73

Di nuovo a Gatmandù

In un incontro esclusivo con gli sviluppatori di Level-5, abbiamo esplorato l'affascinante mondo di Ni no Kuni II

ANTEPRIMA di Vincenzo Lettera   —   26/01/2017

Per molti, il connubio tra i Level-5 e gli animatori dello storico Studio Ghibli ha rappresentato un matrimonio in paradiso, un desiderio impossibile da realizzare ma che poi si è concretizzato nella forma di una fiaba diventata un cult tra gli appassionati di JRPG.

Di nuovo a Gatmandù

Da questa improbabile ma armoniosa collaborazione è nato Ni no Kuni, un gioco arrivato dapprima sui Nintendo DS giapponesi nel 2010, e successivamente riproposto in tutto il mondo in una più ricca e sontuosa versione PlayStation 3. Con Ni no Kuni II: Revenant Kingdom, Level-5 si trova davanti a una grossa sfida: realizzare un'avventura all'altezza del capitolo originale, senza però poter contare su quelle distintive scene d'intermezzo animate che hanno reso tanto riconoscibile il primo episodio. Il nuovo gioco realizzato dal team di Fukuoka, infatti, non vedrà coinvolto ufficialmente Studio Ghibli. "Dopo l'uscita del primo Ni no Kuni su PlayStation 3, Studio Ghibli ha visto importanti cambiamenti interni", ci racconta Akihiro Hino durante il nostro incontro a Tokyo. Il producer del gioco e CEO di Level-5 si riferisce alla ristrutturazione che la compagnia ha affrontato dopo che Hayao Miyazaki ha annunciato il suo (ennesimo) ritiro. "Alcuni progetti sono stati sospesi, alcune collaborazioni interrotte, e non c'è stato interesse a riprendere in veste ufficiale il progetto Ni no Kuni". Hino si preoccupa di scandire quel "in veste ufficiale" perché, anche se il nome di Ghibli non apparirà nei titoli di testa, i due giochi condividono buona parte dello staff. A partire da Yoshiyuki Momose (La città incantata, Principessa Mononoke), responsabile delle animazioni del primo Ni no Kuni, che in Revenant Kingdom si sta occupando di realizzare un design dei personaggi quanto più vicino allo stile originale.

Ni no Kuni II arriverà anche su PC. Siamo volati a Tokyo per scoprirne i dettagli in esclusiva!

Protagonisti d'eccezione

Quando il primo Ni no Kuni venne pubblicato su PlayStation 3, Hino sembrava avere già le idee chiare su un possibile seguito, e nelle interviste del tempo ripeteva come gli sarebbe piaciuto realizzare un Ni no Kuni II con protagonista un personaggio adulto. "Avere Oliver, un bambino, come protagonista è stato per certi versi uno dei grossi limiti del primo capitolo", ci spiega il producer del gioco. "Molti utenti hanno finito per fraintenderlo, pensando di trovarsi davanti a un racconto per bambini quando in realtà era una storia indirizzata a un pubblico più maturo". Il protagonista adulto tanto desiderato da Hino è Roland.

