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C'era una volta Tyria...

Uno sguardo al mondo di Guild Wars 2 dal punto di vista narrativo.

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   27/05/2010

Come il suo predecessore, anche Guild Wars 2 è destinato a prendere le distanze dagli MMORPG più tradizionali.

C'era una volta Tyria...

Finora abbiamo affrontato l'aspetto fondamentale, quello del gameplay, ma c'è anche un altro elemento importante che purtroppo è spesso sottovalutato in un genere che dà più risalto al giocatore singolo e alla progressione del suo avatar, piuttosto che al mondo che lo circonda, la cui evoluzione è spesso limitata alle famigerate e tradizionali quest che, una volta completate, diventano soltanto un ricordo nel percorso dell'utente. Ree Soesbee, Lore & Continuity Designer di Guild Wars 2, sembra avere proprio idee diverse a riguardo.

La storia siamo noi

Oggigiorno la scelta diventa sempre più limitata: giocare con gli amici o giocare da soli? Secondo il team di sviluppo, Guild Wars 2 dovrebbe offrire entrambe le possibilità, garantendo però un'esperienza solitaria unica nel suo genere. Diciamocelo, uccidere dieci cinghiali per salvare l'orto di un pastore non è esattamente il momento più epico che potreste vivere in un MMORPG e un titanico boss che riappare pochi minuti dopo essere stato ucciso non fa più molta paura al terzo o quarto giro. Per questo motivo, gli sforzi di ArenaNet sono tutti concentrati sulla creazione di una narrativa epica e significativa per ogni giocatore, immersa in un universo vivo e realistico, in continua evoluzione. Il mondo di Tyria è già stato tratteggiato con maestria in Guild Wars e nel sequel ci aspettano ancora più particolari e minuzie. Al centro della storia ci sono naturalmente il risveglio dei Draghi Anziani, una minaccia epocale per Tyria, e la gilda di avventurieri "Destiny's Edge". E naturalmente non mancano innumerevoli storie secondarie legate a situazioni e ambientazioni, ma sopratutto all'alter-ego del giocatore. La creazione del personaggio è caratterizzata da una sorta di test che costituisce infatti anche una "biografia" basata sulle scelte e le risposte dell'utente.

C'era una volta Tyria...

La razza, la professione, l'indole e altri elementi influiranno in maniera determinante sulla sua avventura nel mondo di Tyria e sulle sue relazioni con gli NPC: ad esempio, questi ultimi avranno reazioni diverse a seconda del carattere del giocatore, così come cambieranno le sue possibilità di interazione con altre razze in base alla propria. In questo modo, il team di Ree Soesbee ritiene di poter incrementare il legame emotivo tra il giocatore e il mondo di Tyria, motivandolo ulteriormente nelle sue avventure. Come se non bastasse, la biografia altera anche la "casa" del giocatore nella capitale della sua razza, la cui evoluzione e personalizzazione dipende dalle scelte compiute all'inizio del gioco e durante le missioni, rendendo queste "instance" individuali fondamentalmente uniche.

Il fine giustifica i mezzi?

Nonostante la vastità e molteplicità di linee narrative previste da ArenaNet, Guild Wars 2 ruota tutto attorno a una fondamentale missione; il giocatore dovrà infatti riassemblare l'alleanza di eroi conosciuta come Destiny's Edge, reclutando le figure iconiche di ogni razza: Rytlock Brimstone, Logan Thackeray, Eir Stegalkin, Caithe e Zojja. Le relazioni di questi eroi nei confronti del nostro alter-ego si evolveranno insieme a lui, che comincerà da perfetto estraneo per diventare infine una guida nell'epica battaglia con Zhaitan, il drago di Orr. Fortunatamente, il giocatore non sarà solo: potrà contare infatti su una delle varie organizzazioni che riconoscono la minaccia dei Draghi Anziani. Ogni ordine ha una peculiare visione di questo pericolo e scegliendo una di queste "fazioni" il giocatore cambia radicalmente la storia del proprio personaggio, che da quel momento percepirà gli eventi dal relativo punto di vista.

C'era una volta Tyria...

L'Ordine dei Sussurri, ad esempio, ritiene che non sia possibile distruggere fisicamente i Draghi Anziani, ma solo riaddormentarli: per questo motivo il Signore dei Sussurri ha inviato le sue spie ovunque per distruggere dall'interno l'inutile diplomazia che nulla può contro questa minaccia ancestrale. Più distaccato invece l'approccio del Priorato di Durmand, fondato prima della cataclismatica onda causata dal risveglio di Zhaitan e composto da dotti che hanno dedicato la vita alla protezione della storia e della conoscenza. Il loro obiettivo è raccogliere e preservare quelle informazioni che potrebbero fornire ai popoli di Tyria un vantaggio nella guerra ai Draghi Anziani. Drastici invece sono i modi della Veglia: i suoi membri sono legati da un giuramento e il loro scopo è proteggere i più deboli combattendo i servi dei Draghi Anziani ovunque ce ne sia bisogno, per saggiare la potenza delle armate di Zhaitan nella speranza di trovare infine un punto debole nelle sue difese.

Questione di scelte

A questo punto il lettore più acuto avrà già formulato una domanda cruciale: ma quante combinazioni può proporre Guild Wars 2? Migliaia, secondo Ree Soesbee. Si parla di almeno dieci domande per la Biografia con tre risposte ciascuna. Ogni razza ha le sue vicende peculiari che varieranno leggermente in base alla classe selezionata dal giocatore. E ogni storia nel gioco proporrà una scelta da compiere, che altererà drasticamente l'evoluzione della storia, rendendo ogni nuovo personaggio un'esperienza inedita.

C'era una volta Tyria...

Un'esperienza, peraltro, che è possibile condividere con altri giocatori: alle avventure di un singolo utente possono partecipare anche i suoi amici, che potranno godersi quegli elementi narrativi da un nuovo punto di vista, prendendo parte a un frammento del mosaico che è Tyria.
Questa varietà di scelta altererà principalmente la storia del personaggio creato che, in certi casi, sarà perfino ricompensato con oggetti, aiuti o goodies di vario genere come titoli nobiliari e indumenti. In realtà, però, ArenaNet ci tiene a sottolineare che il team sta cercando di bilanciare queste ricompense in modo che non ci siano scelte "migliori" o "peggiori" da fare: non ci saranno vantaggi, insomma, che possano influenzare le decisioni del giocatore, le quali non aumenteranno in alcun modo la potenza del suo personaggio o le sue abilità. Per migliorare il proprio equipaggiamento o le capacità combattive il giocatore potrà sempre decidere di fermare la sua progressione nella storia principale di Guild Wars 2 per andare a caccia di mostri, magari nelle instance multigiocatore, e migliorare inventario e performance. E qui, Guild Wars 2 ci ricorda che è pur sempre un MMORPG, offrendoci quegli elementi ormai così tradizionali che sembrano perfino imprescindibili.
Il cerchio si chiude?

CERTEZZE

  • Una quantità incredibile di combinazioni per la crescita del personaggio
  • Molto giocabile anche in singolo
  • L'animo MMORPG non è mai messo da parte

DUBBI

  • Potrebbe risultare complicato per chi non conosce l'universo di Guild Wars
  • Sono ancora da valutare le interazioni con le biografie degli altri giocatori