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Ritorno ad Albion

Direttamente da San Francisco le nostre opinioni su Fable 3!

ANTEPRIMA di Antonio Jodice   —   12/02/2010

Qui agli X10 di San Francisco, dopo l'annuncio della scorsa estate alla Gamescom di Colonia, abbiamo potuto vedere per la prima volta Fable 3 dal vivo e raccontato dalla solita affabile voce di Peter Molyneux. Il gioco è evidentemente in una fase avanzata di sviluppo con il motore che raccoglie quanto di buono fatto da Lionhead col primo capitolo, perfezionandolo ed arricchendolo di nuovi dettagli.

Ritorno ad Albion

Questo episodio si svolge 15 anni dopo la fine del secondo e il protagonista sarà il figlio o la figlia del precedente personaggio, tanto che si potrà importare il salvataggio del due con conseguenze che ancora Peter non ha voluto svelare.
Come si sa, Fable 3 è diviso in due parti, nella prima bisogna organizzare un moto rivoluzionario per raccogliere consensi e spodestare un Re malvagio che domina Albion e che l'ha fatta diventare una versione Steam punk di un borgo medievale, con una Bowerstone - storica tra le città della serie - animata da sbuffi di vapore e personaggi sempre più astrusi. Questo non comporta necessariamente il dover essere un personaggio buono, visto che le promesse che potremo fare per coinvolgere i cittadini per appoggiare la nostra ascesa al potere potranno anche essere malvagie facendo leva sulla loro cupidigia o bramosia di potere. Potranno altresì essere buone, e visto che i bambini in questo futuro tenebroso possono essere messi a lavorare nelle fabbriche a soli cinque anni, ci si può impegnare ad impedirlo in cambio dell'appoggio delle madri e dei padri di famiglia, ad esempio.
Ovviamente non si potrà accontentare tutti e, una volta preso il comando, si dovranno operare scelte accumulando consensi da una parte e perdendone dall'altra, inevitabilmente. Nella ricerca di una sensazione di potere che Molyneux afferma mai nessun giocatore ha provato prima. Tornano gli elementi che hanno decretato il successo del secondo capitolo, primo tra tutti il cane, ancora più verosimile e "coccoloso" e con un'intelligenza artificiale ancora più raffinata, oltre che con un'immensa passione per i conigli: cascasse il mondo, anche in mezzo ad un feroce combattimento, non si potrà fare quasi niente per impedire al proprio amico a quattro zampe di mollare tutto e correre dietro a qualsiasi esemplare di questi animali ci capiterà d'incrociare per strada.
Dopo avercene parlato a Colonia, Peter ci ha finalmente mostrato il sistema di TOUCH, ovvero la possibilità del protagonista di toccare le cose, e soprattutto le persone. Lo step evolutivo necessario, secondo il game designer per riuscire davvero a coinvolgere il giocatore ad un livello che mai si era raggiunto prima. Oltre al sistema di espressioni, che torna come nei precedenti episodi, ora, partendo da una stretta di mano e via via che si intensifica il rapporto con un altro personaggio di qualsiasi sesso, lo si può arrivare ad abbracciare, a prenderlo in collo, fino a palpeggiarlo. Per darcene dimostrazione, Peter ha mosso il personaggio verso casa, di fronte alla quale la moglie, disperata, l'ha mandato a cercare la figlia dispersa per le strade di Bowerstone.

