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A caccia tra le stelle

BioWare è chiamata a completare la sua visione dell'action RPG moderno nel terzo capitolo dell'apprezzata trilogia fantascientifica: lo abbiamo provato ancora una volta prima dell'imminente uscita

PROVATO di Umberto Moioli   —   02/02/2012

Versione testata: Xbox 360

Ci sono due Shepard. Il primo, quello intrappolato nei salvataggi dei giocatori che ne hanno precedentemente impersonato le gesta, è il frutto di mille scelte immutabili, un concentrato di azioni e reazioni diverse che lo hanno portato, proprio all'inizio di Mass Effect 3, ad essere accusato e sotto processo sulla Terra.

A caccia tra le stelle

Giusto in tempo per vedere gli effetti del drammatico attacco ad opera dei Razziatori e prendersi carico di una nuova missione spaziale: un viaggio per cercare alleati che possano aiutarlo - e aiutarci - a vincere l'imminente scontro finale. L'altro comandante, non quello tutto d'un pezzo protagonista di un comparto narrativo senza pari, si è dovuto adeguare di capitolo in capitolo a profondi cambiamenti nelle meccaniche ludiche della serie, passando dal perfetto eroe di un gioco di ruolo a quello di uno shooter con una componente RPG appena accennata.

A caccia tra le stelle

Ed è adesso atteso a una difficile prova di equilibrismo in questo atto finale. Ne avevamo parlato di recente: quella in uscita su PC, PlayStation 3 e Xbox 360 il prossimo 6 marzo sarà una sfida difficile per BioWare, impegnata a bilanciare input e feedback molto diversi tra loro ma costretta a farlo nel migliore dei modi, perché una trilogia come Mass Effect ti capita solo una volta nel corso di una generazione. Per i giudizi definitivi dovremo aspettare ancora qualche settimana, mentre per il momento ci siamo accontenti di provarlo un'ennesima volta durante un evento tenutosi a Londra e organizzato dal publisher Electronic Arts.

Direzione Cittadella

Ad aspettarci c'era una TV, una Xbox 360 e soprattutto una versione non completa ma decisamente avanzata di Mass Effect 3, oltre che la totale libertà di provare la prima ora e mezza di gioco circa. Scelto il livello di difficoltà - il terzo su cinque - e creato un nuovo Shepard non avendo salvataggi da caricare, siamo passati attraverso le solite domande per definire i tratti base del nostro alter ego. Ma soprattutto ci è stato chiesto che modalità volessimo giocare tra Gioco di Ruolo, Azione o Storia. Optiamo per la prima, che comprende un andamento simile a quello dei capitoli precedenti, ma chi fosse interessato solo ai combattimenti sarà libero di utilizzare la seconda opzione, che automatizza i dialoghi, mentre la terza facilita gli scontri lasciando il solo focus su narrazione e scelte. Due buoni modi, volendo, per rigiocare l'avventura dopo un primo completamento. Non anticiperemo nessun particolare della trama che già non sia stato rivelato, basti sapere che il tratto di gioco iniziale funge da prologo e che, dopo l'attacco alla Terra da cui si fugge entro la prima mezz'ora, segue un lungo e avvincente sbarco su Marte. Pianeta su cui giungeremo alla ricerca di una misteriosa tecnologia in grado di fermare i Razziatori. Nonostante quello del precedente episodio resti imbattuto, come incipit possiamo dirci soddisfatti: forse parte un po' lento e alcune scene, come un momento scritto troppo chiaramente per "toccare" il giocatore, non brillano per senso della misura, però in un breve lasso di tempo ci è dato incontrare personaggi vecchi e nuovi, scoprire interessanti novità su Cerberus e rimetterci in marcia verso la Cittadella.

