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PC Magazine #192

Mario e l'intelligenza artificiale

RUBRICA di La Redazione   —   31/01/2015

Quanto potrà mai essere intelligente Mario? In fondo gli ultimi decenni di onorata carriera li ha passati a saltare da un blocco all'altro, compito che richiede una certa abilità ma non particolare astuzia. Bene, un gruppo di studenti di un'università tedesca ha scritto alcune routine di intelligenza artificiale per fare in modo che Mario acquistasse coscienza di se stesso e potesse comunicare con il mondo esterno. Se siete curiosi date uno sguardo a questo video. Di tutt'altro tenore ma ugualmente interessante una discussione apparsa sul forum di Guild Wars 2: l'utente Jaymee ha spiegato come il gioco le abbia permesso di sentirsi gratificata nonostante la grave malattia che l'ha colpita e il topic è presto diventato il punto di raccolta per altre storie simili, altrettanto significative. Chi ha detto che i videogiochi fanno male? Infine siamo incappati in questo articolo del 1999, una panoramica sulla situazione - al tempo - di ION Storm e sugli interrogativi che si accumulavano sulla promettente ma inusuale società di Romero... fa effetto leggerlo oggi, sapendo come è andata a finire dopo il rilascio di Daikatana.

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PC Magazine #192

The Book of Unwritten Tales 2 sta per uscire dall'accesso anticipato su Steam, e promette di essere una delle migliori avventure grafiche del 2015, e non solo. Dal momento che è in arrivo la nostra recensione non vi raccontiamo altri dettagli, ma nel frattempo inseritelo nella vostra lista dei desideri perché è un gioco da non perdere.

Luce verde su Steam per Slasher's Keep, un gioco di esplorazione e dungeon con morte permanente (opzionale) e livelli generati casualmente, che nello stile sembra ispirarsi alle torbide visioni di The Binding of Isaac. Slasher's Keep offre una discreta dose di sangue e truculenza, abbinati però a un sistema di combattimento preciso che include vari tipi di affondo, taglio e deviazione. Naturalmente non mancheranno incantesimi offensivi e trappole micidiali nelle quali spingere i nostri nemici, o cadere noi stessi per andare incontro a una fine tanto dolorosa quanto prematura. Aggiungiamo al mix tesori generati casualmente, un pratico e veloce sistema di forgiatura, sei classi giocabili e tanto altro da scoprire. Niente male per essere lo sforzo di un singolo sviluppatore, tale Damian Schloter. Infine, lo stile grafico che mischia cel shading e disegno a mano dà il giusto tocco di leggerezza al progetto, per il quale purtroppo non è ancora stata annunciata una data d'uscita.

Quando si parla di giochi horror di fantascienza, ci vengono in mente Alien: Isolation da un lato e Dead Space dall'altro. Solarix, che non ha nulla in comune con il Solaris di Stanislaw Lem, sembra volersi porre a metà strada, offrendo combattimenti a pistole spianate ma anche azioni furtive.

I livelli aperti sono la soluzione scelta dagli sviluppatori per dare al giocatore la libertà d'azione necessaria per decidere di volta in volta la tattica più opportuna, fermo restando che l'atmosfera generale del gioco è di opprimente sopraffazione. Vale a dire che qualunque sia la nostra decisione di fronte agli ostacoli, soffriremo sempre per la schiacciante superiorità del nemico. Solarix promette quindi un carico di tensione notevole, come si conviene a un horror di sopravvivenza ambientato nello spazio. Il gioco è stato sviluppato per oltre tre anni senza fondi, poi è arrivata la decisione di cercare un finanziamento su Kickstarter, che però ha fallito l'obiettivo. Intanto Solarix ha ottenuto luce verde su Steam, e con tutto il materiale già prodotto, siamo convinti che arriverà comunque sano e salvo sui nostri monitor.

Goscurry è un'esperienza per i sensi, un gioco che coinvolge i riflessi, mettendo a prova la nostra abilità, ma che allo stesso tempo appaga la vista e l'udito, così che il piacere di gioco ci tocchi su più livelli. Il concetto di base è molto semplice: alla guida di un'auto futuristica dobbiamo gareggiare su circuiti generati proceduralmente che si creano davanti a noi mano a mano che corriamo.

