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La miglior difesa è l'attacco

Orcs Must Die! Unchained introduce la dimensione competitiva mantenendo buona parte della propria identità

PROVATO di Mattia Armani   —   20/06/2014

Il successo di League of Legends ha proiettato l'industria videoludica nella direzione dei free to play competitivi che si sono moltiplicati abbracciando ogni genere. E con il terzo capitolo anche la serie anche Orcs Must Die! è capitolata accorpando alle meccaniche action tower defense livelli, multiplayer competitivo e l'immancabile negozio online.

La miglior difesa è l'attacco

Quest'ultimo è ancora vuoto e non è chiaro il peso che avrà sull'esperienza ma la dimensione "microtransazionale" è compensata da una nota decisamente positiva che riguarda il mantenimento della cooperativa che ora può essere affrontata in cinque. La modalità principale di Orcs Must Die! Unchained, comunque, è indubbiamente lo scontro multigiocatore, purtroppo flagellato da tempi di attesa talvolta biblici, che esalta le nuove meccaniche introdotte nella serie. Gli scontri non si combattono più solo contro ondate di mostri ma contro altri eroi controllati da avversari umani o, in cooperativa, dall'intelligenza artificiale. Eppure sono ancora le orde di creature, che fuoriescono con cadenza da appositi portali, a rappresentare il fulcro del gioco. Lo scopo della partita, infatti, è quello di far arrivare nella base avversaria venti creature della nostra fazione facendo si che superino le svariate barriere, le immancabili trappole piazzate dai giocatori avversari e una serie di guardiani decisamente robusti. Ma durante l'offensiva, questo è ovvio, è anche necessario evitare che gli avversari riescano a portare i loro sgherri nella nostra base e questo significa dover piazzare le nostre trappole e collaborare con gli altri personaggi sfruttandone tutte le peculiarità che includono cure e abilità di crowd control.

Con Orcs Must Die! Unchained la serie Robot Entertainment cede al fascino oscuro del free to play

Tower defense e tower attack

In ogni partita di Orcs Must Die! Unchained è possibile usare solo un certo numero di abilità, di creature e di trappole che vanno selezionate e organizzate in diversi deck in modo da poter richiamare rapidamente la configurazione ottimale per una determinata mappa.

La miglior difesa è l'attacco

Stiamo parlando di una "build", in sostanza, che contribuisce a definire e differenziare ogni personaggio anche attraverso le creature che può evocare dagli appositi portali. Questi, che sono due nella mappa disponibile nella versione alpha, possono essere attivati e potenziati utilizzando i crediti ottenuti uccidendo eroi e creature nemiche ed è fondamentale gestirli al meglio visto che le nostre orde sono l'unico strumento per vincere una partita. Uccidere gli eroi del team avversario non influisce invece sul punteggio anche se la vittoria nello scontro diretto è molto utile visto che l'avversario eliminato resta fuori dai giochi per ben venticinque secondi. In questo lasso di tempo la fazione che ha eliminato un nemico si trova in superiorità numerica e può sfruttarla per eliminare le nostre creature e superare le trappole, o piazzarle spendendo i relativi punti, senza essere bersagliata dal nemico. Il gameplay, in sostanza, è tutto qui, intuitivo ma abbastanza complesso da essere intrigante. E la cosa più importante è che funziona alla grande anche se la dimensione action manca di una schivata che potrebbe rendere ancora più rilevante l'abilità del giocatore.

La miglior difesa è l'attacco

Non che sia banale mirare con precisione mentre ci si muove con il giusto tempismo ma a questo punto ci si chiede perché non fare un piccolo passo in più e concedere al giocatore la possibilità, sfruttata egregiamente in un titolo come The Mighty Quest for Epic Loot, di schivare colpi e trappole. È presto, comunque, per parlare del bilanciamento e non c'è molto da dire nemmeno sulla componente estetica che non si discosta di molto da quella degli altri capitoli della serie. Lo stile è quello ormai classico del cartoon medievale in stile Dreamworks e si adatta piuttosto bene al fantasy farsesco che fa da sfondo al titolo. Qualche poligono in più non avrebbe fatto male e risulta evidente la mancanza di effetti luce complessi ma possiamo definire la resa complessiva più che accettabile soprattutto se consideriamo che si tratta di un titolo free to play. Non sono comunque esclusi miglioramenti futuri e questi potrebbero arrivare già il 27 giugno con il lancio della fase closed beta che metterà a disposizione dei giocatori un gran numero di nuovi contenuti. Per provarla, purtroppo, è necessario acquistare un pacchetto ma è probabile che, una volta lanciata la beta, la versione aperta a tutti non tardi molto ad arrivare.

CERTEZZE

  • Più ricco e complesso dei precedenti
  • Cooperativa a cinque
  • Bilanciamento azzeccato

DUBBI

  • Le microtransazioni fanno sempre paura
  • Comparto tecnico non esaltante