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Il risveglio della creatura

Abbiamo provato una versione quasi completa dell'ultima fatica firmata Game Republic, i creatori di Folklore.

PROVATO di Jacopo Mungai   —   14/10/2010

Versioni testate: Xbox 360 e PlayStation 3

L'evento dedicato all'ultimo capitolo next-gen di Naruto, per il quale abbiamo già pubblicato puntualmente un corposo hands-on, è stata l'occasione per assistere anche alla presentazione dell'interessante Majin and the Forsaken Kingdom, action/adventure sviluppato dagli studi Game Republic caratterizzato da tratti estremamente originali e atipici nonché piuttosto ispirati.

Il risveglio della creatura

L'evento ha visto il producer del titolo raccontare in prima persona - e pad alla mano sulla versione Xbox 360 anche se la prova si è spostata poi anche su PlayStation 3 - l'origine e la natura del gameplay, su una build oramai molto vicina a quello che sarà il codice completo vista la prossima uscita del titolo nei negozi di tutta Europa. Per chi ancora non ne fosse a conoscenza, visto che dal punto di vista mediatico la produzione è passata in effetti senza troppi clamori, Majin and the Forsaken Kingdom racconta le vicende di un ragazzino, Tepen, disposto a tutto pur di debellare il regno dell'ombra, il quale oltre a mettere in pericolo la sua terra nativa tiene in ostaggio Majin, una creatura imponente e molto evocativa. Una volta liberato Majin, inizia l'avventura rivoluzionaria del gracile ladruncolo, il quale finisce per farsi accompagnare proprio dal gigantesco animale (stipulando una sorta di patto) e del quale esso può servirsi - vista la sua incessante forza nel combattimento - per affrontare i tanti nemici presenti sul campo di battaglia.

Ma che gioco è?

Sebbene al primo sguardo il titolo possa sembrare un semplice action condito da qualche elemento adventure, è invece una piacevole scoperta rendersi conto di come questo già riuscito connubio venga affiancato da altri approcci, in realtà anche piuttosto differenti rispetto al concept principale. Le parole esplicate durante la presentazione sono state molto precise ma soprattutto dimostrate con i fatti: essenzialmente, quindi, Majin and the Forsaken Kingdom offre effettivamente una corposa componente votata all'azione e ai combattimenti, di cui peraltro abbiamo già parlato nel precedente articolo riferito al lavoro di Game Republic, ma dall'altra si basa in modo altrettanto approfondito su meccaniche puramente platform, puzzle e in certi casi addirittura stealth, seppur queste ultime si palesino in maniera decisamente più moderata.

Il risveglio della creatura

Molto spesso, infatti, i due protagonisti - come in uno dei livelli mostrati nel corso della conferenza - devono attraversare un determinato spazio di gioco scegliendo il tipo di percorso da intraprendere, da una parte, e stabilendo l'atteggiamento con cui attraversarlo, dall'altra, ossia in soldoni scegliere se rimanere nascosti spostandosi senza farsi notare oppure affrontare di petto tutti gli antagonisti situati nel luogo. Durante la nostra prova abbiamo testato a fondo queste meccaniche: il risultato ci è parso molto soddisfacente in entrambi i casi ma particolarmente efficace negli scontri per così dire voluti, quando cioè l'utilizzo di Majin, e delle sue tecniche che ricordiamo crescono con il passare delle ore di gioco, diventa fondamentale per sbaragliare il passaggio. Molto riuscite ci sono parse poi le fasi platform, in realtà comunque sempre piuttosto semplici da portare a termine ma in ogni caso divertenti visto il necessario coinvolgimento del simpatico Majin.

L'ispirazione del level design

Ciò che coinvolge maggiormente all'interno del mondo ricreato è comunque l'atmosfera intorno a cui Game Republic ha costruito il proprio progetto. Majin and the Forsaken Kingdom presenta un level design tra i più frizzanti e azzeccati dell'ultimo periodo, peraltro legato a correnti anche piuttosto alternative.

Il risveglio della creatura

Ed è il comparto grafico in generale una delle punte di diamante della produzione, in cui spiccano un orizzonte sempre molto ampio, giochi di luce studiati al dettaglio vista anche la presenza di un ciclo giorno/notte molto credibile e la caratterizzazione dei personaggi, con un focus specifico, chiaramente, sulla costruzione della figura di Majin e sulle sue grottesche animazioni. I livelli che abbiamo avuto modo di visionare sono parsi sempre piuttosto ampi e ricchi di dettagli, con texture rifinite e precise che evidentemente non levano spazio a un frame rate solido e agile. Insomma, Majin and the Forsaken Kingdom sembra mantenere tutte le buone premesse che il titolo aveva già manifestato durante le due precedenti apparizioni, all'E3 2010 in una veste ancora piuttosto incompleta e durante la GamesCom 2010 con un piglio invece decisamente più maturo. Non ci resta a questo punto che attendere in redazione la versione review, che sarà trattata come sempre puntualmente nella recensione completa quando Majin and the Forsaken Kingdom debutterà sul mercato europeo il prossimo 25 novembre.

CERTEZZE

  • Ottimo level design
  • Differenti tipologie di gameplay
  • Idee originali e frizzanti...

DUBBI

  • ...Che però non dovranno risultare troppo ripetitive
  • Durata dell'avventura in ore di gioco
  • Solidità della trama