L'evocativa musica elettronica offre il giusto accompagnamento alle immagini psichedeliche che compongono lo spazio poligonale del gioco, una composizione di forme e colori dentro la quale sfrecciare alla massima velocità. Avrete capito che Goscurry è un gioco ideale per chi ama le competizioni e gode a filmare le proprie partite per condividerle online, ma potrebbe regalare delle soddisfazioni anche a chi cerca un sistema di gioco pulito, diretto e senza fronzoli. Se la sfida non vi spaventa, Goscurry è in vendita su Steam a 7,99 euro.

Sembra che ci sia un ritorno dei puzzle game basati sugli enigmi ambientali, di quelli che richiedono 100% cervello e 0% pressione casuale dei tasti. The Talos Principle e Mind: Path to Thalamus sono alcuni ottimi esempi del genere, ai quali si aggiunge ora Pneuma: Breath of Life. Nei panni di una divinità, Pneuma, ascolteremo il suo spassoso monologo interiore e risolveremo puzzle complessi circondati da un ambiente maestoso che sfrutta la potenza dell'Unreal Engine 4. Inutile dire che con Oculus Rift l'esperienza di gioco sarà ancora più intensa e memorabile. Comunque, visore o meno, alla fine del nostro viaggio scopriremo qualcosa di più sul senso della vita. E non è poco. Pneuma: Breath of Life ha già acceso la luce verde su Steam ed è previsto per i primi mesi del 2015. Nel frattempo iniziamo a scaldare i neuroni per prepararci alla sfida.

di Andrea Rubbini

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Ultimamente SEGA non se la sta passando affatto bene. Vedere com'è stato trattato Sonic negli ultimi due capitoli della serie usciti su Nintendo 3DS e Wii U, sapere che vista la sua situazione finanziaria si dedicherà quasi esclusivamente al mercato mobile free-to-play orientale e ricevere la notizia della riduzione degli uffici americani sono notizie che non fanno ben sperare per un ritorno dello storico marchio ai fasti di un tempo, quando rivaleggiava con Nintendo per il dominio del mercato dei videogiochi su console e riempiva le sala giochi di capolavori ancora oggi amati e ricordati. Mettete una chiacchierata tra amici con annessa rievocazione dei primi anni novanta. Facile che se si è videogiocatori si finisca a parlare delle pubblicità del Mega Drive e del Master System con Zenga, Mancini e Jerry Calà (e poi parlano male di quelli che discutono di porno...), ripensando all'eccitazione di fronte alle immagini di conversioni e titoli esclusivi che non lasciavano indifferenti nemmeno quelli cresciuti a pane e Commodore come chi sta scrivendo. Tra una rievocazione di Strider, un "ricordi quel gioco con gli uomini che si trasformavano in bestie?", e un "Comix Zone era fantastico", è stato immediato finire a parlare di emulazione e di un modo per rigiocare, magari legalmente, a quei titoli. Perché è vero che oggi si gioca ad altro, ma se parli di videogiochi che hai amato, o anche solo desiderato, nel passato la voglia di riavviarli, anche solo per un attimo, ti prende e non puoi farci molto. Il passo successivo è cercare. Non è difficile scoprire che Steam è pieno di raccolte e riedizioni dei classici di SEGA, che sono anche l'evidenza più dirimente del perché il publisher giapponese sia decaduto.
Prendiamo due casi abbastanza eclatanti: le raccolte Megadrive Classics e Dreamcast Collection. Sulla carta sono ottime iniziative: delle compilation per amanti del retrogaming dall'interfaccia accattivante e dalla ricca offerta. Scorrendo i titoli che le compongono, acquistabili anche singolarmente, si rimane estasiati.

