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I Titoli Indie più Attesi del 2012 - Parte 2

Diamo un'occhiata alla seconda parte dei progetti più intriganti che gli sviluppatori indipendenti sforneranno nel corso del 2012

SPECIALE di Vincenzo Lettera   —   17/01/2012

Questa settimana pubblichiamo la seconda parte della nostra guida ai titoli indipendenti attualmente in sviluppo e previsti - si spera in gran parte dei casi - per il 2012 in corso. Vi invitiamo, anche, a consultare la prima a questo link per valutare la panoramica nella sua interezza, compresi quei giochi riconducibili alle firme più note e apprezzate.

Amici o nemici?

Uno sguardo ai giochi incentrati sul multiplayer e si intuisce subito che il 2012 dovrebbe rivelarsi un'ottima annata per i giocatori più socievoli e per gli amanti delle competizioni. Chris Hecker pubblicherà finalmente SpyParty, atteso e intrigante titolo in cui un giocatore dovrà mescolarsi in una festa piena di personaggi controllati dall'intelligenza artificiale, mentre un secondo, nei panni di un cecchino, avrà il compito di scoprire quale dei presenti è il giocatore in carne e ossa, analizzandone il comportamento e premendo il grilletto solo una volta che ne sarà certo.

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Più tradizionale sarà invece Cobalt, platform shooter pubblicato da Mojang e già disponibile in versione alpha. Una serie di modalità multigiocatore più o meno classiche si affiancheranno alla campagna in singolo, laddove un editor delle arene dovrebbe assicurare un buon supporto da parte della community. Sempre di competizioni si parla passando a Chivalry: Medieval Warfare, un action ad ambientazione fantasy in cui i giocatori, nei panni di cavalieri in armatura, si affronteranno in violenti combattimenti all'arma bianca, allo scopo di assediare castelli, razziare villaggi o schierarsi a loro difesa.

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Un'ottima grafica, diverse armi e armature e un sistema di combattimento elaborato sembrano essere tra i punti di forza del gioco del piccolo team di sviluppo Torn Banner Studios, ma chi è in cerca di qualcosa di più semplice e nostalgico potrà presto mettere le mani su Nidhogg, distintosi come progetto più innovativo all'IGF 2010 grazie a un concept semplicissimo ma altrettanto divertente: posti uno davanti all'altro, due giocatori si combatteranno a colpi di spada, cercando di battere momentaneamente il proprio avversario e guadagnare abbastanza tempo per avvicinarsi alla sua base.

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Per le difficoltà che si incontrano sia in fase di realizzazione che di mantenimento, è piuttosto raro che un piccolo team decida di lanciarsi nello sviluppo di un MMO, eppure quest'anno non mancherà qualche eccezione: il team di sviluppo Silk Games è infatti al lavoro su NEStalgia, un MMORPG che gli stessi autori descrivono come un incontro tra World of Warcraft e Dragon Warrior 3. La grafica 8-bit e il classico sistema di combattimento ricordano i primissimi RPG nipponici, ma in NEStalgia sarà possibile vivere la propria avventura interagendo con altri giocatori o scambiare gli oggetti all'Action House proprio come nel MMORPG di Blizzard. Il gioco sarà totalmente gratuito e non richiederà alcun abbonamento, ma chiaramente ci saranno dei limiti e prevedibilmente nasceranno online tanti server autogestiti dalle dimensioni contenute.

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Meno vintage ma sicuramente più ambizioso e particolare sarà Origins of Malu, un MMO che promette di offrire un'esperienza tipica dei sandbox, arricchita da un'intelligenza artificiale in grado di apprendere dall'interazione coi giocatori e di adattarsi al mondo di gioco. Considerando che questa caratteristica, sempre secondo i piani degli sviluppatori, dovrebbe riguardare anche i boss, allora è chiaro che ci troviamo davanti a un progetto tanto interessante quanto rischioso.

