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Ritorno alle origini

Square Enix riesuma un brand che in molti credevano morto e lo proietta nel futuro

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   30/09/2015

Anticipato dal trailer del futuro cross-over con il gioco mobile tutto giapponese Rise of Mana, l'ennesimo remake di Seiken Densetsu è stato ufficialmente annunciato al recente Tokyo Game Show prendendo un po' tutti di sorpresa. I piani di Square Enix nei confronti dello storico franchise sono diventati sempre più nebulosi, col passare degli anni, e a un certo punto sembrava proprio che la software house nipponica lo avesse definitivamente accantonato, rilegandolo alla nicchia - che poi tanto nicchia non è... - dei sistemi mobile. La serie, che in occidente è meglio conosciuta come Mana dopo la localizzazione del famosissimo Secret of Mana per Super Nintendo, è parsa andare alla deriva senza una direzione precisa, passando da un genere all'altro, diventando uno strategico in tempo reale su Nintendo DS e persino un gioco di carte collezionabili sui telefoni cellulari. Il nuovo Seiken Densetsu, intitolato soltanto così, potrebbe essere la nuova alba della serie...

Seiken Densetsu sta per tornare, e potrebbe essere soltanto il primo di una lunga serie

Un po' di storia

Come abbiamo detto, in occidente la serie è nota più che altro come "Mana" perché il primo titolo a fare scalpore fu Secret of Mana, uscito in Europa nel 1994 per SNES: il gioco si rivelò un vero e proprio capolavoro e catturò l'attenzione degli appassionati di RPG e dei fan di The Legend of Zelda, visto che il gameplay si ispirava tantissimo alla creatura di Shigeru Miyamoto ma proponeva le sue varianti sul tema come, per esempio, la possibilità di controllare tre personaggi e una trama più incisiva.

Ritorno alle origini
Ritorno alle origini

Non tutti sanno, però, che il titolo originale di Secret of Mana era Seiken Densetsu 2, e che il primo Seiken Densetsu era già arrivato anche in Europa un anno prima, e piuttosto in sordina, col titolo Final Fantasy Adventure: Mystic Quest. Si trattava, infatti, di un vero e proprio clone di The Legend of Zelda per Game Boy, spacciato come spin-off di Final Fantasy per attirare l'attenzione dei videogiocatori occidentali. All'epoca si trattava di un piccolo ma indimenticabile prototipo sul quale Square Enix costruì una serie in grado di conquistare i cuori degli appassionati di action RPG di tutto il mondo, ma sfortunatamente i piani per la localizzazione di ogni episodio gettarono sempre più confusione e ombra sul franchise. Per esempio, in molti credono che Secret of Evermore, uscito per SNES nel 1996, fosse il sequel di Secret of Mana perché i titoli e i gameplay dei due giochi si somigliavano, ma in realtà non avevano nulla a che fare l'uno con l'altro, e il vero Seiken Densetsu 3, sviluppato nel 1995, non fu mai localizzato per il mercato occidentale, costringendo i fan a emularlo con le ROM tradotte e diffuse via internet illegalmente. Abbiamo dovuto aspettare il 2000 per rivedere un Mana in inglese, quando Square, poco tempo prima di fondersi con Enix, decise di localizzare Legend of Mana per PlayStation, e neppure il buon successo riscosso dal titolo - specialmente per la stupenda grafica "disegnata a mano" - convinse la software house giapponese a concentrarsi sul brand. Nel 2004 abbiamo giocato il primo remake di Seiken Densetsu su Game Boy Advance, ma dal 2007 in poi la saga ha perso completamente la bussola, diventando prima uno strategico in tempo reale con Children of Mana e Heroes of Mana per Nintendo DS, poi un mediocre action game in tre dimensioni per PlayStation 2 che riprendeva la numerazione originale (Seiken Densetsu 4 in Giappone, Dawn of Mana nel resto del mondo) e infine una serie di RPG e giochi di carte collezionabili low budget per i sistemi mobile nipponici. A quel punto il franchise sembrava essere stato definitivamente dimenticato, ma poi c'è stato il Tokyo Game Show 2015.

