuti di guida tranne i freni congiunti e impostando l'intelligenza artificiale a Difficile. Giocato così, MotoGP 13 è un'esperienza piuttosto impegnativa, che richiede al giocatore di fare grande attenzione nelle delicate fasi di entrata e uscita di curva, dosando a dovere gas e frenata, cercando naturalmente di mantenere una piega costante per tutto il raggio. Il comportamento e la sensazione di peso e fisicità generata dalle moto ci hanno convinto, così come le reazioni sul bagnato e la progressiva asciugatura (o gommatura) del tracciato, rese in maniera molto realistica. Frenate o aperture di gas porteranno a sbacchettamenti o a elevazioni del posteriore molto difficili da gestire, il tutto secondo un copione noto ma molto ben riscritto.

Sotto la sella

Se dunque sulle sensazioni restituite dal modello di guida possiamo esprimerci positivamente, soprattutto nell'evidenziazione del passaggio da una categoria all'altra e nella resa degli elementi atmosferici, sull'intelligenza artificiale degli avversari vi sono alcune riserve. Evidentemente, i ragazzi di Milestone hanno lavorato nel tentativo di rendere i piloti avversari indipendenti e capaci di decisioni dinamiche, ma il risultato è alterno. Capita sin troppo spesso di infilare, con una staccata ben riuscita, sei o sette avversari, una situazione poco realistica dovuta principalmente al fatto che i concorrenti non "osano" mai troppo, guidando in maniera eccessivamente ordinata.

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Da una parte, questo significa che difficilmente commetteranno errori, sfidando il giocatore con prestazioni precise e costanti, dall'altra il realismo dell'esperienza nel complesso ne risente. Un altro aspetto a nostro parere migliorabile è quella linea invisibile che divide una moto in pista da una che cade rovinosamente a terra. L'attraversamento di questo limite intangibile appare gestito in maniera a volte slegata dalla simulazione della fisica di gioco, come se superati certi parametri la CPU "decidesse" che a quel punto la moto non può più stare in equilibrio, invece di basarsi su un costante calcolo dei parametri simulativi. La sensazione non è sempre piacevole, ma per approfondire questo concetto avremo bisogno di prove più approfondite, soprattutto svolte con una versione definitiva del codice di gioco. Al momento delle nostre prove, un altro neo era costituito dalle collisioni e dalle animazioni conseguenti agli sbilanciamenti e alle cadute, sin troppo precalcolati e soggetti a diversi bug. Anche in questo caso, rimandiamo il giudizio alla futura recensione. Quanto al comparto online, per quanto non ci sia stato possibile effettuare prove dirette a causa dell'assenza di giocatori online, possiamo confermare che sarà possibile disputare sia singoli gran premi, sia campionati, gestendo tutte le opzioni simulative nel dettaglio, per poi competere nelle leaderboard online. Il livello giocatore, ereditato dalla modalità singolo giocatore, verrà sfoggiato anche online, e i punti esperienza guadagnati competendo con altri avversari in carne ed ossa contribuiranno ad accrescerlo, così da permettere uno sviluppo del proprio "pilota virtuale" condiviso e costante.

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Dal punto di vista grafico, la versione PC da noi analizzata ha mostrato aspetti decisamente positivi. La versione aggiornata del motore utilizzato per WRC presenta un'effettistica di buon livello, che sfoggia HDR, lens flare e effetti atmosferici dinamici, affiancata da una buona solidità poligonale dei modelli delle moto, molto ben dettagliati. Il bordopista non sfigura, e sebbene le texture dell'erba e della ghiaia non siano troppo convincenti, nel complesso il colpo d'occhio è uno dei migliori mai raggiunti da un titolo di guida firmato Milestone. La nostra prova, svoltasi su una fascia media con scheda GTX 660 Ti, ha confermato un buon lavoro sulla fluidità, con 60 frame per secondo costanti in quasi tutte le situazioni, con qualche calo probabilmente dovuto a un'ottimizzazione del codice ancora non completa. Dal punto di vista dell'audio, le brevi cronache pre-gara sono state affidate alla ben nota voce di Guido Meda, mentre i campionamenti dei rombi delle due ruote non ci sono apparsi troppo convincenti, carenti soprattutto nelle note basse. Nel complesso, l'esperienza di guida offerta da MotoGP 13 presenta molti aspetti interessanti, su tutti una straordinaria scalabilità del livello di difficoltà, in grado di accontentare sia i nuovi arrivati sia gli appassionati di simulazione, e non si tratta di un traguardo da poco. Se a questo si affianca una grande completezza a livello di offerta ludica e un comparto grafico degno di nota (perlomeno su PC), la nuova simulazione non può che inserirsi tra i titoli da tenere d'occhio per il prossimo mese, a patto che la versione finale sappia mostrare qualche miglioramento tra i difetti qui elencati, su tutti la dinamicità dell'intelligenza artificiale avversaria. Non mancate al verdetto finale, su queste pagine tra poche settimane.

CERTEZZE

  • Offerta ludica completa
  • Livello di difficoltà scalabile e personalizzabile
  • Modello di guida solido e convincente

DUBBI

  • Intelligenza artificiale avversaria troppo ordinata e prevedibile
  • Sistema di collisioni ancora carente