39

Occipital Structure

Al CES di Las Vegas abbiamo provato Structure, una piccola telecamera di profondità che si attacca all'iPad e trasferisce il nostro movimento nel mondo reale a quello virtuale visualizzato sul display. Sarà in grado di rivoluzionare il gaming mobile?

PROVATO di Marco Consoli   —   07/01/2015

"Un portale per entrare nei mondi virtuali". Così i fondatori di Occipital, Jeff Powers e Vikas Reddy descrivono Structure, il congegno per dispositivi mobili che abbiamo potuto vedere in anteprima al CES di Las Vegas.

Occipital Structure

Il gadget, ci spiega uno dei componenti del team, non è altro che un sensore di profondità in grado ci calcolare con estrema precisione la distanza dai muri e di interpretare gli oggetti che circondano la telecamera cui è attaccato: per ora si tratta di quella dell'iPad, ma è probabile che con un'ulteriore miniaturizzazione arrivi anche sull'iPhone e altri smartphone. In maniera analoga a quanto fanno da tempo alcune app come Virtual History Roma, Structure è in grado di farci vedere un mondo virtuale attraverso l'iPad, come fosse una finestra che si accorda al nostro movimento, ma rispetto al passato, in cui l'azione virtuale era determinata dagli accelerometri dell'iPad, e quindi poco accurata, Structure permette di muoversi in maniera naturale e di vedere l'effetto dei nostri passi sul display in modo molto realistico. "Il sensore permette anche di accovacciarsi e visualizzare l'azione corrispondente", ci spiega un membro del team "e funziona in qualsiasi ambiente, perché non ha bisogno di marcatori di sorta per riconoscere gli spazi e gli ostacoli". Impossibile non pensare immediatamente ad applicazioni gaming parzialmente coinvolgenti sul tablet di Apple, e infatti a questo punto veniamo invitati a provare la demo.

Structure è una piccola telecamera di profondità che potrebbe rivoluzionare il gaming su iPad

Applicazioni gaming: la prova

Un breve filmato introduce un tutorial su come usare il tablet una volta impugnato: basta muoversi avanti, indietro e attorno a sé, e usare l'iPad per immergersi in un cortile virtuale che ricorda certe atmosfere a metà tra Portal e Half-Life, in cui bisogna spostarsi e muovere degli oggetti. L'interazione piuttosto basilare è affidata al tocco dei pollici sui lati del display: toccando col sinistro si può eseguire un breve scatto in avanti, mentre col destro si possono raccogliere gli oggetti.

Occipital Structure

Una volta entrati nella demo una voce ci chiede di eseguire alcune operazioni, come pestare un pulsante sul pavimento: in questo caso è sufficiente inquadrarlo col tablet e avvicinarsi camminando finché il sensore non capisce che la nostra posizione nello spazio reale corrisponde a quella esatta nello spazio virtuale. Successivamente ci viene chiesto di prendere un cubo in un angolo del cortile e portarlo sopra un altro pulsante in un altro luogo: la prova riesce non senza qualche difficoltà, dovuta al fatto che la scarsa interattività rompe l'illusione di immersione. Nonostante la basilarità dei meccanismi di gioco e la grafica 3D piuttosto spartana, a funzionare abbastanza bene infatti è l'immedesimazione. Le dimensioni ristrette del display non sono un ostacolo enorme, perché la concentrazione su di esso diventa tale che i nostri occhi riescono a eliminare tutte le informazioni dello spazio circostante, un po' come quando guidiamo e vediamo la strada ma non il cruscotto dell'auto.

Occipital Structure

Certo viene da chiedersi se, una volta miniaturizzato e applicato ad un'iPhone, il sensore non darebbe ancora maggiore coinvolgimento, ponendo il display davanti agli occhi per escludere del tutto lo sfondo dal campo visivo, come in certi caschi di realtà virtuale che usano gli smartphone come visore. I creatori non intendono mettersi a creare videogiochi, ma vogliono dare una piattaforma comprensiva dell'hardware e del software di sviluppo a chi, con molta fantasia, voglia sviluppare giochi di realtà virtuale o realtà aumentata che uniscano lo spazio fisico con quello digitale. Tra le altre applicazioni possibili del sensore c'è quella di funzionare da scanner 3D, con cui è possibile trasportare con poche inquadrature qualsiasi oggetto o luogo nel mondo digitale. "Prova a pensare alla possibilità di creare un proprio avatar o di trasportare una stanza, un oggetto dentro un videogioco", mi spiega uno dei simpatici ragazzi di Occipital, che naturalmente non nascondono di puntare ben oltre il mercato del gaming, ad esempio con possibili applicazioni utili per il design d'interni o per chi realizza grafica 3D. Come già dimostrato da altre società, tra cui la stessa Oculus, sarà la fantasia degli sviluppatori a dire se le promesse fatte dai creatori di questo interessante sensore 3D, già in vendita a 379 dollari, saranno mantenute oppure no.

CERTEZZE

  • Scansione dell'ambiente accurata
  • Movimento nello spazio virtuale convincente
  • Utile funzione da scanner 3D portatile

DUBBI

  • Da verificare l'interattività col mondo virtuale
  • I giochi sono tutti da inventare
  • Il prezzo non è molto accessibile