Ricominciare da capo

Su una cosa non si discute: il trailer pubblicato da Square Enix ci ha fatto venire il magone, e siamo sicuri che abbia toccato le corde del cuore dei fan più nostalgici che hanno amato la serie e che probabilmente, come noi, hanno passato ore e ore a capire che diavolo significasse il suggerimento "two palms and eight" prima di descrivere casualmente un otto intorno a due alberelli pixellosi nell'oasi che nascondeva l'ingresso segreto di un dungeon.

Ritorno alle origini
Ritorno alle origini

Il filmato, del resto, comincia con un'illustrazione del sacro Albero del Mana, e sulle note dell'indimenticabile main theme della serie composto dal mitico Kenji Ito passa a mostrarci alcune sequenze di gioco della versione per Game Boy. Quando poi la musica incalza, le stesse immagini del titolo datato 1991 si trasformano nella nuova versione in tre dimensioni che uscirà verso la fine dell'anno per iOS, Android e PlayStation Vita: ebbene sì, la sfortunata console portatile di Sony accoglierà il remake del primissimo Seiken Densetsu, anche se non è chiaro se si tratta di una conversione della versione mobile o viceversa. Qualche polemica ha suscitato il fatto che, nei video, la versione PlayStation Vita sfoggiasse la stessa interfaccia touch della controparte per telefoni cellulari, ma lo sviluppatore ha assicurato che i giocatori potranno scegliere l'interfaccia e il relativo sistema di controllo a loro discrezione, il che in effetti non lascia alcun dubbio sulla natura del software, anche se è un po' presto per trarre delle conclusioni. Il gioco, comunque, è il secondo remake di Seiken Densetsu (il primo è stato appunto per Game Boy Advance, seguito qualche anno dopo da una conversione per i sistemi mobile nipponici) e col passare degli anni ha perso completamente il peculiare stile grafico di Sword of Mana a favore di un motore completamente poligonale pulito, gradevole ma anche piuttosto anonimo. Per fortuna è stato mantenuto il character design "chibi" dei vari personaggi, e nel trailer possiamo rivederli tutti, dall'Eroe alla sua nemesi Julius, passando per l'Eroina, Bogard, Amanda, eccetera. A quanto pare, oltre alla grafica non è cambiato molto. Il nuovo Seiken Densetsu si giocherà esattamente come quello vecchio, esplorando le ambientazioni in cerca di nemici da affettare e interagendo con i personaggi secondari mentre affrontiamo un dungeon dopo l'altro, risolvendo enigmi ambientali e sconfiggendo boss giganteschi col saltuario aiuto dei personaggi secondari, compreso il caro, vecchio Chocobo. Sulla frenesia e la dinamicità del sistema di combattimento non ci si può esprimere, ma a giudicare dal trailer il gioco dovrebbe garantire una certa fluidità e forse anche qualche novità in termini di combo e magie che l'Eroe potrà impiegare per farsi largo tra le orde di nemici che popolano la strada per l'Albero del Mana. Ad oggi tutto tace circa un'eventuale release occidentale, anche se ci sembra alquanto improbabile persino su PlayStation Vita; Square Enix, però, ha dichiarato di star valutando se proporre anche una conversione in alta definizione per PlayStation 4 - la cui pubblicazione nel nostro territorio potrebbe essere molto più plausibile - e di essere interessata a riprendere il franchise, proponendone vari remake a cominciare proprio da Seiken Densetsu 2 e Seiken Densetsu 3, nel caso in cui questo primo esperimento abbia successo. A questo punto, andrebbe bene qualunque cosa pur di rivedere la serie Mana sui nostri schermi.

CERTEZZE

  • È il remake di un capostipite indimenticabile
  • Sembra molto fedele all'originale, grafica a parte

DUBBI

  • Il gameplay sarà modernizzato?
  • Riuscirà a riportare in auge la serie?