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Che fine ha fatto… Tombi!

Nel 1998 arrivava su PS1 uno dei migliori platform bidimensionali di quel periodo: ma dov'è finito, oggi, Tombi!?

RUBRICA di Massimo Reina   —   15/04/2018

Che fine hanno fatto... è una rubrica a cadenza regolare che cerca di riportare alla luce quei franchise che per un motivo o per un altro sono caduti un po' nel dimenticatoio, raccontandone la storia, con la speranza di rivederli prima o poi sui nostri schermi.

Nel corso del suo ciclo vitale la prima PlayStation ha ospitato tantissimi giochi a loro modo innovativi. Tra questi c'era un particolare platform colorato a scorrimento orizzontale sviluppato da Whoopee Camp, rilasciato in Europa nel 1998 col titolo di Tombi!. Un gioco che a dispetto delle poche vendite ebbe un grande successo di critica e ancora oggi è uno dei titoli più amati dai fan della prima PlayStation, nonché una vera e propria leggenda per motivi... particolari. Ma di questo aspetto ne parleremo più avanti. Ambientato in un piccolo arcipelago di isole non segnato sulle carte geografiche, il gioco narrava di Tombi, un giovane selvaggio dai capelli rosa e dai calzoncini verdi che passava le giornate a cacciare cinghiali di cui era particolarmente ghiotto.

Che fine ha fatto… Tombi!

Il ragazzo dai capelli rosa

Un giorno mentre cercava di difendere un viandante assalito e derubato da una banda di maiali, i Koma, il giovane veniva accidentalmente colpito da un ramo e sveniva. I malefici porcelli ne approfittavano così per fuggire, non prima però di rubargli un bracciale dorato che teneva al polso, dono ricevuto dal nonno defunto. Una volta rinvenuto e deciso a riprendersi il bracciale a cui era molto affezionato, Tombi si metteva sulle tracce della banda, spostandosi in un'altra zona dell'arcipelago per cercare informazioni utili da un vecchio e saggio eremita dell'isola. Questi gli raccontava che i Koma non erano semplici balordi affamati d'oro, ma i servitori di sette terribili stregoni maiali. Gli stessi che poco tempo prima avevano lanciato una maledizione su quelle regioni trasformando l'ambiente circostante in un paesaggio bizzarro.

Che fine ha fatto… Tombi!

Per il ragazzo selvaggio e i giocatori iniziava così una lunga avventura carica di humour, divertimento e azione, che avrebbe portato entrambi a esplorare varie regioni del gioco. Tombi! era infatti suddiviso in una serie di missioni all'interno però di un mondo "continuo", con scenette stile anime e dialoghi audio in italiano, nelle quali le abilità del personaggio venivano messe a dura prova per completare varie attività. Queste ultime erano spesso correlate anche a incarichi secondari non obbligatori, ma utili per approfondire porzioni di trama, raccogliere oggetti utili e migliorare alcune caratteristiche del protagonista, e così via. Il ragazzo, infatti, al completamento di ogni missione riceveva una certa quantità di punti che servivano per diverse funzioni, compreso il miglioramento del personaggio che gli consentivano di tornare sui suoi passi e in livelli già superati, per accedere a posti speciali o settori precedentemente non accessibili.

Che fine ha fatto… Tombi!

Classico con brio

Per quanto riguarda la giocabilità, Tombi! si basava sullo stile dei classici platform bidimensionali, ma con la possibilità saltando e aggrappandosi a certe sporgenze di sfruttare in parte un'altra dimensione, muovendosi in profondità e spostandosi in secondo piano rispetto al percorso principale posto in primo piano e più vicino all'inquadratura. Il metodo di attacco di base di Tombi, che tra l'altro poteva dondolarsi sui rami per darsi slancio e saltare, consisteva nel colpire gli avversari con pugni, mazze e boomerang, ma soprattutto nel saltargli addosso per bloccarli in presa e sconfiggerli o scaraventarli via, magari per aprire oggetti come uova o scrigni del tesoro. Il gioco aveva i suoi momenti belli tosti, anche se a rendere complicate le cose era il sistema di salvataggio che prevedeva di poter salvare i propri progressi solo in appositi punti sparsi nei vari livelli, il che costituiva un grosso problema quando il personaggio perdeva la "vita" e doveva ripartire magari da zone più lontane e ripetere qualche sequenza difficile.

Che fine ha fatto… Tombi!

Tombi!, come abbiamo scritto all'inizio, ebbe un gran successo di critica e tutto sommato di pubblico, nonostante le modeste vendite, nel senso che chi ebbe modo di procurasene una copia lo trovò davvero bello da giocare. Perché il problema fu proprio questo: il titolo non vendette poco perché non piacque alla gente, ma a causa del fatto che non si trovava a volte una copia nei negozi nemmeno a pagarla a peso d'oro! Insomma, per colpa della scarsa distribuzione di copie fisiche del gioco, pochi appassionati riuscirono a comprarlo e a goderselo, così che ancora oggi ne esistono una manciata ancora in circolazione, e vengono vendute a cifre altissime. Ad ogni modo, nonostante ciò, il team di sviluppo si fece forte dei giudizi positivi e decise di realizzare un seguito, con in più l'idea di organizzare stavolta meglio la distribuzione. Tombi! 2 arrivò nel 1999 in Giappone e Stati Uniti e nel 2000 in Europa, raccontando questa volta del rapimento di Tabby, un'amica di Tombi, che parte alla sua ricerca per liberarla dalle grinfie dei redivivi Koma.

Che fine ha fatto… Tombi!

Il gioco riprendeva gran parte delle meccaniche del suo predecessore, ma in un contesto quasi 3D. I personaggi non erano più bidimensionali, l'inquadratura si spostava dinamicamente e anche se gli spostamenti del personaggio avvenivano su percorsi lineari predeterminati fino a raggiungere un punto di intersezione dove una freccia lampeggiante che appariva sopra la sua testa, permetteva al giocatore di scegliere verso dove andare, c'era tutto lo spirito e il divertimento del primo episodio. Probabilmente anche per questo motivo riscontrò giudizi positivi dalla critica e dal pubblico. Ma mentre i ragazzi di Whoopee Camp festeggiavano il meritato successo e già sognavano di realizzare un terzo capitolo della serie, il fondatore e presidente dell'azienda, Tokuro Fujiwara, doveva fare i conti con i debiti della società. Così, mentre il gioco vedeva la luce nel Vecchio Continente, Whoopee Camp chiudeva i battenti e dichiarava fallimento, mettendo la parola fine anche a ogni possibilità di una release per Tombi! 3. Da allora di questo interessante franchise non s'è infatti più saputo nulla di concreto, eppure la nostra speranza che prima o poi qualcuno se ne ricordi e acquisisca magari la licenza riportandolo alla luce, anche in forma 3D, è sempre viva. Incrociamo le dita!

Che fine ha fatto… Tombi!