Di nuovo a Gatmandù
Di nuovo a Gatmandù

Come Oliver, anche lui proviene dal mondo reale (Ichi no Kuni), dove a 48 anni è il presidente di un importante paese. Visto che un protagonista quasi cinquantenne potrebbe non avere troppo appeal tra il pubblico nipponico, Roland si ritroverà catapultato nel mondo parallelo (Ni no Kuni) nei panni di un avvenente ragazzo di vent'anni. A differenza del vecchio episodio, stavolta non sarà possibile viaggiare liberamente da un mondo all'altro utilizzando l'abilità Transmundi, e sebbene alcuni momenti del gioco saranno ambientati nel mondo reale, l'avventura si svolgerà quasi per intero nel regno di Ni no Kuni. Forte della sua esperienza nel campo della politica, Roland svolgerà un ruolo chiave nell'istruire e consigliare Evan, il giovane sovrano di Gatmandù bandito dal suo regno a seguito di un golpe organizzato dal ministro Mausinger (che siamo pronti a scommettere verrà ribattezzato Rattinger nella versione italiana). Nel tentativo di fondare un nuovo regno, Evan e Roland incontreranno Tani, un'orfana cresciuta in mezzo ai pirati. "Abbiamo voluto tra i protagonisti un personaggio maschile dai lineamenti femminili e un personaggio femminile che invece è un maschiaccio", ci spiega Hino. "Nelle nostre storie dev'esserci sempre un equilibrio, e creare questo contrasto ci permette di far crescere i nostri personaggi nel corso dell'avventura: all'inizio Evan mostrerà un carattere più debole e avrà bisogno del supporto e della grinta di Tani, ma andando avanti nella storia i due cambieranno e mostreranno un'indole diversa". Il tema alla base di Ni no Kuni II: Revenant Kingdom è infatti quello dei "legami tra gli individui, e di come si cresce e si cambia incontrando persone speciali". Di sicuro verranno toccati temi delicati e adulti com'è stato col primo Ni no Kuni, ma con un cast di questo tipo la nuova avventura di Level-5 sembra davvero partire col piede giusto.

Il mio vicino Higgledy

Mentre gli sviluppatori di Level-5 ci mostrano alcune sequenze inedite di Ni no Kuni II, percepiamo come il team senta tutta la pressione di chi, tolte le rotelle alla bicicletta, si ritrova a dover pedalare senza alcun aiuto. Perché diciamocelo chiaramente: Ni no Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea non era un gioco perfetto. Certo, aveva un universo immaginifico e bei personaggi, lo stile e le animazioni di Studio Ghibli davano alla fiaba un fascino tutto suo, e la storia era caratterizzata da alcuni dei momenti più toccanti che abbiamo visto in un JRPG moderno.

Di nuovo a Gatmandù
Di nuovo a Gatmandù
Di nuovo a Gatmandù

Eppure il primo Ni no Kuni peccava in ritmo, aveva un arco finale stiracchiato, missioni secondarie poco interessanti, e la necessità di "grindare" faceva pesare ancora di più un sistema di combattimento superficiale e ripetitivo. Era una meravigliosa fiaba, una fantastica avventura, ma anche un gioco fin troppo spesso noioso. Non avendo più il supporto di Studio Ghibli, Ni no Kuni II prova a correggere proprio quelle mancanze, cercando di proporre un'esperienza che, pad alla mano, risulti più divertente e meno altalenante. Che ci si trovi faccia a faccia con una creatura comune o con il più pericoloso dei boss, tutto è pensato per rendere ogni scontro dinamico, veloce e spettacolare: Roland, Evan e Tani si muovono più rapidamente rispetto a Oliver e possono evitare i colpi in arrivo attraverso l'uso di una schivata. Si può poi passare da un personaggio all'altro in un istante, e ogni membro del party è dotato di due armi che possono essere utilizzate in modo differente durante una battaglia (Roland, ad esempio, attacca in mischia con una spada e dalla distanza con una pistola). Ciascun personaggio è poi dotato di incantesimi e abilità speciali, mentre i famigli del primo Ni no Kuni sono stati rimpiazzati in combattimento dai cosiddetti Higgledies. Si tratta di spiritelli elementali che danno una mano durante i combattimenti, permettendo di attivare un ulteriore set di abilità e attacchi speciali, come un enorme martello d'acqua o un violento tornado di fuoco. Se però il vecchio sistema di famigli collezionabili strizzava l'occhio alla cattura di Pokémon, gli Higgledies di Ni no Kuni II sembrano quasi una versione in salsa Level-5 dei cari Pikmin. In qualsiasi momento durante una battaglia, è possibile dare alcuni ordini al proprio esercito di Higgledies, e per darci un esempio pratico ci viene mostrato un combattimento con un enorme boss di nome Thogg. Basta premere un tasto e gli Higgledies saltano sulla schiena del boss, rallentandone i movimenti e cercando di infastidirlo il tempo necessario da permettere a Roland e compagni di infliggergli un bel po' di danni. Poiché alcuni attacchi elementali saranno più o meno efficaci in base alla tipologia di nemico, sarà importante scegliere per bene quali Higgledies portarsi dietro prima di esplorare un dungeon o un'area piena di nemici. Gli Higgledies saranno utili anche al di fuori delle battaglie, e in alcuni casi trovarne di nuovi permetterà di accedere a diverse aree dell'ambientazione: quelli di tipo Aria aiutano infatti Evan a raggiungere zone più elevate creando dei piccoli vortici, ed è quindi probabile che ci ritroveremo ad esplorare vecchie aree dopo aver ottenuto nuovi Higgledies. Per chi si chiedesse che fine abbiano fatto i famigli, Hino ha assicurato che avranno comunque una presenza in Ni no Kuni II (nell'ultimo trailer se ne intravede uno accompagnare Evan), ma il loro ruolo nell'avventura resta ancora un mistero. Nessuna novità invece per quanto riguarda il sistema di gestione del proprio regno, accennato nei mesi passati e che dovrebbe rendere il gameplay ancora più articolato, vario e interessante.

