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[E3 2005] The Legend of Zelda: Twilight Princess provato!

Abbiamo provato per voi il gioco più caldo dello stand Nintendo. Link è tornato, ed è già capolavoro...

ANTEPRIMA di Andrea Palmisano   —   19/05/2005
[E3 2005] The Legend of Zelda: Twilight Princess provato!
[E3 2005] The Legend of Zelda: Twilight Princess provato!
[E3 2005] The Legend of Zelda: Twilight Princess provato!

Un viaggio meraviglioso

Fatti pochi passi, non si può che restare ammirati di fronte al corso d’acqua che attraversa il borgo: la rappresentazione del fluido è favolosa, con un sistema di illuminazione da pelle d’oca. Il coinvolgimento attivo nel mondo virtuale avviene con una semplicità imbarazzante, tipico della serie Nintendo; basta attraversare il ponte per essere accolti da una donna evidentemente preoccupata perchè la sua culla è finita nel torrente. A quel punto è possibile sia gettarsi a nuoto, sia salire a bordo di una piccola canoa ormeggiata lì accanto, e iniziare a pagaiare fino a recuperare l’obiettivo. O ancora, salendo su una piccola collina e prendendo in mano una delle galline lì attorno, ci si può buttare di sotto atterrando dolcemente grazie al pennuto. Tipico Zelda style, che si può respirare in ogni singolo aspetto di questo Twilight Princess. Un altro livello permetteva di mettere le mani sul tanto discusso e atteso combattimento in sella a Epona, con l’obiettivo di disarcionare il capo dei marauder mentre la sua banda continua ad attaccare Link con frecce e colpi di arma. Il sistema di controllo è molto intuitivo e gratificante ma non per questo semplicistico, dal momento che è necessario gestire dei “boost” per raggiungere il nemico e allo stesso tempo difendersi. Graficamente il lavoro svolto dai programmatori è stupefacente, non tanto per il livello di dettaglio di ambientazioni e personaggi comunque eccellente, quanto per l’atmosfera favolosa che il taglio delle inquadrature, l’uso dei colori e lo stile grafico riescono a trasmettere. Il tutto è un crescendo di adrenalina e coinvolgimento, che raggiunge il massimo nel momento in cui il capo dei marauder raggiunge un castello diroccato, inseguito da Link. Qui inizia uno dei momenti più cinematografici che la serie Zelda abbia mai offerto, con i due duellanti agli estremi opposti di un ponte di pietra, sempre in sella ai propri destrieri e pronti a scontrarsi come due cavalieri medievali. La vittoria di Link equivale a gettare giù il nemico dal ponte, con un successivo cambio di inquadratura che mostra l’eroe dal basso che alza la spada in segno di vittoria, mentre Epona si alza sulle zampe posteriori e il cielo rosso fuoco che completa quello che è, a tutti gli effetti, un quadro di spiazzante bellezza.

[E3 2005] The Legend of Zelda: Twilight Princess provato!
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Link è tornato

Il terzo livello è un dungeon, il Forest Temple, in classico stile Ocarina of Time. Link deve sfruttare l’aiuto di alcune scimmiette per superare zone altrimenti inaccessibili, e naturalmente combattere contro una serie di nemici tramite un sistema di controllo praticamente identico a quello utilizzato negli episodi 3d della serie. Anche in questo caso l’aspetto tecnico è eccellente, e lo stile è fedelissimo ai dettami della serie: ci sono i forzieri da aprire con tanto di musichetta classica, e in uno di questi Link trova il Gale Boomerang. Si tratta di un oggetto ormai storico della serie, che viene utilizzato in maniera molto simile ai precedenti ad eccezione del fatto che utilizza il potere del vento e permette di fare lock multipli sui nemici. L’ultimo livello era rappresentato dallo scontro col boss del Forest Temple, una enorme pianta carnivora mutante con una serie di “teste” da colpire col boomerang e con le bombe. Il mostro è davvero enorme e soverchiante, e ancora una volta richiede strategie e modalità di combattimento simili ai precedenti della serie. In definitiva, la prova su strada con The Legend of Zelda: Twilight Princess ci ha lasciato una impressione enormemente positiva; dopo il poetico ma non troppo digeribile Wind Waker, Nintendo è tornata sui suoi passi proponendo uno Zelda magari meno coraggioso, ma realizzato con una cura maniacale e destinato ad entrare nella storia della serie come uno dei capitoli più belli. L’attesa fino a novembre sarà insostenibile.

[E3 2005] The Legend of Zelda: Twilight Princess provato!
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Disponibili per il download due filmati inediti di Legend of Zelda in alta risoluzione: il primo filmato e il secondo filmato. In Quicktime, solo per gli abbonati Premium Gold..

Ecco il gioiello dello stand Nintendo, nonchè uno dei giochi più belli della fiera edizione 2005. Stiamo parlando ovviamente di The Legend of Zelda: Twilight Princess, che abbiamo avuto il piacere di provare sullo showfloor lungo i 4 livelli disponibili. La sensazione che si ha fin dai primi momenti di gioco è che questo sia davvero il seguito di quel capolavoro chiamato Ocarina of Time. Il feeling è lo stesso, l’ambientazione molto simile, l’uso dei colori, il bestiario, tutto concorre a rendere l’esperienza su Gc direttamente collegabile a quella vissuta su N64. Il primo “livello” disponibile mette il giocatore ai comandi di un giovane Link all’interno di una specie di piccolo ranch nel Toaru Village nel quale lavora. Sì perchè all’inizio del gioco l’eroe non è affatto il guerriero che siamo abituati a conoscere, ma piuttosto un semplice ragazzo di campagna senza grilli per la testa con degli abiti molto diversi da quelli che lo hanno sempre vestito. Dopo pochi istanti di gioco arriva un’emozione: fischiando tramite un filo d’erba l’eroe richiama Epona, che fa la sua entrata sulla scena in tutta la sua bellezza ricordando quanto ci sia mancata nel corso degli ultimi anni. Subito il cavallo viene reso parte integrante del gameplay, dal momento che in sella bisogna rimandare nella stalla una piccola mandria di capre, e poi in seguito saltare il recinto e raggiungere il vicino villaggio. Il colpo d’occhio è meraviglioso, con un utilizzo dei colori eccezionale e una caratterizzazione dei personaggi davvero magica. Il villaggio, pur essendo molto piccolo, è estremamente vivo e la ricchezza del dettaglio delle ambientazioni non fa che aumentare questa sensazione.