Famolo strano

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Ma cosa sarebbe la scena indie senza un'annata piena di esperimenti audiovisivi, giochi dalle meccaniche fuori di testa, estetiche ricercate e concept talmente nuovi da essere al contempo affascinanti e impossibili da vendere? E così, nonostante sia passato quasi un anno dalla vittoria di Tuning all'IGF 2011, ancora oggi il gioco di Jonathan "Cactus" Soderstrom ci sembra quasi indecifrabile: a giudicare dai filmati diffusi e dalla descrizione dell'autore, Tuning sarà un platform in cui i livelli si faranno sempre più strani e visivamente bizzarri man mano che si andrà avanti. Tuttavia la componente grafica avrà una vera e propria influenza sul gameplay, dal momento che bisognerà distinguere semplici orpelli estetici da elementi con cui è possibile interagire, compito per niente facile considerando il caos visivo che il giocatore si troverà davanti.

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Nel frattempo Cactus sta portando avanti un ulteriore progetto (e chissà quanti altri): Life/Death/Island è, usando le parole dell'introverso sviluppatore svedese, "un gioco in cui si muore, si esplora e ci si scatena in un mondo che non resta mai lo stesso". Lo si potrebbe descrivere come un freeroaming sotto allucinogeni, uno psichedelico Grand Theft Auto ambientato su di un'isola generata proceduralmente, in cui ci si potrebbe trovare di tutto, partendo da città infestate da zombi a foreste piene di orsi e lupi, passando per un intero sistema fognario abitato da mutanti; non manca ovviamente la possibilità di rubare auto ed entrare all'interno di edifici, o ancora di unirsi a delle gang. Insomma, tanta carne al fuoco per un gioco che graficamente ricorda i classici per Atari 2600. Molto più sperimentale è Antichamber, puzzle game in prima persona realizzato da Alexander Bruce e che quest'anno potrebbe finalmente vedere la luce su Steam. Si tratta senza dubbio di una delle esperienze più particolari tra quelle finora elencate, sia graficamente che in quanto a meccaniche, ed è quasi impossibile riuscire a farsi un'idea concreta semplicemente guardando delle immagini o qualche filmato. Antichamber catapulta il giocatore in un labirintico scenario che sembra tratto da un quadro di Escher, nel quale si nascondono tutta una serie di missioni da portare a termine, enigmi psicologici e tranelli che giocano con la percezione dell'utente.

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Broken Rules, il team dietro il platform And Yet It Moves, è intanto al lavoro su Chasing Aurora, titolo in cui dovremo guidare degli uccelli nel tentativo di aiutare l'alba a tornare nel cielo. Oltre a una trama da apprezzare in solitaria, è prevista una modalità multigiocatore in locale nella quale fino a quattro amici possono competere l'uno contro l'altro scegliendo tra dieci differenti creature volanti, ciascuna delle quali dotata di abilità e caratteristiche uniche. Si continua a fluttuare in aria con Hohokum, affascinante gioco che narra la storia di un colorato serpente il cui scopo è salvare gli abitanti di un mondo in pericolo; chiaramente a mettervi i bastoni tra le ruote ci penseranno trappole ambientali e nemici, così come piccoli enigmi da risolvere per poter proseguire. I

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nconfondibile è il tocco stilistico colorato e vivace che ha caratterizzato le precedenti opere del team Honeyslug, lo stesso che ha realizzato il piacevolissimo browser game Poto & Cabenga. Infine, per chi ama l'esplorazione e le esperienze rilassanti farà bene a tenere d'occhio With the Dust, gioco realizzato da Kate Killick ed Henry Hoffman che per certi versi sembra ispirato alle opere di thatgamecompany, per via dell'incantevole atmosfera e della capacità di comunicare un forte senso di solitudine o di libertà.

I più borderline

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Quella di trovare una definizione universalmente riconosciuta di ciò che rappresenta la scena indie è una problematica che non sembra mettere d'accordo critici, giocatori e gli stessi sviluppatori, tant'è che ogni anno ci si trova a includere nella categoria anche titoli borderline il cui valore produttivo si pone una spanna sopra i progetti più contenuti. In questo paragrafo abbiamo voluto includere quei giochi più ambiziosi, realizzati magari da team più strutturati e che strizzano l'occhio al mercato mainstream. A tal proposito non si può partire che da Hawken, sparatutto multigiocatore a base di mech che al suo annuncio stupì soprattutto per una realizzazione tecnica impressionante. Non che ci si aspettasse di meno dai ragazzi della neonata Adhesive Games, un gruppetto il cui zoccolo duro partecipò al mai terminato Project Offset: si spera almeno che Hawken abbia un destino migliore.

