9

Esplorando l'isola

Abbiamo provato il nuovo roguelike dagli autori di Sword & Sworcery alla GamesCom 2014

PROVATO di Vincenzo Lettera   —   15/08/2014

Dopo un breve assaggio in occasione dell'E3 di Los Angeles, alla GamesCom 2014 abbiamo avuto modo di rivedere e riprovare con mano Below, l'atteso e affascinante roguelike con cui i canadesi di Capy proveranno a vincere la sfida più difficile: realizzare un gioco divertente, coinvolgente e diverso dopo che un certo Sword & Sworcery ha pesantemente fatto impennare le aspettative di pubblico e stampa attorno ai prossimi lavori del gruppo. In una saletta dello stand Microsoft abbiamo così incontrato Nathan Vella; il co-fondatore del team ci ha mostrato una breve sessione di gioco, raccontandoci alcuni interessanti retroscena e chiarendoci le idee su quello che è senza dubbio uno dei più attesi giochi in arrivo su Xbox One.

Alla GamesCom abbiamo di nuovo visto Below, l'atteso roguelike dagli autori di Sword & Sworcery

Tra eroi, sanguisughe e rambate

Ambientato in una misteriosa isola nota semplicemente come The Isle, Below mette il giocatore nei panni di un anonimo eroe che, armato di spada e scudo, proverà a raggiungere le profondità dell'isola facendosi strada tra orde di nemici e strane creature. La scelta di piazzare la telecamera parecchio distante non serve solo a dare una visione molto ampia dell'area in cui ci si trova, ma ha un'altra importante funzione: l'avatar del giocatore è talmente piccolo che è possibile distinguerne appena il vestiario e l'equipaggiamento; è un eroe quasi astratto, senza volto, cosa che aiuta chi gioca a immedesimarsi nel ruolo del protagonista.

Esplorando l'isola

Questo concetto viene sottolineato ulteriormente da un altro elemento di design: ogni volta che si muore, non si ricomincia con lo stesso eroe. Il personaggio precedente lascia il posto a un nuovo avventuriero, vestito diversamente e pronto a ricominciare l'esplorazione dalla cima del dungeon. Anche se la mappa viene generata in maniera procedurale, Below assicura un minimo di progressione: se in una partita, ad esempio, l'utente riesce a sbloccare una porta prima di lasciarci le penne, quella stessa porta resterà aperta per l'esploratore successivo. All'interno del dungeon si possono trovare oggetti e armi di ogni tipo, ma il gioco non suggerisce in nessun modo il loro utilizzo. Non ci sono tutorial né testi, e sta al giocatore scoprire via via a cosa può servire una particolare erba piuttosto che una piuma. "Below è un gioco che si basa sul concetto di esplorazione", ci dice Vella "ma in questo caso non si tratta solo di esplorare un ambientazione o una particolare stanza. Al giocatore dovrà capire come interagire con lo scenario e con le creature, oppure come può usare gli oggetti che trova a seconda delle situazioni. Anche questo è un viaggio. Anche questo vuol dire esplorare". Il tempo a nostra disposizione era troppo poco per approfondire, ma tra gli aspetti più interessanti c'è senza dubbio la gestione dell'energia.

Esplorando l'isola

Quando viene colpito, il proprio avatar comincia a sanguinare, perdendo energia man mano che cammina. Se non si ha una pozione a portata di mano, l'unico modo per curarsi è trovare un falò, scaldare la lama della spada all'interno della fiamma e cicatrizzare la ferita: internamente al team, gli sviluppatori si divertono a chiamare quest'azione "Ramboing", cioè fare una "Rambata". Cosa altrettanto interessante, quando si è feriti si lasciano tracce di sangue sul terreno, rischiando di attirare sanguisughe, lupi e altre sgradevoli creature. Nella versione finale sarà presente un sistema di sopravvivenza molto semplificato, visto che il giocatore dovrà conservare cibo e acqua per placare la fame e la sete. A tal proposito Vella è però chiaro: "Non stiamo sviluppando un manageriale di risorse o un survival game, quindi andare alla ricerca del cibo non sarà la principale priorità del giocatore". In generale l'impressione è che Below voglia essere elaborato, arduo, ma non punitivo come molti roguelike vecchia scuola: al giocatore si vuole dare la possibilità di esplorare e godersi splendidi scorci nelle profondità dell'isola, senza sentirsi costantemente oppresso o sotto stress. Dopotutto lo stile artistico è uno degli elementi meglio riusciti di tutto il gioco, merito anche di un lungo lavoro di ricerca, svariati tentativi e innumerevoli fonti di ispirazione estetiche, che includono dipinti, illustrazioni, fotografie, film, ma anche altri giochi, tra cui Shadow of the Colossus, Another World e, ovviamente, lo stesso Sword & Sorcery.

CERTEZZE

  • Ambientazione affascinante e misteriosa
  • Artisticamente squisito
  • Diverse meccaniche interessanti

DUBBI

  • Bisognerà valutare progressione ed endgame