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Un sogno di carta

A Londra per i vent'anni di PlayStation abbiamo messo alla prova la prossima fatica di Media Molecule per PlayStation 4

PROVATO di Antonio Fucito   —   06/12/2014

Qualcuno vi potrà dire che Media Molecule fa giochi un po' particolari, indirizzati a un pubblico di nicchia, due accezioni che in realtà non sono affatto negative e anzi posizionano questo sviluppatore nei favori di quelli che apprezzano produzioni videoludiche che escono fuori dagli schemi e dai generi battuti in tante altre occasioni, un piacevole diversivo dai cosiddetti titoli tripla A sia in termini di valore produttivo che vendite e favori del pubblico. A noi Tearaway su PlayStation Vita è piaciuto un bel po': un'avventura deliziosa piena di piccoli tocchi di classe, realizzata magistralmente dal punto di vista artistico e con uso tra i più interessanti del secondo portatile di casa Sony. Purtroppo come detto l'aver adottato soluzioni e stile grafico un po' particolari non ha dato piena giustizia al titolo in termini di vendite - che sappiamo essere la prima cartina tornasole anche per continuare a sviluppare in questo campo - ma non per questo il produttore giapponese si è scoraggiato e ha incaricato i Media Molecule, attualmente al lavoro anche su un altro titolo PlayStation 4 non ancora annunciato, di realizzare Tearaway Unfolded.

Abbiamo testato Tearaway Unfolded, la prossima stravagante fatica di Media Molecule per PlayStation 4

Unfolded sarà versione riveduta e corretta del titolo originale che aggiunge nuovi livelli, soluzioni di gioco e un personaggio principale inedito, un secondo messaggero che si aggiunge a quello del titolo originale e che presumibilmente porterà ad un messaggio finale differente rispetto a quello del capitolo per PlayStation Vita. Ma c'è di più, perché al pari dell'originale anche Tearaway Unfolded sfrutta le caratteristiche hardware della console su cui gira, in questo caso specifico del DualShock 4, per proporre un'interazione diversa dal solito.

Un sogno di carta
Un sogno di carta

Andiamo con ordine. Durante la nostra tre giorni londinese per i vent'anni di PlayStation abbiamo provato per la prima volta il titolo, con una demo che ci ha messo al comando del nuovo messaggero, egualmente personalizzabile con vari sticker, e ci ha permesso di sperimentare in prima persona le interazioni mediante pad di PlayStation 4. Aggirandoci per la prima sezione del livello abbiamo risolto un piccolo puzzle ambientale sfruttando dei tamburi posizionati sul terreno allo scopo di raggiungere con la spinta una posizione elevata. Il tutto mediante la pressione e il rilascio del touch pad, che abbiamo dovuto utilizzare nuovamente pochi passi più avanti, per liberare un ponte di carta che abbiamo attraversato mediante analogico sinistro. La seconda interazione è stata quella che prevede la possibilità di raccogliere altri piccoli personaggi di carta oppure ghiande, e lanciarle letteralmente (in maniera virtuale, s'intende) all'interno del pad, per poi ricacciarle fuori allo scopo di attivare catapulte, colpire bersagli posti in posizione rialzata oppure oggetti necessari per attivare determinati ingranaggi. Per ottenere questa interazione bisogna sollevare il DualShock verticalmente, dopodiché premere il tasto quadrato per lanciare il personaggio o l'oggetto verso lo schermo. A questo punto compare una sorta di mirino che indica la posizione di atterraggio, mirino che si comanda mediante sensore di movimento del pad mentre si può utilizzare liberamente il protagonista principale con l'analogico sinistro. Quando si è pronti a lanciare basta sfiorare verso l'alto il touch pad, ed ottenere l'effetto desiderato per risolvere il puzzle ambientale corrispondente. Un meccanismo simile a quello visto in Playroom, quindi, il quale dopo qualche minuto necessario per prendere confidenza con i comandi funziona molto bene e permette di apprezzare qualche soluzione meno battuta dagli sviluppatori di videogiochi, in pieno stile Media Molecule.

Resta da vedere sul lungo andare quanto queste soluzioni possano essere tediose o rallentare il gameplay rispetto a soluzioni classiche fatte di una o più combinazioni di tasti.

Un sogno di carta

Sicuramente il controllo del personaggio principale funziona bene e ci siamo trovati immediatamente a nostro agio all'interno di questa avventura dai connotati simili all'edizione originale, ma che ci è parsa offrire alcuni spunti differenti e aggiuntivi. Dal punto di vista grafico anche su PlayStation 4 Tearaway Unfolded rimane delizioso, la risoluzione e il dettaglio sono ovviamente superiori rispetto alla versione Vita e lo scenario è più denso dal punto di vista poligonale; rimane il feeling identico con uno stile dove tutto è realizzato come se fosse un diorama di carta all'interno del quale oggetti e personaggi prendono vita per regalare un impatto sicuramente peculiare e raramente visto altrove. Non sappiamo ancora una data d'uscita certa per Tearaway Unfolded, quello che abbiamo visto ci è sembrato in stato di sviluppo piuttosto avanzato e la cosa potrebbe significare un'uscita entro i prossimi sei mesi. Siamo pronti a scommettere il nostro personaggio di carta: qualora dovessimo sbagliarci, siete autorizzati ad utilizzare la vostra forbice.

CERTEZZE

  • Utilizzo creativo del controller
  • Visivamente è ancora una volta originale e unico

DUBBI

  • Le soluzioni di controllo potrebbero nel tempo rallentare l'azione