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La prova di Dark Souls: Remastered

Siamo stati invitati negli uffici milanesi di Bandai Namco per testare l'attesa remaster di Dark Souls

PROVATO di Aligi Comandini   —   03/04/2018

Dark Souls è stato con ogni probabilità il più importante gioco della scorsa generazione. L'opera magna di Miyazaki e From Software non ha semplicemente reso "alla moda" i giochi impegnativi come molti pensano, ma ha letteralmente reintrodotto una forma di game design che era sparita da eoni, e l'ha applicata al genere action-GDR con una furbizia vista di rado in passato. Noi oggi non siamo però qui a ripetere per la miliardesima volta quanto significativo sia stato questo titolo, bensì a preparare chi non ha ancora avuto modo di provarlo al suo imminente ritorno. Già, perché Dark Souls: Remastered sta per arrivare, e Bandai Namco ci ha gentilmente invitato nei suoi uffici per testare una build piuttosto completa del gioco, oltre che per diffondere il verbo tra le umane genti. Non abbiamo giocato molto a lungo e il nostro quindi non può assolutamente essere un giudizio definitivo, ma vi assicuriamo che qualcosa da dire su quest'operazione c'è lo stesso.

Umanità in alta definizione

Meglio spezzare subito i sogni di chi vorrebbe informazioni certe legate all'online: la nostra prova ha riguardato solo la componente singleplayer di Dark Souls, quindi la nuova cooperativa a sei giocatori promessa non abbiamo potuto testarla, così come del tutto ignoto è per ora il funzionamento del sistema di password per l'online introdotto nel gioco (anche se immaginiamo sia vicino a quello visto nell'ultimo capitolo della serie). Di sicuro c'è solo - stando ai documenti ufficiali - che il pvp vanterà finalmente Estus Flask dimezzate per gli invasori, e l'impossibilità di evocare alleati in rapida successione. Dobbiamo peraltro frantumare anche un'altra piccola fantasia, e riguarda la grafica: questa è una "remaster", quindi non aspettatevi asset nuovi o l'uso del motore degli ultimi titoli From; Dark Souls ha parecchie rughe e si notano tutte. Certo, la remaster l'abbiamo provata su Playstation Pro, e in 4K - seppur upscalato - il titolo fa la sua porca figura, forte di un'art direction da manuale e di un'atmosfera difficile da trovare in altri videogame. Modelli tridimensionali e animazioni sono ad ogni modo piuttosto arretrati, e non bastano texture più definite ad aggiornare a dovere il tutto.

La prova di Dark Souls: Remastered

Messe in chiaro queste due ovvietà, è il caso di soffermarci sulla prima grossa novità legata al comparto tecnico: i 60 fps. I giocatori PC, grazie al famoso DSFix, hanno già potuto provare l'opera di From in tal forma, ma il port non era certo dei migliori e la natura "forzata" del cambiamento provocava qualche bug minore durante la campagna (su certi salti, ad esempio). In questa remaster invece i problemi sopra descritti non dovrebbero porsi, e non abbiamo notato mancanze di alcun tipo né cali di frame rate in zone notoriamente mal ottimizzate (Non dover imprecare ad ogni passaggio attraverso la Città Infame è un bel passo avanti, ve lo assicuriamo). Abbiamo però trovato uno strano bug durante la nostra partita: dei freeze di qualche secondo in alcune situazioni, inspiegabili e piuttosto rari. Il gioco si è letteralmente bloccato un paio di volte mentre vagavamo per Undeadburg, solo per ripartire dopo una manciata di secondi senza apparenti magagne. Difficile dire se fosse dovuto alla build provata o alla Playstation Pro, ma è ugualmente il caso di segnalare la cosa.

Un vecchio amico

Curiosamente, proprio per la sua natura di gioco costruito attorno ai 30 fps, siamo rimasti leggermente straniti dalla risposta dei comandi della remaster. Non fraintendeteci, il titolo è ovviamente più responsivo e fluido rispetto al passato, ma al contempo la reazione all'input del giocatore è meno immediata di quanto ci si potrebbe aspettare, e se si è abituati ai Souls - anche agli ultimi, che su console i 60 frame al secondo non li vedono nemmeno col binocolo - è necessario un pochino per adattarsi al tutto e riacquistare il giusto tempismo. Proprio parlando di comandi: il gameplay è rimasto completamente invariato, e potrebbe rappresentare un leggero shock per chi ha completato Dark Souls 3 e Bloodborne di recente. Il primo Dark Souls è infatti legnosetto, chiaramente più limitato rispetto ai suoi successori e a tratti ben più difficile da gestire. Tutte caratteristiche che potrebbero renderlo poco appetibile per i neofiti della serie, eppure consigliamo lo stesso di giocarlo, perché - oltre a vantare una delle mappe più brillanti mai congegnate nella storia dei videogiochi - resta un'esperienza esaltante, capace di far salire l'adrenalina ancora a mille già con la sua partenza shock e i primi boss.

La prova di Dark Souls: Remastered

Difficile invece al momento dire se ci siano stati cambiamenti legati alla storyline del gioco e ai testi. Ci piacerebbe avere una memoria enciclopedica tale da poter notare se ci siano state modifiche alla localizzazione delle descrizioni degli oggetti (non sempre perfette) o aggiunte chiarificatrici alla narrativa, ma i nostri neuroni non sono purtroppo così allenati e le prime ore di gioco ci sono parse pressoché identiche a quelle originarie, senza smottamenti di alcun tipo. Insomma, da quanto abbiamo visto Dark Souls Remastered pare un lavoro fatto con criterio dal punto di vista tecnico, fedelissimo all'originale e rafforzato da una maggior definizione e fluidità: nulla di più né di meno di ciò che ci aspettavamo. Per scoprire eventuali sorprese, chicche legate all'online, ribilanciamenti e quant'altro dovremo, obbligatoriamente, giocarci molto più a lungo.

Abbiamo potuto spulciare ben poco della remaster di Dark Souls ma ci è parsa un lavoro di qualità, al di fuori di un paio di singhiozzi inspiegabili durante il nostro provato. Il titolo di From Software ha sicuramente parecchie rughe, ma mantiene la sua incredibile atmosfera anche su Playstation Pro, e resta una pietra miliare del gaming consigliata a tutti. Ora non ci resta che vedere se, oltre le prime ore di gioco, Bandai Namco abbia optato per qualche cambiamento più significativo delle modifiche all'online e dell'upscaling.

CERTEZZE

  • Contiene Artorias of the Abyss, un DLC eccelso
  • Upscalato fa la sua porca figura e mantiene la sua incredibile atmosfera
  • I 60 frame al secondo sono un bel cambiamento

DUBBI

  • La risposta dei comandi non sembra impeccabile, seppur sia migliorata
  • Un paio di freeze inspiegabili ci hanno preoccupato