Ad esempio nella raccolta di titoli del Mega Drive abbiamo gioielli come Gunstar Heroes, i due Shining Force con Shining in the Darkness, la serie Streets of Rage, Ristar, Comix Zone, Shadow Dancer e Shinobi III, gli Ecco the Dolphin, i tre Golden Axe e molti altri. Tutto bellissimo ma che ti fa SEGA? Divide la compilation in cinque pacchi da 7,50€ l'uno (i singoli giochi costano 2,49€) e non include i Sonic, che vengono venduti a parte a 4,49€ l'uno. Non si tratta di cifre altissime, ma siamo certi che l'aver escluso i Sonic dalla raccolta non abbia pregiudicato anche un bel po' di vendite della stessa? Siamo sicuri che in casi del genere il potenziale acquirente non si senta ingannato dall'offerta, più che attratto, e decida infine di non comprare? In fondo i Sonic per Mega Drive sono oggi merce per nostalgici, persone adulte che in casi simili riescono con più facilità a trattenersi dallo spendere i loro soldi.
Identico discorso per la compilation di titoli per Dreamcast: Sonic Adventure DX, Crazy Taxi, Space Channel 5: Part 2 e SEGA Bass Fishing non sono titoli orrendi. Anzi, in generale sono degli ottimi titoli che consigliamo di giocare. Il problema è che tre su quattro esistono anche in versione PC, con solo Space Channel 5: Part 2 a rappresentare una novità vera. SEGA non poteva impegnarsi di più? Non poteva comporre un'altra proposta pescando dal suo comunque ampio catalogo di titoli per Dreamcast? Perché poi stupirsi se iniziative del genere, che puzzano fortemente di riciclo, non vendono?

di Simone Tagliaferri

Titolo: Megadrive Classics e Dreamcast Collection
Sviluppatore: Sega
Anno di pubblicazione: 2010/2011
Come reperirlo: Sono acquistabili entrambe su Steam e altri negozi di Digital Download.
Perché giocarlo oggi: per ricordarsi di quanto era bella SEGA e di quanto sia stata miope con certe politiche commerciali fatte di sciacallaggio puro.

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World of Warcraft
La patch 6.1 è già sui reami di prova e per la prima volta Blizzard ha deciso di slegarla dalla nuova incursione, che uscirà la prossima settimana per lasciare che i giocatori si addentrino nelle profondità della Fonderia dei Roccianera. L'aggiornamento vedrà la luce in seguito, invece, ma sarà comunque corposo e si concentrerà sul PvE e sulle guarnigioni, la nuova feature introdotta con l'espansione Warlords of Draenor.

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Sappiamo già che ci saranno almeno due nuovi seguaci (uno di cui non vi diremo il nome si ottiene con la missione leggendaria, l'altro è Harrison Jones e per sbloccarlo bisognerà prima completare alcune missioni) e un sacco di quest e aggiunte che arricchiranno le guarnigioni tra jukebox, missioni speciali e altri sbloccabili. La patch implementerà anche un giocattolo per farsi le selfie, un'opzione per twittare direttamente dal client e vari miglioramenti sia tecnici sia contenutistici ancora in fase di test. La scelta di aprire i cancelli della nuova incursione prima del lancio della patch ha fatto aggrottare non poche fronti, visto che è piuttosto inusuale, ma potrebbe dare un senso alle voci di corridoio diffuse negli ultimi giorni, secondo le quali Blizzard sarebbe già a buon punto con la prossima espansione del suo MMORPG. Parrebbe, infatti, che i lavori su di essa stiano procedendo a ritmo sostenuto e che l'espansione potrebbe uscire addirittura all'inizio del 2016. Gli stessi rumor, tuttavia, danno Diablo III per defunto e Overwatch ancora in alto mare: ci sarà da fidarsi?

Guild Wars 2
Il sistema dei tratti implementato da ArenaNet nel suo più recente MMORPG ha suscitato qualche polemica fin dal principio: a noi non era dispiaciuto, ma molti giocatori l'avevano trovato scomodo e poco intuitivo, ed è stato uno dei quei meccanismi che la compagnia non ha mai revisionato nel corso egli anni.