Buri no Kuni

Nonostante non sia stato possibile ascoltare alcun brano inedito, il ritorno di Joe Hisaishi nel ruolo di compositore dovrebbe assicurare una colonna sonora d'eccezione. A restare un'incognita è invece lo stile della localizzazione italiana, che col primo Ni no Kuni sollevò un polverone tra una fetta di appassionati italiani a causa della scelta del dialetto romanesco per il personaggio di Lucciconio. Anche in Ni no Kuni II ci saranno personaggi che, almeno nella versione giapponese, parleranno dialetti regionali, ma ancora non è chiaro se l'edizione italiana seguirà lo stile originale (immaginiamo di sì) o se per l'occasione il gruppo di localizzatori deciderà di invertire rotta.

Avanti senza Ghibli

Sebbene gli sviluppatori non escludano del tutto la possibilità di inserire sequenze animate prima dell'arrivo nei negozi, le cinematiche saranno perlopiù realizzate utilizzando il motore di gioco. Nonostante questo, si percepisce lo stesso l'eredità lasciata da Studio Ghibli, merito sì del già citato Momose, ma soprattutto del lavoro del team di artisti di Level-5, che con Ni no Kuni II stanno realizzando alcuni dei modelli in toon shading più gradevoli e sofisticati che abbiamo mai visto in un videogioco. Cosa che, a ben pensare, era stata già detta al tempo del primo Ni no Kuni.

Di nuovo a Gatmandù

"Questo è il primo progetto che realizziamo su PlayStation 4 e PC", spiega Hino. "Si tratta quindi di una sfida importante, perché vogliamo segnare un nuovo standard qualitativo sia per la nostra compagnia, sia nel mercato dei JRPG in generale". Con cura maniacale, il team di sviluppo sta cercando di replicare con il motore di gioco le espressioni, i movimenti, ma anche le luci, le telecamere e le scelte registiche di un film d'animazione. Il risultato è talmente vivace ed espressivo che è quasi un peccato che non sia del tutto coerente. Sviluppare su PlayStation 4 e PC ha permesso al team di realizzare ambientazioni molto più ricche di dettagli e personaggi che sembrano usciti fuori da un anime, finendo tuttavia per evidenziare la differenza stilistica tra i modelli dei protagonisti e i particolareggiati scenari. Il distacco si percepisce ancora di più mentre si naviga la mappa del mondo, visto che solo in questo caso i personaggi assumono un aspetto super deformed. Intendiamoci, in movimento è tutto molto gradevole e gli spostamenti nella mappa rappresenteranno una piccola e sporadica parte dell'avventura, eppure sarebbe un peccato se Level-5 non riuscisse a confezionare un'esperienza del tutto coerente e omogenea, dato che uno degli aspetti più apprezzati del primo Ni no Kuni era proprio l'organicità tra sequenze di gameplay, scene di intermezzo e filmati d'animazione.

CERTEZZE

  • Un trio di protagonisti originale e dall'enorme potenziale
  • Sistema di combattimento molto più divertente e dinamico
  • Gli Higgledies danno nuovi spunti, sia dentro che fuori i combattimenti
  • Splendido da vedere...

DUBBI

  • ...ma non sempre coerente
  • Ancora nessun dettaglio sul sistema di gestione del regno