30

Alien: Isolation - The Digital Series, cosa ne pensiamo

Il 28 febbraio la 20th Century Fox ha pubblicato Alien: Isolation - The Digital Series, una serie "animata" basata sull'omonimo gioco del 2014 e arricchita da scene extra. Ecco cosa ne pensiamo!

VIDEO di Gabriella Giliberti   —   14/03/2019

Negli ultimi anni stiamo assistendo al sempre più avvicinamento del videogioco al mondo del cinema e delle serie TV. Salvo alcune eccezioni, ci siamo resi conto come le trasposizione al cinema dei videogiochi non funzionano ancora per il verso giusto. La serie TV in questo momento ha iniziato ad interessarsi per davvero al mondo videoludico e, ad eccezione per Castlevania, ancora non abbiamo dei forti esempi, sebbene ci siano molti progetti in fase di sviluppo.
Discorso a parte, invece, per i videogiochi che diventano sempre più cinematografici, ma creano anche nuovi modi di comunicazione e collaborazione tra i media. Il caso di Alien: Isolation ne è assolutamente prova. Gioco del 2014 sviluppato The Creative Assembly e distribuito da SEGA, ovviamente basato sul franchise cult horror fantascientifico Alien, a distanza di cinque anni dall'uscita è nuovamente tornato sulla bocca di tutti quando, lo scorso 28 febbraio, 20th Century Fox ha rilasciato il trailer di lancio diAlien: Isolation The Digital Series, caricando tutti e sette episodi poche ore dopo sul canale di IGN.

Alien Isolation Digital Series Recensione 4

Alien: Isoltation - The Digital Series è il lampante esempio di quando tre medium apparentemente diversi come cinema, serialità e videogioco si incontrano, creando qualcosa di molto interessante. In questo caso la serie riprende gli spezzoni narrativi del gioco - che già di per sé era riuscito ad avvicinarsi molto al film cult del 1979 per atmosfere angoscianti e tensione elevata - aggiungendo alcuni pezzi extra per poter creare un filo narrativo logico e a sé stante. Una vera e propria serie "animata" rivolta tanto all'appassionato del franchise quanto a chi non ha giocato il gioco, ma anche al videogiocatore, per poter espandere l'esperienza di Alien: Isolation.

La serie si compone da 7 episodi di circa 10 minuti ciascuno ed è ambientata 15 anni dopo gli eventi del primo Alien, ovvero quando la nostra amata Ellen Ripley si è imbarcata sulla Nostromo alla volta dello spazio profondo. In questo caso la protagonista è Amanda, la figlia di Ellen, che parte alla volta del recupero della scatola nera della Nostromo.

Alien Isolation Digital Series Recensione 3

Quando il videogioco è meglio del cinema

Negli anni Alien ha avuto molti seguiti, qualcuno più riuscito e qualcun altro decisamente da dimenticare, per non parlare del discutibile crossover Alien vs Predator, e più "recentemente" ci sono stati prequel Prometheus (2012) e Alien: Covenant (2017).
Alien: Isoltation - The Digital Series riesce non solo a riportare la tensione e il senso di angoscia ed ansia tipico del primo Alien del 1979, attraverso l'uso di corridoi stretti, illuminazione ad intermittenza, effetti sonori che servono a creare uno status di tensione ancora maggiore; ma anche ad unire perfettamente la tecnica della serialità moderna, con una regia precisa e pulita che alimenta la suspense della narrazione, e la sensazione di un gameplay avvincente ed accattivante grazie anche all'uso della visuale in prima persona.
Esperimento da non sottovalutare, soprattutto per il futuro di altri titoli, che ha dalla sua diversi fattori a suo favore, sebbene ci siano ancora qualche difetto sul quale lavorare; come, per esempio, la durata degli episodi troppo breve che non aiuta ad entrare fino in fondo nella narrazione e rende anche difficile empatizzare con i personaggi perché, appunto, non li si conosce abbastanza bene. Altro aspetto che lascia un po' perplessi è l'animazione delle scene extra, di livello molto più basso rispetto alla sequenze prese dal gioco stesso.

Alien Isolation Digital Series Recensione 2

Nonostante questo, Alien: Isolation - The Digital series è letteralmente un must see per gli appassionati della saga e per chi ha amato il videogioco, ma anche un'ottima prova di sperimentazione per la collaborazione tra videogiochi, cinema e serie tv.