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La società degli innesti

Dopo il successo di critica di Human Revolution, Eidos porta Adam Jensen sulle console di ultima generazione con il nuovo capitolo di Deus Ex

ANTEPRIMA di Vincenzo Lettera   —   17/06/2015

Quando uscì nell'estate del 2011, Deus Ex: Human Revolution riuscì nella non semplice missione di ammodernare e rilanciare una serie cyberpunk che per quasi un decennio era stata lasciata ad ammuffire in un cassetto pieno di polvere. Prequel dei primi due Deus Ex, l'avventura di Adam Jensen ha convinto critica e pubblico per la profondità di gioco e la capacità di conquistare sia gli appassionati delle esperienze action più frenetiche, sia i fan dell'approccio stealth. È proprio partendo da quanto di bene fatto con Human Revolution che Eidos Montreal ha deciso di portare avanti la serie, ampliandola e migliorandola con un capitolo tutto nuovo. A pochi mesi di distanza dall'annuncio di Deus Ex: Mankind Divided, Square-Enix ha così approfittato dell'E3 di Los Angeles per dare al pubblico un primo assaggio di quello che è già uno dei seguiti più attesi del prossimo anno.

All'E3 2015 abbiamo scoperto tutte le novità sull'atteso Deus Ex: Mankind Divided

Nel ghetto di Praga

Così come Human Revolution ha rappresentato una rivoluzione nell'universo cyberpunk di Deus Ex, il suo seguito, Mankind Divided, vuole rappresentare a schermo la spaccatura menzionata nel titolo: la divisione nella società, ma anche i chiaroscuri delle scelte morali e la distinzione tra azione e stealth. Due anni dopo il disastro di Panchaea raccontato nel precedente episodio, l'umanità si è spaccata di netto, con gli utilizzatori di innesti cibernetici che vengono sempre più allontanati e isolati dalle persone comuni. La demo che ci è stata mostrata si apriva nella stazione ferroviaria di Praga, in una sequenza che ricordava vagamente i primi minuti di Half-Life 2.

La società degli innesti

Sceso dal treno, Jensen si ritrova davanti a una città tenuta sotto stretto controllo, con guardie in ogni angolo e gli utilizzatori di innesti che vengono trattati come rifiuti della società dagli altri abitanti della capitale ceca. Neanche il tempo di fare due chiacchiere con Alex Vega, che la rimpatriata viene bruscamente interrotta da un attentato terroristico, apparentemente opera di un collettivo di attivisti pro-innesti chiamato ARC, Augmented Rights Coalition. Jensen, che ha lasciato le industrie Sarif per lavorare nell'Interpol, si reca così a Golem City, un ghetto di Praga dove trovano rifugio tutte le persone con modifiche cibernetiche. L'obiettivo è trovare Talos Rucker, leader della ARC accusato dell'attacco terroristico. Durante la presentazione, gli sviluppatori ci hanno mostrato come sarà nuovamente possibile affrontare qualsiasi situazione in modi differenti, potendo decidere se ricorrere alla forza o procedere in maniera del tutto furtiva. Per l'occasione sono stati introdotti nuovi innesti che si vanno ad affiancare a quelli già visti in Human Revolution. Un esempio è il Tesla, una scarica elettrica che può mettere K.O. fino a quattro nemici contemporaneamente; le Nanoblade sono invece delle lame che permettono a Jensen di colpire avversari dalla distanza (anche in questo caso in maniera letale oppure no), mentre l'Icarus Dash è un innesto con cui è possibile eseguire dei lunghi e istantanei balzi e raggiungere punti parecchio distanti. Uno degli innesti più utili sarà però Titan, una sorta di scudo che protegge Jensen dai proiettili per un periodo di tempo sufficiente a nascondersi o a eliminare il proprio avversario. La versione di Mankind Divided che ci è stata mostrata era ancora una alpha, e probabilmente molti elementi nell'interfaccia cambieranno prima dell'arrivo sugli scaffali. Eppure, tra le novità più interessanti c'è proprio la nuova HUD delle armi da fuoco: ogni fucile o pistola è ampiamente personalizzabile, e con la pressione di un tasto è possibile evidenziare tutti i diversi "moduli" senza passare attraverso un menù. In un istante si può così cambiare il tipo di munizioni, il mirino, il puntatore laser, il silenziatore o la tipologia di sparo, rendendo l'esperienza ancora più fluida e coinvolgente.

Avanzamento tecnologico

Mankind Divided rappresenta un salto in avanti anche dal punto di vista tecnologico. Eidos ha infatti abbandonato il Crystal Engine alla base di Human Revolution, in favore di una versione pesantemente modificata del Glacier 2 di Io-Interactive, battezzata Dawn Engine.

La società degli innesti

Questo, unito a dialoghi realizzati interamente con la tecnica del motion capture, assicura un impatto visivo nettamente superiore rispetto al vecchio Deus Ex, ma soprattutto personaggi splendidamente animati e molto più espressivi durante le varie conversazioni. E, a proposito, in Mankind Divided faranno ritorno le cosiddette "Social Boss Battle", scontri dialettici in cui gli avversari andranno affrontati attraverso l'uso dei dialoghi e non delle armi. "Le Social Battle sono state estremamente apprezzate dai fan di Human Revolution", ci ha riferito il producer del gioco, Olivier Proulx, "e per Mankind Divided abbiamo deciso di renderle più articolate e interessanti, e meglio integrate all'interno della narrazione". Altro discorso per le battaglie con boss più tradizionali, vero tallone d'Achille del capitolo precedente. Proulx ci ha confidato che stavolta non saranno affidate a un team esterno ma verranno realizzate internamente ad Eidos Montreal, cosa che dovrebbe assicurare una maggiore coerenza con il resto del gameplay. Nonostante manchi ancora parecchio all'uscita del gioco, Deus Ex: Mankind Divided sembra già da adesso un sequel in grado di mettere una toppa ai vari difetti del precedente episodio, esaltandone allo stesso tempo gli aspetti meglio riusciti.

CERTEZZE

  • Nuovi e interessanti innesti
  • Visivamente, un netto balzo avanti
  • Tornano le Social Boss Battle

DUBBI

  • Ancora da verificare le battaglie con i boss tradizionali