A caccia tra le stelle

Raggiunta quella destinazione Mike Gamble, associate producer di BioWare, ci ha garantito che si apriranno differenti possibilità, più strade da seguire e, parole sue, il capitolo contenutisticamente più ricco della serie. Ciò che si riproporrà immutata è la struttura a blocchi, con più missioni principali da portare a termine per reclutare nuove forze da coinvolgere nella guerra in atto. Un'opera di convinzione che a quanto pare non sarà in molti casi difficile, dato che razze diverse e originariamente ostili, si trovano adesso sotto attacco esattamente come gli umani. Con Shepard insomma, saranno in molti casi costretti ad allearsi. In tutto ciò, l'elemento più positivo della prova è stata decisamente, la composizione adottata per lo sbarco e l'operazione di recupero su Marte: il lungo livello mescolava dialoghi, storia e azione ritmate ottimamente, e in effetti ci è stato spiegato che il punto di riferimento utilizzato per creare i singoli spezzoni di Mass Effect 3 sia il contenuto scaricabile Lair of the Shadow Broker. Apprezzatissimo e considerato mediamente superiore alla quest line principale stessa di Mass Effect 2. Insomma sembra che il level design sia molto maturato e non vediamo l'ora di avanzare ulteriormente nei meandri del gioco per verificarne la bontà.

Come già avevamo avuto modo di discutere dopo i test effettuati in precedenza, il sistema di combattimento ha goduto di parecchie attenzioni e proprio per provarlo a dovere abbiamo scelto la classe Soldato, così da poterci concentrare sulle operazioni di tiro.

A caccia tra le stelle

La deriva da action-shooter, già estremamente marcata nel secondo capitolo, diventa in Mass Effect 3 qualcosa di preponderante, facendone in tutto e per tutto uno sparatutto in terza persona. Almeno fintanto si tiene il dito sul grilletto. Questa impostazione, che inizialmente ci ha fatto un po' storcere il naso, si rivela invece azzeccata alla prova dei fatti. Era necessario prendere una decisione netta sulla strada da seguire, e la fioritura del combat system ha portato delle migliorie: la telecamera, già tutto sommato buona, è adesso più fluidamente implementata e supporta un sistema di attacchi corpo a corpo differenti a seconda della classe e, soprattutto, l'alto numero di cambi di direzioni imposto dalle capriole. Tatticamente tornano opzioni graditissime, come quelle aperte dalla presenza delle granate, e se ne aggiungono di inedite grazie a un design più articolato dei livelli. Tante piccolezze che singolarmente non danno immediatamente l'impressione di un cambiamento, ma si traducono in un ritmo più serrato.

A caccia tra le stelle

A sua volta supportato da una maggior efficacia della fase di sparo mentre in movimento. Siamo invece non del tutto soddisfatti dalle animazioni, soprattutto quelle della corsa, e da una non sempre perfetta gestione dell'entrata e uscita dalle coperture, che non è precisa come dovrebbe. Buoni i controlli in generale, che permettono anche di scavalcare gli ostacoli senza prima ripararcisi dietro e al contempo supportano le caratteristiche marchio di fabbrica della serie, come i menù radiali con tanto di pausa per la scelta di armi e abilità. E poi l'uso del d-pad per indicare ai compagni la direzione dove andare. A tal proposito, la crew di alleati selezionabili nel party sarà inferiore a dieci unità. L'intelligenza artificiale, pubblicizzata come uno degli aspetti soggetti a un forte lavoro di miglioramento, è in effetti apparsa in forma suggerendo agli avversari movimenti validi soprattutto quando negli spazi stretti. Dovrà comunque essere una prova più approfondita a dire l'ultima parola su un aspetto del genere.

In attesa del gran finale

L'impianto ruolistico è in Mass Effect 3 affidato ai dialoghi - quindi al dipanarsi dinamico della trama - e poi alla crescita dei personaggi. Del primo aspetto abbiamo già in qualche modo accennato e, giunti così poco avanti nell'avventura, è pressoché impossibile esprimersi. Mike Gamble ha garantito una maggiore attenzione a rendere meno ovvie certe scelte morali e, soprattutto, una serie di finali da togliere il fiato. Conoscendo Mass Effect e BioWare, ci aspettiamo i fuochi d'artificio. Più facile dare qualche primo giudizio sulla progressione del nostro personaggio e dei compagni: Shepard in base alla classe dispone di otto diverse voci nelle quali investire i punti esperienza, e ciascuna presenta ora delle diramazioni.