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Così, sembra proprio che l'uscita dell'espansione Heart of Thorns sia il momento più adatto per ritoccare quel sistema tanto discusso: lo ha detto il game director Colin Johanson sul forum ufficiale di Guild Wars 2, soffermandosi sulle possibilità offerte dalle nuovissime specializzazioni e dal sistema di maestria che saranno implementati con l'espansione. A quanto pare i tratti saranno sostituiti da un sistema di potenziamenti più semplice, pensato per calcare la mano sulla sensazione di progressione dei giocatori. Vi ricordiamo che ArenaNet ha svelato l'espansione la scorsa settimana al PAX, snocciolando qualche piccolo dettaglio su di essa: abbiamo scoperto che il level cap non aumenterà, ma che ci sarà una nuova professione - il Revenant - mentre quelle già esistenti potranno equipaggiare nuove armi che cambieranno il modo di giocarle. Il sistema di maestria permetterà invece di guadagnare dei punti per sbloccare delle abilità speciali da usare nelle nuove aree della giungla di Maguuma, e non solo. Pare che ne sapremo di più tra qualche settimana, al PAX East.

Marvel Heroes
A proposito di "revamp", ce n'è uno in vista per il MMO/action RPG di Gazillion Entertainment, di cui siamo tornati a parlare qualche settimana fa, casomai vi foste persi il nostro Speciale dedicato.

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Il revamp in questione riguarda il sistema team-up, che secondo lo sviluppatore - e la community, a dirla tutta - necessita di qualche rifinitura. Rifiniture che arriveranno nei prossimi mesi, a quanto pare: il nuovo diario di sviluppo parla proprio dei miglioramenti previsti per il sistema team-up, che includono la possibilità di personalizzare ulteriormente i nostri sidekick, portandoli fino a livello 60 per sbloccare nuovi poteri esclusivi e, quindi, sinergie inedite con i nostri personaggi. E poi i giocatori potranno finalmente dare degli ordini più precisi ai loro compagni, in modo che siano più efficienti sul campo di battaglia.

The Elder Scrolls Online
Ora che ZeniMax si è tolta il doloroso dente del modello free to play, in arrivo tra pochi mesi su PC con prossima fermata le console di nuova generazione, si torna a parlare del suo MMORPG in termini di contenuti, e nella fattispecie dell'attesissimo sistema di giustizia che dovrebbe far compiere a The Elder Scrolls Online un altro piccolo passo verso i suoi predecessori offline.

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I fan del franchise si sono lamentati fin dall'inizio dell'impossibilità di fare un po' quel che volevano, e il sistema di (in)giustizia dovrebbe servire proprio a questo, implementando la criminalità nel mondo di Tamriel. L'aggiornamento 6, infatti, permetterà ai giocatori di derubare e uccidere determinati NPC alla faccia delle guardie di pattuglia... almeno finché non arriveranno le taglie, una sistema che modificherà le routine comportamentali delle guardie in presenza dei giocatori. Il sistema della giustizia è ancora da definire, ma promette di essere un'aggiunta interessante per tutti i fan del chiacchierato MMORPG fantasy.

di Christian La Via Colli

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Presente e futuro di AMD
AMD ha sferrato un attacco diretto contro Nvidia sfruttando una peculiarità della GTX 970 che non riesce a sfruttare a pieno i 4GB di GDDR5 di cui è dotata. Il problema, legato al quantitativo insufficiente di ROP e cache di livello 2, si manifesta quando un gioco utilizza più di 3.5 GB di memoria e questo porta a cali di performance nel caso di risoluzioni elevate come il 1440p e superiori. Tra l'altro pare che la review guide della GTX 970 indicasse specifiche più elevate traendo in inganno i recensori. Per questo AMD ha pubblicato un'immagine dove pubblicizza le schede video R9 290 con la frase "4GB significa 4GB" e per sfruttare fino in fondo il passo falso della concorrenza ha deciso con i costruttori di tagliare il prezzo delle due schede con la R9 290 che può essere trovata a 229 dollari e la R9 290X a 279 dollari. L'ovvia speranza di AMD è quella di contrastare lo strapotere della serie GTX 900 in attesa della serie Radeon R9 300 che promette un deciso balzo in avanti anche dal punto di vista dell'ottimizzazione energetica.

