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Mini è meglio di micro?

Wario e i suoi amici tornano alla carica con una formula però molto diversa dal passato

PROVATO di Andrea Palmisano   —   07/06/2013

Dopo l'annuncio durante l'E3 2012 non si è sentito parlare molto di Game & Wario, successore spirituale per WiiU della famosa e apprezzata serie WarioWare. Un silenzio che è perdurato quasi fino alla oramai prossima uscita nei negozi, prevista in Italia per il prossimo 28 giugno. Grazie alle ottime tempistiche di Nintendo abbiamo già a disposizione però da qualche giorno la versione finale del gioco, in maniera tale da potervi fornire le nostre impressioni approfondite in attesa della recensione completa.

Un GamePad per controllarli

Game & Wario, lo dicevamo in apertura, è un prodotto a prima vista del tutto riconducibile ai vari WarioWare: i personaggi sono infatti gli stessi, a cominciare dal folle protagonista, così come è la medesima la irresistibile idiozia che permea ogni situazione.

Mini è meglio di micro?

Le similitudini di ambientazione e atmosfera sono però in realtà le uniche che uniscono i prodotti citati, perché per questa occasione i programmatori di Intelligent Systems hanno preferito abbandonare la formula dei microgiochi di pochi istanti da affrontare uno dopo l'altro per adottare invece quella probabilmente meno originale dei minigiochi ben divisi tra loro. Per capire il motivo di tale decisione non ci si deve scervellare troppo, in realtà: recentemente, in una puntata di Iwata Asks, il presidentissimo ha infatti chiarito come la genesi del prodotto sia stata slegata da Wario e compagnia, e riconducibile piuttosto a una serie di applicazioni destinate a mostrare qualità e capacità del GamePad. Addirittura tali contenuti avrebbero dovuto essere pre installati sulla console, a costituire quella sorta di introduzione al controller che invece poi è stata affidata, con risultati non del tutto entusiasmanti, a Nintendo Land. Sta di fatto che nel corso dello sviluppo il progetto è cresciuto, fino a diventare poi un titolo retail completo associato alla nemesi di Mario.

Mini è meglio di micro?

Un preambolo, questo, che diventa del tutto evidente giocando a Game & Wario attraverso i suoi 16 minigiochi (12 per il singolo e 4 per il multiplayer); si tratta in effetti di esperienze che non si limitano a sfruttare superficialmente il GamePad - unico strumento di controllo richiesto e necessario - ma al contrario che dimostrano la duttilità del controller in tutta una serie di differenti applicazioni. I limiti imposti da ciò di cui possiamo effettivamente parlare in sede di anteprima non ci consentono di andare troppo nel dettaglio, ma ciò nonostante possiamo comunque descrivere i primi livelli di buona parte dei minigiochi disponibili. Sì perché pur non essendo moltissimi, le 16 diverse esperienze hanno una certa profondità (variabile nei singoli casi) che garantisce la possibilità di ripeterli numerose volte affrontando differenti livelli di difficoltà crescente. Una scelta necessaria per estendere la longevità complessiva, e che ben si accompagna alla immediatezza e relativa semplicità dei singoli gameplay.

Alti e bassi

Andando nel dettaglio per quanto riguarda i minigame, chi ha seguito la presentazione allo scorso E3 e i vari video ricorderà probabilmente Arrow (con Wario), Ski (con Jimmy T.) e Camera (con Mona). Pirates poi è in pratica lo stesso gioco del demo "Shield Pose" che accompagnò WiiU durante l'E3 2011. Oltre a questi possiamo raccontarvi di:
Patchwork, con protagoniste Ana e Kat, è un gradevole e semplice puzzle game che sfrutta il touch screen: utilizzando il pennino o le dita bisogna trascinare dei pezzi di puzzle sopra ad una tela, e collocarli nella posizione corretta per dar vita poi ad un oggetto stilizzato "alla picross".

Mini è meglio di micro?


Ashley è invece uno sparatutto orizzontale all'acqua di rose, in cui utilizzando il sensore di movimento del GamePad bisogna controllare la maghetta impegnata a fuggire da un mondo fatto di dolcetti e caramelle. Senza dubbio tra i minigiochi più deboli dell'intero lotto.
Design del dr. Cryborg si basa invece su un'idea originale: tramite lo stilo bisogna disegnare rette, cerchi, triangoli e simili non solo della forma più corretta possibile, ma anche della lunghezza richiesta (in centimetri).
Gamer di 9-Volt è l'omaggio più diretto ai WarioWare: in pratica sul GamePad bisogna giocare proprio ad alcuni microgiochi ripresi dai precedenti capitoli della serie, mentre allo stesso tempo va tenuto un occhio verso la tv per fingere immediatamente di essere a letto (premendo ZR+ZL) nel caso in cui la terribile mamma di 9-Volt dovesse entrare in camera.
Islands è infine con pochi dubbi il miglior gioco multiplayer, e forse il più riuscito dell'intero lotto. Fino a 5 giocatori possono infatti sfidarsi lanciando con una sorta di balestra i Fronk del proprio colore sopra a delle isolette, divise in "zone" associate a un diverso punteggio. Ogni Fronk piazzato in questa sorta di piastrelle porta quel tot di punti al giocatore, e ovviamente chi alla fine ne ha di più vince. Le variabili e i colpi di scena possibili rendono però il tutto esilarante e imprevedibile fino all'ultimo istante, per un risultato da perfetto party game.

Mini è meglio di micro?

Il tempo passato fino a questo momento con Game & Wario ci ha fornito sì segnali positivi, pur però con qualche riserva; come è naturale in tutte le raccolte di minigiochi è prevedibile il fatto di trovarne alcuni più riusciti di altri, eppure in questo caso ci è sembrato che le differenze tra i migliori e i peggiori siano piuttosto consistenti. Più in generale la mancanza di un reale filo conduttore potrebbe rivelarsi un po' controproducente, lasciando il giocatore alla mercé di esperienze che difficilmente potranno tenere impegnati a lungo; vista che una buona porzione di gioco è limitata al single player, sarebbe stato forse lecito aspettarsi qualche opzione o contenuto in più. Anche lo stile grafico ci è sembrato incostante, con alcune soluzioni molto riuscite e altre invece piuttosto scialbe e poco attraenti. Detto questo però, abbiamo ancora molte ore da passare in compagnia di Wario e dei suoi amici prima di poter formulare un giudizio definitivo; l'appuntamento è quindi rimandato alla nostra recensione, prevista per il 21 giugno.

CERTEZZE

  • La demenzialità è sempre la stessa
  • Uso del GamePad vario e approfondito
  • Alcuni giochi sembrano ottimi

DUBBI

  • Altri molto meno
  • Struttura un po' leggera
  • Potrebbe non convincere i fan di WarioWare