A caccia tra le stelle

C'è molta scelta, bisogna dirlo, nonostante la gestione, che può anche essere automatizzata, sia piuttosto semplice. Spendendo su Scarica di Adrenalina, nel nostro caso, potevamo renderci più forti e resistenti ai proiettili oppure abili in mischia e dotati di scudi più potenti. E così via per Colpo stordente, Granate esplosive, Munizioni incendiarie, disgregative e criogeniche, Supremazia bellica e Forma fisica. È evidente l'impegno per non dare l'impressione che la componente RPG sia stata aggiunta a forza ma che piuttosto si integri al resto dell'esperienza, con i vari menù e gli avanzamenti accessibili in qualsiasi momento. E poi con precisi punti nei quali cambiare l'equipaggiamento durante la missione (ora comunque possono essere raccolte le armi nemiche da terra, senza limitazioni di classe). Se il risultato sarà davvero la promessa via di mezzo tra i primi due episodi, ancora però non possiamo dirlo. Le classi sono comunque le sei che abbiamo imparato a conoscere, e non sarà difficile una volta in possesso del codice finale fare un confronto definitivo.

A caccia tra le stelle

Se molte sono le novità che coinvolgono quasi tutti gli aspetti principali dell'esperienza, non ci sembrano tutto sommato esserci enormi passi in avanti dal punto di vista tecnico: l'Unreal Engine 3 è come al solito la base su cui BioWare ha apportato consistenti modifiche e, con il senno di poi, si è anche dimostrata un'ottima scelta per la strada intrapresa dal gameplay. Lo sviluppatore canadese ha parlato di un sistema di illuminazione migliorato, maggior attenzione alla resa delle capigliature, un numero di caricamenti molto basso e tante rifiniture, anche se il maggior punto di forza del prodotto, almeno sotto il profilo estetico, sembra poter essere la varietà di ambienti e nemici che andremo a incontrare. A spiccare sin da subito sono la sempre ottima regia di dialoghi e scene di intermezzo, oltre che la capacità di creare livelli visivamente curati sin nei minimi dettagli. La resa generale è quindi vicina a quella di Mass Effect 2: non si tratta certo di un difetto anzi, ma guardando a recenti applicazioni dell'UE3, come Batman: Arkham City, è evidente un certo scarto tra progetti basati sulla stessa tecnologia.

Tante impressioni sparse, quelle frutto di quest'ultimo provato, che di certo non possono sostituire in alcun modo la visione d'insieme ottenibile una volta portato a termine tutto il gioco. Aspetti quali l'esplorazione, che pare abbia subito diverse modifiche, la complessità delle missioni secondarie e la realizzazione di importanti aree, come una rinnovata e a quanto pare mai così vasta Cittadella, saranno da soppesare attentamente per capire se BioWare ha trovato la quadratura del cerchio e, oramai a fine ciclo generazionale, rilasciato il miglior capitolo della serie oltre che una degna conclusione all'epopea di Shepard e compagni d'avventura. Un epilogo dal quale ci aspettiamo molto anche in quanto a narrazione e libertà di scelta, perché il non dover tenere il castello di carte in piedi per ulteriori episodi, potrebbe dare il coraggio necessario a chiederci di prendere scelte drastiche. Le nostre impressioni sono state positive ed EA ha promesso per il 14 febbraio prossimo il rilascio di una demo ufficiale contenente il prologo, così da dare a tutti la possibilità di testare in prima persona un assaggio di quanto contenuto nel disco. E non dovrebbe nemmeno mancare l'opportunità di fare anche una prova della cooperativa. L'attesa è spasmodica ma, fortunatamente, anche quasi giunta a conclusione.

CERTEZZE

  • Conclusione epica
  • Level design migliore
  • Sistema di combattimento più articolato
  • Visivamente sempre affascinante...

DUBBI

  • ...anche se tecnicamente non si segnano grossi passi in avanti
  • Peso della componente ruolistica da verificare più approfonditamente