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Lasciare le radici

Champions of Anteria, nato come un seguito dei Settlers, sta per arrivare al traguardo

PROVATO di Luca Olivato   —   15/07/2016

Proprio un paio d'anni fa Ubisoft annunciava l'ottavo capitolo della saga di Settlers, il cui capostipite risale addirittura al 1993. Un vero e proprio zoccolo duro di appassionati ha accompagnato le fatiche della software house tedesca Blue Byte nel corso degli anni, apprezzando una formula collaudata che ha saputo introdurre di volta in volta delle piccole novità rimanendo pur sempre fedele al proprio credo. Da quell'annuncio le acque del gioco sono sembrate diventare sempre più turbolente: l'uscita era prevista proprio per la fine di quell'anno, tanto che a settembre del 2014 erano state rilasciate alcune chiavi per una beta chiusa che sembravano far presagire all'imminente release. Il titolo in questione sembrava volersi offrire al pubblico in una duplice veste: una, più legata alle tradizioni, che prevedeva la classica costruzione di un borgo da far crescere e prosperare e un'inedita variante in stile DOTA in cui si controllava un manipolo di uomini. Forse la carne sul fuoco era davvero troppa e il timore di perdere i fedelissimi, più che concreto considerando le lamentele levatesi dal forum ufficiale, ha persuaso il publisher d'oltralpe ad una brusca sterzata: quello che inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi The Settlers: Kingdoms of Anteria diventa nello scorso aprile un più semplice Champions Of Anteria, ovvero la parte "action" che ha acquisito una propria dignità e sulla cui beta abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani.

Era nato come la seconda metà di Settlers VIII, ma dopo due anni di silenzio è diventato una gioco a sé

Versione di prova molto limitata

Il primo approccio, per usare un eufemismo, non è stato dei migliori: dopo un povero filmato introduttivo abbiamo lanciato la prima partita senza successo, considerando che la schermata di caricamento si bloccava sempre e comunque all'avvio del tutorial. Fortunatamente la possibilità di saltare le fasi guidate ci ha consentito di entrare nel mondo di Anteria.

Lasciare le radici

La parte gestionale si presenta sotto forma di un classico tabellone molto simile a quello del Risiko: il giocatore parte da una regione in cui è situato il proprio quartier generale, dove potenziare gli eroi con nuove armature e pozioni. Purtroppo non ci è stato possibile approfondire nemmeno questo aspetto, per quanto fondamentale, poiché il titolo andava in crash proprio cercando di entrare nel castello. Non ci è rimasto quindi che saggiare il sapore delle battaglie, vero cuore di Champions of Anteria, ma anche in questo caso si sono verificati degli errori. Siamo riusciti ad accedere solamente ad una delle due zone disponibili, ossia quella in cui ci veniva richiesto di scortare un carro fino al campo base più vicino: nelle nostre prove il tasso di sfida è stato innalzato dal fatto di dover affrontare la missione senza alcuna pozione curativa (acquistabile solo nelle città). Pur con tutte le difficoltà del caso è stato comunque possibile trarre qualche riflessione, soprattutto sul sistema di combattimento basato su la combinazione degli elementi che contraddistinguono gli eroi. Il gioco ne prevede cinque, anche se inizialmente sono selezionabili solo il cavaliere Vargus, campione del metallo; l'arciera Nusula che controlla la forza della natura e il monaco Anselm, depositario dei segreti del fulmine. La guerriera Oona, signora dell'acqua, e l'esploratore Baltasar, conoscitore del fuoco, diventano disponibili solo proseguendo nella trama.

Carta, forbice, sasso

Per ogni missione è necessario scegliere tre di questi soggetti, studiandone naturalmente le alchemiche combinazioni in modo che possano risultare più dannose per i nemici, la cui tipologia di esercito viene resa nota prima di calcare il campo. Champions Of Anteria si presenta come un classicissimo RTS isometrico in cui scompare completamente la sezione di raccolta delle risorse e sviluppo della base.

Lasciare le radici

L'unico elemento su cui focalizzare l'attenzione è per l'appunto il party, tanto limitato nelle dimensioni quanto variegato nelle abilità. Ogni eroe può arrivare a disporne di cinque contemporaneamente ed è necessario utilizzarle con una certa frequenza se si desidera arrivare vittoriosi all'obbiettivo finale. Proprio per questo motivo i programmatori hanno deciso di introdurre una pausa tattica, cosicché la frenesia dell'azione non infici le decisioni tattiche del giocatore. Per avere un'idea sulla gatta che si andrà a pelare bastano i primi odiosissimi goblin che saltano fuori da un cespuglio per aggredire il preziosissimo convoglio: sebbene siano solamente un paio sono necessari numerosi fendenti "standard" dei nostri tre bellimbusti prima di mandarli al tappeto. Per fare in modo che lo scontro si trasformi in una formalità è sufficiente utilizzare le frecce infuocate di Nusula per sfondarne le prime barriere e una bella scarica di fulmini ad opera di Anselm per mandarli definitivamente KO. Davvero poco efficaci, in questo caso, le mosse speciali di Vargus, sulle cui qualità fisiche (oltre al fatto che si tratta dell'unico membro dotato di arma bianca) si sarebbe persuasi in prima battuta di affidarsi, considerando anche la minutezza degli avversari. E questo è solo l'inizio, visto che, pochi metri più avanti le orde nemiche cominceranno ad essere sempre più insistenti ed agguerrite.

Sospiri di WarCraft

Lasciare le radici

La veste grafica fa il verso a quella di World Of Warcraft, con personaggi che sembrano quasi uscire da un cartoon: è uno stile che si confà al genere in cui si inserisce Champions Of Anteria e che in ogni caso non può lasciare indifferenti, anche se il rischio di sembrare i fratelli poveri della mega produzione di Blizzard potrebbe apparire concreto. Nonostante alcuni artefatti grafici che tradiscono una pessima ottimizzazione del motore (ampiamente giustificata considerando la natura provvisoria della release che abbiamo testato), bisogna ammettere che al massimo livello di dettaglio il gioco di Blue Byte si dimostra davvero gradevole e fa sfoggio di un'ottima cura per i dettagli: insomma un bel passo in avanti rispetto alla media delle produzioni tedesche, che raramente brillano per il buongusto nel design. Per poter mettere le mani sulla nuova proprietà intellettuale di Blue Byte sarà necessario attendere la fine dell'estate: il 30 agosto è la data ufficializzata da Ubisoft per il rilascio su piattaforma PC.

CERTEZZE

  • Il prodotto sembra ben confezionato
  • Stile grafico gradevole e pulito

DUBBI

  • Sarà da valutare il sistema di crescita del personaggio
  • Il rischio è che i combattimenti siano troppo basati sulla logica della morra cinese