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Il ritorno del cyberfantasy

Un'ambientazione peculiare, un ritorno in grande stile e un sacco di promesse da mantenere

ANTEPRIMA di Mattia Armani   —   31/05/2013

Negli anni '90 i giochi di ruolo con visuale isometrica ci hanno regalato alcune tra le più intense e complesse esperienze videoludiche. Esperienze seminali, quasi sempre in vetta alle classifiche di genere, che includono anche il primo videogioco tratto dall'RPG cartaceo Shadowrun, uscito ormai venti anni fa su Super Nintendo e reso celebre da un peculiare mix di atmosfere noir, gameplay raffinato, ambientazione cyberpunk e contorno esoterico.

Il ritorno del cyberfantasy

Una ricetta a dir poco riuscita il cui profumo si è fatto ricordare per anni, tanto che Shadowrun Returns rientra tra i pochi progetti che hanno superato, in questo caso abbondantemente, il milione di dollari su Kickstarter. Il successo della campagna, però, non dipende solo dal nome ma anche dal mix tra struttura RPG e buona vecchia visuale a tre quarti, con schiere di giocatori che apprezzano visceralmente questa impostazione come dimostrano i successi di Baldur's Gate Enhanced Edition, la campagna di Project Eternity e le quattro milioni di copie piazzate da EA con Dragon Age.

Il ritorno del cyberfantasy

E perchè, viene da chiedersi, non sarebbe lecito amare una formula che consente di spendere relativamente poco in termini tecnologici implementando feature di ogni genere tra cui skill RPG, azione, turni, missioni dinamiche e meccaniche stealth? Non a caso questa impostazione è tornata prepotentemente di moda nel mondo videoludico e lo ha fatto proprio grazie a strumenti come Kickstarter e grazie all'intero universo di nuove possibilità di sviluppo e pubblicazione dedicate alla scena indie. Un panorama in cui un nuovo Shadowrun si inserisce perfettamente, sebbene questa affinità non sia certo sufficiente per decretare il successo del progetto. Stile, animazione e dialoghi diventano dunque fondamentali per mantenere il giocatore interessato a quello che accade sullo schermo e non si tratta di elementi semplici da trattare.

Un titolo carico di ambizioni e responsabilità

Shadowrun Returns mescola magia e cyberpunk mettendoci nei panni di un agente al servizio di grandi corporazioni. Queste controllano tutto e combattono in grandi città futuristiche popolate da tecno-shamani, samurai, orchi e scagnozzi armati pesantemente. Previsto per il mese prossimo, il nuovo Shadowrun è il primo "Kickstarter ad alto profilo" a vedere la luce e per questo si fa carico di una grossa responsabilità nei confronti dell'intero panorama crowdfunding e di tutte quelle realtà indie che puntano sulla fiducia anticipata per i propri progetti. Si tratta di una presa di responsabilità involontaria, visto che gli sviluppatori hanno chiesto meno di un quarto della cifra elargita dai finanziatori, ma la sostanza non cambia con il mondo videoludico che ha i riflettori inchiodati sul titolo.

Il ritorno del cyberfantasy

Per nostra fortuna, il team di sviluppo sembra aver preso la questione molto seriamente e ha cercato di utilizzare tutti i fondi ricevuti aggiungendo feature e rifinendo quanto già sviluppato. E dire che la formula del titolo è già piuttosto complessa, puntando in alto con abilità a profusione, dialoghi dinamici e missioni affrontabili con diversi approcci, oltre che caratteristiche non comuni come la possibilità di indossare diversi travestimenti e quella, in pieno stile cyberpunk, di entrare in un mondo virtuale per compiere missioni di hacking. Nella rete la struttura del gioco non cambia anche se si popola di strutture informatiche, demoni virtuali e via dicendo. Non mancano, poi, i compagni che in alcuni casi sono elementi centrali della trama mentre in altri frangenti sono utili per colmare eventuali lacune nelle abilità del nostro personaggio. Il titolo, d'altronde, è in gran parte incentrato sulle skill e benchè non comprenda un sistema di classi, consentendo a un giocatore di mescolare magia e tecnologia liberamente, pone dei limiti evolutivi che, in certe situazioni, possono diventare decisamente restrittivi. In alcuni casi, infatti, una determinata azione richiede specifiche abilità tecniche o verbali e nel caso di un combattimento ecco che magia e armi da fuoco diventano altrettanto importanti. La strada del samurai, per esempio, consente di vedere punti deboli dei nemici, coperture, armi improvvisate e statistiche di combattimento. Quella della magia permette invece di individuare oggetti magici, capire la magia degli avversari e trovare snodi di energie mistiche. La competenza degli hacker, ovviamente, è il web attraverso il quale può manipolare il mondo reale. Le arti sciamaniche, infine, permettono di capire la natura delle persone, delle piante e dei mostri osservando il mondo dal piano astrale. Quattro sotto dimensioni che rendono ovvia l'importanza dei compagni ancora più fondamentali che in altri giochi di ruolo vista la peculiarità e la potenza delle varie abilità. Ma, per mantenere alta l'importanza della customizzazione del personaggio principale, gli sviluppatori hanno deciso di implementare sessioni in cui il nostro eroe si troverà da solo o comunque non potrà contare sulle abilità dei compagni. In questo modo è impossibile, al contrario di quanto accade in altri giochi di ruolo, svincolarsi dalle specializzazioni del personaggio che vanno a determinare il corso della partita rendendo ogni nostra scelta rilevante.

