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Auguri Tekken! Il picchiaduro di Bandai Namco compie 30 anni

Sono passati ormai 30 anni dalla prima apparizione di Tekken, uno dei picchiaduro che hanno fatto la storia dei videogiochi. Ripercorriamo insieme la sua genesi!

Auguri Tekken! Il picchiaduro di Bandai Namco compie 30 anni
SPECIALE di Claudio Camboni   —   26/01/2024

Per molti di noi potrebbe sembrare quasi ieri. Roberto Baggio che tira alto quel rigore maledetto, tutti al cinema a vedere Pulp Fiction e in TV un giovane Andrea Bocelli che vince Sanremo come "nuova proposta". Insomma, è passata una vita. È il lontano 1994 e quell'anno si rese celebre anche per i videogiochi: usciva infatti, in tutte le sale giochi del Giappone, un nuovo picchiaduro 3D che nessuno, in quel preciso momento, pensava potesse avere un futuro così longevo e appassionante.

L'unico titolo sul mercato videoludico e arcade che lo sfida direttamente, come genere e realizzazione, è il "leggendario" Virtua Fighter di SEGA e Yu Suzuki. L'impresa si rivela ardua, almeno sulla carta, ma il gioco di Namco ne esce a testa altissima, facendo la storia. Ripercorriamo assieme, dunque, questi primi 30 anni di Tekken!

Era tutto nella testa del suo creatore

L'affollato studio Namco dell'epoca
L'affollato studio Namco dell'epoca

Nel 1994 il giovane Katsuhiro Harada è uno studente giapponese qualsiasi. Famiglia di dipendenti pubblici, terzo di tre fratelli e sorelle, un futuro da impiegato modello già scritto nel destino di bravo cittadino nipponico. I genitori, infatti, non gli permettono di "perdere tempo" con i videogiochi perché ripongono la vana speranza e fiducia che possa intraprendere una carriera in ambito bancario. Negli anni '80 studia invece psicologia e si appassiona al comportamento delle persone proprio nelle sale giochi: quel periodo risulterà cruciale nella sua esistenza. Una vera e propria "sliding door" che gli spalancherà successivamente le porte del mercato dei videogiochi e del successo planetario come uno dei suoi massimi esponenti.

All'epoca incontra un giovane Tomonobu Itagaki (in futuro sarà, come tutti saprete, produttore di Dead or Alive) e inizia a studiare il modo di rendere più profittevoli i giochi arcade. Raccoglie feedback dagli utenti, fa interviste, scruta l'atteggiamento delle persone fino a ottenere risultati oltre ogni previsione. È proprio così che la dirigenza Namco, accortasi del suo lavoro, gli assegna finalmente un ruolo centrale di produzione e maggiore responsabilità.

L'idea di Tekken

Una foto del Museo di Tekken a Osaka
Una foto del Museo di Tekken a Osaka

Harada è un grande appassionato di Street Fighter II, di cui organizza tornei anche per i suoi scopi universitari di studio psicologico. L'idea di un creare un proprio picchiaduro è partita proprio da qua. L'utilizzo della grafica tridimensionale in sala giochi è da poco esplosa con i grandi titoli SEGA che avrebbero fatto la storia di lì a poco e Harada rimane letteralmente rapito e affascinato da quei mondi 3D. Tekken nasce per il mercato arcade: la famosa trasposizione console per la prima Playstation arriva sugli scaffali solo un anno dopo, nel 1995, infrangendo ogni record di vendite e successo. Harada dichiarò negli anni successivi di essere cresciuto a "pane e Super Mario", ma essendo un appassionato di arti marziali il suo imprinting fu dato principalmente da Double Dragon di Technos Japan Corporation

Certificato dal Guinness World Record è stato il primo titolo a infrangere il milione di copie per una console Sony. Il profondo legame che unisce Tekken alle sale giochi è poi stato indissolubile fino a oggi, basti pensare che l'ultimo capitolo Tekken 8 è stato, dopo tre decadi, il primo a essere annunciato inizialmente su console, fatto che non era finora mai accaduto.

Le novità e l'accoglienza in tutto il mondo

Un disegno di Roberto Ferrari (dalla sua pagina Facebook Roberto Ferrari ART)
Un disegno di Roberto Ferrari (dalla sua pagina Facebook Roberto Ferrari ART)

La serie di Tekken apportava al genere numerose novità che inizialmente non furono immediatamente comprese e accettate dal popolo che brulicava all'epoca nelle sale arcade. Notoriamente i giapponesi non sono mai stati avvezzi ai cambiamenti, almeno inizialmente. Il fattore che scatenò il successo di Tekken fu infatti la versione casalinga su Playstation che sdoganò la serie nell'Olimpo dei picchiaduro e la rese celebre con la sua rivalità con Virtua Fighter. All'epoca, però, SEGA possedeva un potente hardware proprietario (la scheda Model1) difficilmente eguagliabile.

Dal 1994 in poi è stato un susseguirsi di successi che hanno portato il marchio Tekken a essere uno dei più riconoscibili e famosi nell'intera industria. Dopo il primo capitolo sono usciti infatti 9 sequel considerando i capitoli ufficiali e i due "Tag Tournament", giochi nei quali è possibile utilizzare due personaggi e fare match con quattro combattenti. Oltre a questi ci sono da considerare l'ottimo Dark Resurrection per PSP, Tekken Advance per il portatile Nintendo e Tekken 3D per 3DS che implementava il famoso effetto di profondità senza ausilio di occhialini.

I personaggi Namco hanno avuto vita anche al di fuori del mercato videoludico, creando un vero e proprio universo con prodotti come manga, svariati anime e OAV, film in computer grafica e un paio di pellicole cinematografiche che però non passarono alla storia (e il produttore si dissociò fortemente da quelle produzioni mediocri). Una curiosità forse poco nota al grande pubblico è quella che riguarda uno spin off della serie: Death by Degrees con la protagonista Nina Williams. Il design fu curato da Roberto Ferrari, romano DOC, che da lì a poco sarebbe diventato una delle colonne di Tatsunoko Animation e anche character designer della serie Final Fantasy per Square Enix insieme a Tetsuya Nomura.

Il futuro della saga

Tekken può vantare un bel po' di record
Tekken può vantare un bel po' di record

Dopo aver infranto il muro del milione di copie con il primo capitolo su Playstation, per la serie è stato un susseguirsi di grandi successi commerciali nonostante la casa madre Namco, nel 2006, fu inglobata nel colosso Bandai a causa di una forte crisi societaria. Tekken 7 detiene attualmente il record di vendite per la serie con dieci milioni di copie vendute dalla sua uscita nel 2017 a oggi, macinando cifre impressionanti per un titolo sul mercato da ormai sei anni.

Il totale di Tekken venduti dal 1994 a oggi si attesta intorno a 54 milioni di unità, considerando tutti i mercati e tutte le edizioni. Il successo del settimo capitolo ha inoltre concesso a Bandai Namco il tempo per poter lavorare con tutta la calma possibile a Tekken 8, con i risultati che oggi possiamo tutti apprezzare.