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Ma anche se le nuove schede non sono ancora state annunciate ufficialmente si sente già parlare della nuova famiglia di schede video AMD che presumibilmente si chiamerà R9 400. Secondo le nuove indiscrezioni il nome in codice della nuova famiglia di GPU targate AMD è Artic Islands e questa denominazione potrebbe avere a che fare con una migliore ottimizzazione energetica resa possibile anche dalla molto probabile adozione di un nuovo processo produttivo. Si parla, però, di 20 nanometri e non di 16 al contrario di quanto apparentemente indicato da numerosi rumor comparsi in questi ultimi mesi. Non ci sarebbe, quindi, quel fantomatico salto di cui abbiamo tante volte parlato e non ci sarebbe nulla di cui stupirsi. Spesso, infatti, anche se una tecnologia risulta superata la si sfrutta comunque per assorbire i costi di ricerca e sviluppo rallentando. A pagarne il prezzo è, però, il progresso tecnologico. Secondo questo scenario, infatti, sarebbe improbabile vedere l'arrivo dei 16 nanometri, almeno in casa AMD, fino al 2017. Le R9 300 dovrebbero arrivare nella secondo quarto del 2015 e di conseguenza le R9 400 arriverebbero a metà del 2016 spingendo un'eventuale serie R9 500 a 16 nanometri nel 2017. Ma torniamo a parlare delle Artic Islands dalle quali ci si aspetta anche una maturazione della tecnologia legata alle memorie impilate che moltiplicando i canali amplificano la banda. Un rumor di novembre presumibilmente legato alla R9 490X che le nuove schede AMD supereranno il muro del terabyte per secondo proprio grazie alle memorie HBM. Ed si tratta di un'indiscrezione plausibile considerando che la R9 390X dovrebbe arrivare a 640GB/s.

Virtuale alternativo
Torniamo a parlare di HoloLens, il visore che aggira alcune problematiche dei visori virtuali alla Oculus Rift puntanto sull'emulazione degli ologrammi. Ma se il modeling tridimensionale e l'utilizzo per magnificare l'esperienza visiva sembrano già alla portata dello strumento per il gaming serviranno comunque sincronia perfetta e latenze minime. Entrambe problematiche menzionate dallo stesso Bill Gates, ex CEO e fondatore di Microsoft, che pur esternando a gran voce il suo stupore di fronte alla tecnologia messa in campo da Microsoft prevede tempistiche piuttosto lunghe prima di vedere applicazioni HoloLens degne di nota.

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Non è un caso che nonostante le affermazioni sul fatto che il lato hardware di HoloLens sia già stato ultimato, il visore arriverà comunque dopo il lancio di Windows 10 sia per spingere la diffusione di quest'ultimo sia per dare tempo agli sviluppatori di creare applicazioni in grado di sfruttare effettivamente questa nuova tecnologia. Ma prima di vedere un gioco di spessore sviluppato appositamente per HoloLens potrebbe passare molto più tempo visto che a quanto pare buona parte degli sviluppatori sono venuti a conoscenza del visore solo tra lo scorso ottobre e la presentazione. Persino i ragazzi di Mojang, nonostante la software house sia stata acquisita da Microsoft, sono sembrati sorpresi dalla nuova tecnologia sebbene una delle demo del visore fosse chiaramente una preview di un quasi confermato Minecraft olografico. I lavori, dunque, sono solo all'inizio ed è presto per entusiasmarsi per quanto riguarda il lato gaming. Ma sono molte le applicazioni compatibili con le normali esperienze videoludiche, e quindi realizzabili in tempi relativamente brevi, che possono essere realizzate con una tecnologia di questo tipo. Parliamo, in sostanza, di interfacce tridimensionali, di elementi effettivamente interattivi e di oggetti che fuoriescono dallo schermo di un gioco classico passandoci rapidamente accanto. Tutti effetti che dovrebbero potenziare notevolmente giochi di guida, avventure di stampo cinematografico, simulatori di volo e simulazioni spaziali.

di Mattia Armani