Ritorno ad Albion

A quel punto, guidati dal cane che è in grado di rintracciarla grazie al fiuto, l'ha raggiunta, circondata da un nugolo di bambini, scacciati con il sistema di gesti, lasciandola sola in un pianto inarrestabile. La pressione di un tasto, la telecamera si è allargata, è l'eroe ha abbracciato la figlia sollevandola da terra e riempiendola di coccole, consolandola e facendoci la pace. A quel punto, l'ha presa per mano riportandola verso casa, con un dialogo fitto tra i due, che abbiamo ascoltato a mala pena vista la confusione delle sale dell'evento, se non quando i due si sono trovati davanti ad un pub. "Che ne dici entriamo?", e la figlia ha commentato con un'espressione del tipo "No dai, lo sai che la mamma non vuole che frequenti questi posti...". Un altro frangente ha visto il nostro eroe prendere un mendicante per mano dopo averlo lusingato, tacitamente proponendogli una relazione omosessuale, salvo poi portarlo verso una fabbrica nella quale venderlo come schiavo. Una volta che il mendicante ha capito il suo destino, ha cominciato a cercare di divincolarsi, e a camminare in senso opposto, mentre provava a far desistere l'eroe, raccontandogli le cose che gli sarebbero successe se l'avesse davvero ceduto in schiavitù in cambio del denaro pattuito.
Parlando con Molyneux, ci ha confessato che l'ispirazione per questa evoluzione così "fisica" dei rapporti umani che legano i personaggi di Fable 3 gli è venuta in mente giocando ad ICO, storico gioco di Ueda per PlayStation 2, in cui il protagonista doveva condurre una ragazza in salvo trascinandola per mano. Di fronte alla tenerezza suscitata da quel contatto, il game designer inglese ha iniziato a chiedersi come fosse possibile estendere quel tipo di esperienza ad un intero gioco di ruolo, e il prossimo Natale scopriremo la risposta a questa domanda.

Un eroe sempre più personalizzato

Ma ovviamente, Fable non è solo un gioco di avventura ed esplorazione, ma, da sempre, un action game con un signor combat system, che dal secondo capitolo mescola magie, alle pistole fino alle immancabili armi da taglio. Questa volta, però, il sistema di levelling del personaggio rinuncia alle sfere d'esperienza collezionabili per un altro invisibile al giocatore, e che attingerà informazioni da ogni singolo gesto compiuto e dando esiti diversissimi tra loro. Usando armi pesanti, si avrà un personaggio pieno di muscoli, così come sarà "bianco" e venato do striature bluastre qualora si faccia ricorso alla magia, quando non esile e veloce, se avvezzo a sparare con le armi da tiro. Le scelte morali riprenderanno a marcarne l'aspetto, ma con una nuova serie di mosse finali, sottolineate dal bullet time e dalla visuale che si allontana mettendo in mostra ali da demone o da angelo a seconda dell'allineamento morale, e con un effetto ancora più coreografico che in precedenza. Tornerà la modalità cooperativa, questa volta con una totale coesistenza di due personaggi, tanto che ci si potrà persino sposare col personaggio di un amico, oltre che vendergli o regalargli le armi, che aumenteranno di dimensione e potenza quanto più le si useranno. E proprio le armi, rifletteranno il tipo di giocatore che le avrà fatte crescere, divenendo sempre più rare e preziose, anche perché porteranno il segno del Gamerscore del giocatore che le ha portate avanti in gioco, diventando più potenti e graficamente accattivanti, quanto più alto è il punteggio accumulato dagli anni. Rendendole ancora più rare e preziose una volta vendute online, con un sistema che però non ci è ancora stato mostrato.

Ritorno ad Albion

Fable 3 ha compiuto ulteriori passi avanti anche sotto il profilo estetico con un miglioramento che ha coinvolto qualsiasi aspetto dalla gestione delle luci, alla mole di poligoni visualizzati su schermo, passando per la qualità delle animazioni, senza contare che, da quel poco che abbiamo visto, la nuova ambientazione sembra essere davvero affascinante. Tante sono ancora le cose da scoprire, partendo dalla possibile integrazione con Project Natal per tutto il profilo del Touch System, che a Peter parrebbe un matrimonio perfetto, pur senza poter confermare niente, fino al chiarire in cosa consisterà la vita dell'eroe quando sarà riuscito a diventare Monarca, visto che Molyneux ha sottolineato come i potenti invecchino così rapidamente, schiacciati dal peso delle responsabilità ("Avete visto com'è invecchiato Obama nel giro di così pochi mesi da Presidente degli Stati Uniti? Non vogliamo certo che la vita del Re di Albion sia più semplice della sua!"). Insomma, anche questa volta Lionhead non sembra volersi accontentare di ripetere il successo del precedente episodio, ma pare alla ricerca di qualcosa di nuovo e, da quel che abbiamo visto, c'è solo di che esserne curiosi e contenti.

CERTEZZE

  • Ambientazione affascinante
  • Il nuovo sistema di interazione con i personaggi
  • L'evoluzione dell'equipaggiamento

DUBBI

  • La qualità della storia
  • Mancano dettagli su cosa succede quando si diventa Re