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Giardinaggio per tutti

Abbiamo provato in anticipo la Beta dello sparatutto PopCap

PROVATO di Stefano F. Brocchieri   —   13/01/2016

Parte domani la beta di Plants Vs. Zombies: Garden Warfare 2, grazie alla quale chiunque potrà farsi un'idea sulle qualità del delizioso sparatutto in terza persona firmato da PopCap Games. La formula scelta, difatti, è quella della open beta e quindi tutti i possessori di Xbox One e PlayStation 4 incuriositi da una serie che ha saputo convincere innanzitutto con i fatti giocati non avranno occasione migliore per farsi una loro impressione di prima mano, gratis e senza impegno. Chi ha già amato il predecessore potrà invece cominciare a valutare se questo seguito è all'altezza del sorprendente exploit del primo episodio. Notare come non sia stata nominata l'utenza Personal Computer, piattaforma dove questo periodo di test, purtroppo, non è previsto. E a colmare il dispiacere non aiuta di certo PopCap, che interpellata prontamente da noi durante l'hands-on, ci ha fornito una risposta degna di una Maria Antonietta in tempi di rivoluzione: "be', però questa volta la versione PC uscirà in contemporanea". Unica nota stonata, se vogliamo, di quella che è stata una vera e propria festa all'insegna del divertimento più sfrenato e contagioso, ma non per questo privo di prospettive di approfondimento in fatto di meccaniche di gioco e sul fronte tattico. Senza scordarci, chiaramente, dell'allegria, vero e proprio marchio di fabbrica della proprietà intellettuale di Electronic Arts che si presenta in forma a dir poco smagliante, visto lo straripante quantitativo di trovate e tocchi di humour da cui si viene stuzzicati, sorpresi, coccolati o letteralmente travolti.

Abbiamo provato in anticipo i contenuti della beta di Plants Vs. Zombies: Garden Warfare 2

La classe non è clorofilla

La beta di Garden Warfare 2 è davvero sostanziosa. In primo luogo consente di dilettarsi con il Cortile di Battaglia e di cominciare a prenderci confidenza, accedendo a svariate sue funzionalità e ad alcuni dei contenuti che vi abbiamo illustrato dettagliatamente nel nostro precedente articolo, come la Bandiera del Potere. In questa sede preferiamo concentrarci su quello che succede una volta varcato il portale del matchmaking, ovvero le partite multigiocatore. Innanzitutto i personaggi inediti. L'impressione maturata nella manciata d'ore che abbiamo potuto spendere in anteprima sull'aspetto competitivo della beta è che in linea generale appaino come delle new entry davvero azzeccate, capaci di aggiungere nuovo, frizzante respiro tanto alla maniera con cui interpretare una partita quanto ai possibili incastri che vanno a intessere le maglie del gioco di squadra, mai così molteplici e stratificati. Zombolino è tra i personaggi più veloci, sicuramente il più agile, grazie al jetpack che gli consente di compiere doppi salti e planate.

Giardinaggio per tutti

Appare dunque evidente che sia ottimo per lanciarsi velocemente in avanscoperta verso l'obiettivo o punzecchiare gli avversari, "portandosene via" anche quattro o cinque alla volta, tenendoli impegnati, specie quando attiva la sua pistolettata a 360 gradi. Ma non si tratta solo del classico personaggio rapido e fragile, sulla falsariga dello Scout di Team Fortress 2. Grazie alla possibilità di chiamare lo Z-Mech (con una spassosa reinterpretazione di Titanfall) è in grado di commutarsi in uno dei combattenti più coriacei e dalla più alta potenza di fuoco, tornando potenzialmente utile anche in campi di applicazione radicalmente diversi. Non meno versatile Cedro che, tra il suo raggio all'arancia e il suo scudo, appare come una tipica classe da sfondamento, ma per effetto del suo cambio di stato in un frutto rotolante, alla stregua della Morfosfera della Samus di Metroid, è anche in grado di solcare velocemente il terreno di gioco, peraltro con una meccanica molto gratificante, specificata da una serie di sotto-meccaniche da imparare a padroneggiare e un set di mosse speciali dedicato. Chicco di Mais può essere inizialmente scambiato per una copia di Cactus, ma in realtà ha uno stile più aggressivo. Uno degli assaltatori più puri nel roster di Garden Warfare 2, che può comunque dare il suo contributo alla squadra sfruttando con intelligenza la granata speciale e soprattutto il raid aereo. Capitan Barbamorta è un altro di quei personaggi che fanno della versatilità il loro cavallo di battaglia: la possibilità di saltare in groppa al suo Cannone da Rodeo per bombardare il nemico e di infilarsi in una botte esplosiva, facendosi saltare in aria una volta raggiunto il punto ostile in cui massimizzare il danno, ne fanno un'ottima scelta per chi ama gli approcci "mediati". Per tacere del suo Amico Pappagallo, un gadget volante simile al Drone Zombot dell'Ingegnere e al Drone Aglioso di Cactus, con tanto di bombardamento. Il bello è che appare duttile proprio alla radice, per via della sua doppia modalità di fuoco (una sulla corta e una sulla lunga distanza), che lo rende piacevole e a suo modo competitivo anche nel caso in cui si abbia il pallino per il combattimento. Super Zomb ha un'impostazione mista molto simile in fatto di lotta, dato che può alternare botte da orbi a un raggio sulla distanza, ma tra la possibilità di trasformarsi in un vortice spazzatutto e quella di sferrare poderosi calci, ha la preponderante vocazione della bestia da mischia. La nostra impressione è che vada idealmente a colmare il vuoto che nel precedente capitolo si sentiva lato Zombi, dove non si poteva contare su una classe che potesse tenere testa alla brutalità della pianta Masticazombi, rivelandosi un'introduzione quantomai opportuna. Rosa, infine, è un personaggio esplicitamente dedicato al supporto: ha dalla sua abilità originali e interessanti, come quella di imprigionare in una bolla che rallenta il tempo, di andare per alcuni secondi in modalità berserk e di trasformare i nemici in capre. Non abbiamo tuttavia problemi ad ammettere che nel lasso di tempo a nostra disposizione ci abbiamo combinato ben poco di utile, e ci è sembrata una classe che va metabolizzata per bene prima di cominciare a trovare i suoi spazi e le modalità con cui far valere il suo ruolo sul campo, e che di primo acchito sembra contraddistinta da un livello di interdipendenza con gli altri giocatori forse anche più smaccato di Girasole. Da segnalare, comunque, una chicca che la riguarda: nel caso in cui si venga trasformati da Rosa, non è che ci si ritrovi solo per qualche secondo con una forma diversa, senza poter combinare nulla a parte saltare, ma si ottiene anche un set di mosse speciali espressamente dedicato alla propria incarnazione caprina. Un tocco che dovrebbe rendere l'idea della cura e del vulcanico quantitativo di invenzioni che PopCap ha riversato in Garden Warfare 2.