Luci e ombre di un progetto nato e cresciuto con Kickstarter

Il combattimento è a turni e si attiva automaticamente, come in Fallout, quando il nostro personaggio attacca qualcuno o quando viene ingaggiato da un nemico. Ma alla formula classica si aggiungono indicatori più precisi, un sistema di coperture più complesso, droni di vario tipo e la possibilità di controllare direttamente i compagni, come in UFO o Vandal Hearts. Se a questo aggiungiamo una trama collegata agli Shadowrun per SNES e MegaDrive, il ritorno del mondo virtuale e le nuove feature, il risultato è uno dei progetti più ambiziosi del panorama indie, sebbene non manchi qualche inevitabile ombra. La più scura riguarda il sistema di loot che, per una serie di problemi, non è stato implementato al pari di tutti i sottosistemi collegati ad esso, come l'inventario. Una mancanza non da poco in un gioco di ruolo ma gli sviluppatori assicurano che non è così rilevante nell'ottica del progetto e promettono di implementarlo successivamente, con i fondi ottenuti dalla commercializzazione del titolo, se sarà il caso.

Il ritorno del cyberfantasy

Per ora, comunque, parlare di meccaniche nel dettaglio è superfluo, visto che per giudicare elementi di questo tipo è necessario testare con mano. Ma possiamo spendere due parole in merito al comparto estetico. Il livello di dettaglio del mondo di gioco è molto elevato, sia in relazione alle ambientazioni futuristiche sia per quanto concerne i personaggi, e nonostante l'impatto dei proiettili non sia dei più convincenti, il combattimento appare piuttosto bilanciato e interessante. Per quanto riguarda lo stile dei personaggi è stato scelto un tono caricaturale che, in combinazione con il lato fantasy dell'ambientazione già propenso all'eccesso, produce personaggi minuscoli e giganteschi, posture innaturali e animazioni da cartoon. Un registro visivo che pare funzionare, in termini di coerenza estetica e comprensibilità dell'azione, ma che potrebbe non incontrare i gusti di chi brama un fanta-noir puro, sulla scia delle glorie di questo peculiare sottogenere. Non è detto, ovviamente, che la prima impressione debba rimanere infrangibile. D'altronde la storia e il progetto sono seguiti da Jordan Weisman, uno dei creatori dell'ambientazione originale, la cui abilità principale è proprio quella di rendere credibile un cocktail di ingredienti apparentemente inconciliabili. Tra l'altro, se la formula del gioco dovesse rivelarsi azzeccata, i giocatori potranno costruire le proprie esperienze, escludendo orchi e nani, grazie al complesso editor incluso nel pacchetto. Questo infatti è il medesimo usato dagli sviluppatori per la campagna e, loot esclusi, dovrebbe garantire pieno sfogo alla creatività. Non è chiaro se le possibilità di editing saranno estese anche alla versione mobile del titolo, in arrivo successivamente, anche se la cosa appare improbabile.

CERTEZZE

  • Un'evoluzione dell'RPG in isometrica
  • Grafica dettagliata e particolare
  • Trama dinamica e ambientazione peculiare
  • Editor full optional (Versione PC)

DUBBI

  • Niente loot e relativo inventario
  • Realizzare un RPG in isometrica che sia avvicente non è facile