5

MXGP Pro: scrubs are not for scrubs

Milestone torna a sporcarsi col fango, con un capitolo di MXGP ricco di importanti cambiamenti

PROVATO di Aligi Comandini   —   28/05/2018

Vista la notorietà delle rispettive discipline sportive, molti credono che il successo di Milestone dipenda quasi esclusivamente dal passato della casa con la Superbike e dal suo lungo rapporto con la MotoGP. Sbagliano, perché la casa milanese si è furbescamente concentrata anche sul motocross negli ultimi anni, conquistando una fanbase tutt'altro che minuta (oltre che spaventosamente pretenziosa). Dovendo trattare con un gruppo appassionati di vecchio stampo, inoltre, i ragazzi della software house hanno dovuto migliorare i loro prodotti ad una velocità sorprendente: si parla pur sempre di utenti che notano ogni minima problematica legata alla fisica, alle licenze, e persino ai pezzi delle moto disponibili, quasi impossibili da accontentare del tutto. MXGP Pro è quindi il tentativo di rendere felici questi veterani delle due ruote, e noi abbiamo potuto testarlo durante un recente evento in quel di Londra. I punti ritoccati a fondo per ottenere il balzo qualitativo tanto agognato? Gli scrub, il controllo sul fango e il realismo.

Piega a terra, piega in cielo

Meglio spiegare innanzitutto cos'è lo scrub, visto che non tutti lo sapranno: trattasi di una manovra aerea, una spettacolare piega volante pensata per minimizzare il tempo staccati da terra. Eseguirla non è una passeggiata, e considerata la sua importanza viene ritenuta un fondamentale nel sistema di guida di qualunque gioco dedicato al MXGP, oltre che criticata con forza quando troppo semplicistica. In MXGP Pro la soluzione è stata quindi un rimaneggiamento complessivo della meccanica, che ora richiede un secco movimento degli analogici - uno al momento dello stacco da terra e l'altro in volo per regolare lo spostamento del peso del pilota - e un perfetto calcolo sia per ottenere un effettivo guadagno che per evitare di schiantarsi a terra. Chiaramente non si parla di un movimento proibitivo, ma vi assicuriamo che eseguire uno scrub a dovere in questo gioco richiede pratica, ed è probabilmente anche per questo motivo che gli sviluppatori hanno pensato bene di reinserire nella serie il "compound", ovvero un'area di prova ricca di tutorial che spiegano nel dettaglio le basi.

MXGP Pro: scrubs are not for scrubs

Sia chiaro, il compound e i suoi allenamenti non sono perfetti: le spiegazioni di ogni test sono abbastanza cristalline, ma un ghost sarebbe davvero utile per osservare certe manovre, e non tutto viene precisato come dovrebbe. Avere la possibilità di provare e riprovare salti, virate e atterraggi in situazioni problematiche è ad ogni modo una manna anche con queste mancanze, perché con gli aiuti disattivati è davvero complicato gestire i bolidi di MXGP Pro, senza contare che la gestione dei pesi risulta un fondamentale per mantenere una velocità elevata in corsa. Ci spieghiamo più nel dettaglio: in questo gioco atterrare in modo impreciso significa perdere velocità, e magari essere pure posizionati male su una pista fangosa costellata di salti e dislivelli vari. Anche quando non ci si lancia in coreografici scrub per limar via decimi preziosi dai propri tempi, è un obbligo muovere la propria moto perché sia sempre il più parallela possibile al terreno prima di un atterraggio, ed evitare come la peste di partire per lo spazio in una posizione scoordinata.

MXGP Pro: scrubs are not for scrubs

Padroneggiare il tutto è, prevedibilmente, faticoso, tanto che il modello di guida congegnato da Milestone permette di spostare la moto sia con la levetta analogica destra che con l'uso oculato di freno e acceleratore in aria. Attenzione però: i due sistemi non sembrano al momento venir validati allo stesso modo dal gioco, e se si vuole spostare il peso con la leva diventa necessario mollare del tutto l'acceleratore in aria, o si rischiano movimenti non voluti. Tolto questo piccolo inghippo (e qualche caduta inaspettata) il sistema pare funzionare benone, ed essere una bella evoluzione rispetto ai capitoli precedenti. C'è ancora un po' da lavorare su manovre più avanzate, ma è evidente come il feedback dei fan sia arrivato forte e chiaro alle orecchie di Milestone. Pensate, il team ha persino lavorato a stretto contatto con campioni del calibro di Tony Cairoli, Tim Gajser e Gautier Paulin per ottenere una risposta il più fedele possibile alla realtà, non certo gli ultimi arrivati in materia. Sull'intelligenza artificiale degli avversari e sul numero di modalità, invece, ci riserviamo un giudizio più avanti: la demo da noi provata vantava un tutorial quasi completo e tutti i tracciati della stagione 2017, ma non abbiamo avuto modo di addentrarci più di tanto nella competizione vera e propria.

MXGP Pro non sembra voler essere rivoluzionario, ma ha l'importante compito di mostrare ai fan della disciplina i continui miglioramenti dei prodotti della casa milanese, e di proporre un sistema di guida impegnativo e brutale, come da loro chiesto a gran voce negli ultimi anni. Questo, già nella versione provata, ci è parso solido e ricco di migliorie, pur con qualche problematica da eliminare qua e là. Se i contenuti saranno all'altezza, sarà seriamente un must have per gli amanti del motocross.

CERTEZZE

  • Sistema di guida perfezionato, con pesanti ritocchi a scrub, impatti e fisica
  • Ottima gestione del terreno

DUBBI

  • Qualche imperfezione meccanica da rivedere
  • Contenuti effettivi ancora da valutare