Praterie e cimiteri fanta-temporali

Non da meno ci appaiono le mappe e alcune nuove caratteristiche legate allo svolgimento delle partite. A impressionarci di più, durante questa primissima seduta di gioco, è stata la già conosciuta Semi del Tempo, un excurcus multidimensionale a dir poco straripante, tanto in termini di level design che di inventiva. Si parte in quello che è a tutti gli effetti un grosso parco a tema, già di suo pieno di chicche scenografiche, specie a sfondo umoristico, e solido nel level design, ricco di passaggi e punti di raccordo per raggiungere l'obiettivo fiancheggiandolo. Poi si parte a razzo, con un viaggio nel tempo che è una vera e propria escalation: la prima tranche, a sfondo tribale, si fa apprezzare per alcune divagazioni platform, come quelle attraverso cui si può passare sotto al grosso vulcano che la domina.

Giardinaggio per tutti

Si passano successivamente in rassegna l'Antico Egitto, l'Antica Cina, l'Antica Roma e il Medioevo, con ciascuna epoca che offre le sue caratteristiche più iconiche al servizio di spunti architettonici e ludici. Tra queste ricordiamo in particolare il Colosseo, verso cui a un certo punto converge l'azione, o l'assedio a un castello, a cui nei panni degli attaccanti si arriva dopo aver lottato senza quartiere in un borgo arroccatissimo, di cui occorre tirar giù ponte levatoio per poter scortare uno Stivalariete con cui sfondarne l'entrata. Più uniforme a livello tematico ma di primo acchito altrettanto valida in termini strutturali Base Lunare Z, una grossa arena a sfondo prettamente sci-fi, che lascia sfogare a briglia sciolta certe assonanze con la fantascienza anni '50 e '60 con cui la serie di PopCap ha sempre flirtato, in maniera più o meno evidente. Assolutamente folle la sua fase conclusiva, dove il confronto tra Piante e Zombi si trasforma in una partita a Palle Spaziali in cui le squadre si contendono il controllo di alcune enormi sfere in un delirante incrocio tra un titolo sportivo, un party game e uno sparatutto. Ma è proprio la formula di base ad apparire più completa, sviluppando ulteriormente il concept della serie. L'inclusione di una modalità come Attacco Erboso, per dirne una, ha fornito lo spunto per includere le Erbacce, ovvero delle unità di supporto, da richiamare spendendo figurine presso gli appositi vasi, in grado di camminare. Ai tipici zombi con il giornale o protetti da un bagno chimico, le Piante possono dunque contrapporre un esercito di unità controllate dall'intelligenza artificiale tra le cui fila troviamo erbacce con vasi di terracotta in testa, altre con scudi di legno o foglie, altre ancora protette da vasi di porcellana, portabandiera con buff difensivi e zucche dalla testa particolarmente dura. Garden Warfare 2 sembra insomma arricchire e mettere meglio a fuoco la formula del predecessore. In altre parole: sancire un approdo alla maturità per la giovane serie di Eletronic Arts. Quanto il tutto possa risultare realmente godibile, profondo ed equilibrato lo potremo appurare solo giocandolo a fondo, una volta lanciato sul mercato, il 25 febbraio. Nel frattempo possiamo cominciare a scoprirlo, tutti insieme, in questi giorni di beta.

CERTEZZE

  • Le nuove classi aggiungono molto spessore
  • Le mappe sembrano una favola
  • Formula più completa

DUBBI

  • C'è una folta schiera di utenti che hanno avuto il primo grazie a qualche offerta da convincere a sborsare il prezzo pieno