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Per chi tuttavia non ama le battaglie tra robottoni e preferisce fare un salto nel cretaceo, il 2012 sarà anche l'anno di Primal Carnage, FPS online in cui i giocatori si dividono in due squadre, da un lato un gruppo di umani armati di pistole e fucili, dall'altro un branco di dinosauri carnivori. L'idea ricorda parecchio l'atteso Depth, gioco online cooperativo in cui umani e squali si affrontano nelle profondità del mare, e il cui sviluppo è ripreso a pieno regime dopo un periodo di preoccupante silenzio.

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Dopo un primo capitolo non perfetto ma senza dubbio interessante, si prepara a tornare in forma di gioco free-to-play anche Super Monday Night Combat, action competitivo che mescola meccaniche da sparatutto in terza persona e da RPG all'interno di una struttura a obiettivi sullo stile di DotA. La carrellata di shooter online si chiude citando anche quest'anno Natural Selection 2, l'impressionante mix tra FPS e strategia che, stavolta vogliamo crederci, Unknown Worlds lancerà nell'arco dei prossimi mesi.

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Non meno originale e interessante è l'esperimento portato avanti da Defiant Development con il suo WarCo, titolo bellico in prima persona nel quale il giocatore non vestirà i panni di un soldato, ma quelli di una fotoreporter: niente armi, quindi, ma solo una telecamera con la quale documentare la guerra stando comunque attenti a non lasciarci le penne. A bilanciare la quantità di testosterone e adrenalina che sprizzano i giochi appena elencati ci pensa infine Toren, uno dei più intriganti e misteriosi giochi che ha in serbo l'anno appena iniziato: rinchiusi all'interno di una torre decadente, impersoneremo una principessa bambina intenta a trovare una via di fuga, mentre per stile artistico e atmosfere il gioco sembra ricordare fortemente lo splendido ICO di Fumito Ueda.

...e gli altri

I Titoli Indie più Attesi del 2012 - Parte 2

Per quanto possiamo sforzarci, come già detto in apertura, è praticamente impossibile riuscire ad elencare tutti i giochi indie in arrivo nei prossimi mesi. Tanti sono i titoli prossimi all'uscita, tante sono le promesse che forse non saranno mantenute, e chissà quante inaspettate sorprese ci attendono dietro l'angolo. Volendo fare un'ulteriore selezione si potrebbe citare Dead State, survival RPG che promette una delle più coinvolgenti esperienze a base di zombi dell'imminente futuro. Oppure Gunpoint, elaborato action stealth in cui hackerare sistemi e penetrare all'interno di edifici superando dei veri e propri enigmi; il gioco, sviluppato da Tom Francis utilizzando Game Maker, sarà distribuito nell'arco di un paio di mesi. E poi ci sono una miriade di puzzle game innovativi: Marc Ten Bosch ci sfiderà a giocare con la quarta dimensione con il suo Miegakure, mentre in Vessel dovremo maneggiare liquidi ed elementi per superare cervellotici enigmi. Tra i più interessanti spicca tuttavia Snapshot, puzzle-platform in cui lo scopo del giocatore sarà scattare delle fotografie all'ambiente di gioco per poter superare degli enigmi o modificare la conformazione del livello, mentre TwoTribes lancerà un seguito tutto nuovo del suo apprezzatissimo Toki Tori.

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Per i nostalgici e i giocatori più hardcore c'è Legend of Grimrock, un dungeon crawler in prima persona che ripropone attraverso una grafica moderna il feeling di RPG classici come Dungeon Master, Bloodwych ed Eye of the Beholder. Dopo il bizzarro Blueberry Garden, Eric Svedang torna con un nuovo progetto per PC intitolato Clairvoyance, in cui mahjong, scacchi e morra cinese si mescolano in un promettente gioco di strategia multigiocatore. Per ultimo, si fa per dire, viene Tiny and Big, un curioso platform in cel-shading in cui interagire nei modi più svariati grazie a tutta una serie di gadget, come un arpione per attirare a sé oggetti su schermo o un raggio laser con il quale tagliare qualsiasi tipo di superficie.