13

Epic Mickey - la fine della grande era Disney nei videogiochi?

Epic Mickey segna una sorta di spartiacque della Disney dei bei tempi e quella moderna, ma cosa è andato storto col progetto di Warren Spector?

Epic Mickey - la fine della grande era Disney nei videogiochi?
SPECIALE di Damiano Gerli   —   14/11/2023

In una serie di articoli retrospettivi, che spaziano da DuckTales a Tron e PK, abbiamo provato a ripercorrere la parabola di Disney nell'industria dei videogiochi. Dopo alcuni anni di tentativi poco riusciti, negli anni '90 l'azienda è riuscita a cogliere la palla al balzo e a cavalcare la grande onda dei giochi a 16-bit. Una formula vincente nata intorno ai platform 2D ispirati ai lungometraggi (e a varie opere del passato), con titoli che funzionavano per un pubblico vasto, prodotti usando i migliori artisti e designer del settore. Abbiamo anche visto però come, tale formula, con l'arrivo del 3D, stava iniziando a girare a vuoto. Eppure, negli anni Duemila l'azienda non si era arresa, anzi, sembrava volerci riprovare.

Epic Mickey è facilmente considerabile come la vera e propria parabola conclusiva - perlomeno a oggi - di quella rilevanza Disney nel videogioco, nata proprio un paio di decenni prima. Non è un caso che, tra le pieghe della tormentata storia di sviluppo, ritorna spesso una parola chiave: "sogno". Il progetto, in qualche modo, era pensato per funzionare parallelamente al contemporaneo Kingdom Hearts. Ma lì dove la serie di Square Enix prende i moderni personaggi Disney e riesce a inserirli all'interno di un contesto del tutto nuovo, Epic Mickey fa l'esatto contrario: omaggia il glorioso passato dell'azienda di Zio Walt.

Come nasce un sogno

Uno schizzo preparatorio per il gioco
Uno schizzo preparatorio per il gioco


L'idea per Epic Mickey nasce quasi dieci anni prima della sua pubblicazione. Nel 2003 alcuni sviluppatori di Buena Vista Games, piccolo gruppo nato all'interno di Disney Interactive, portarono un'idea per un nuovo platform al COO Bob Iger. Questi apprezzò, ma c'era un problema: insieme a Topolino, anche Oswald il coniglio avrebbe rivestito un ruolo importante dell'avventura. Senza questo personaggio, non si poteva pensare di omaggiare il grande passato Disney. Oswald però era in mano alla NBC, e bisognò così aspettare il 2006, quando Iger, nel frattempo diventato CEO della Buona Vista Interactive, ne ottiene finalmente i diritti. Il lavoro sul gioco iniziò tuttavia solo nel 2007, quando la BVG inglobò lo studio di Warren Spector (Deus Ex, System Shock), Junction Point.

Spector non poteva credere alle sue orecchie quando gli venne comunicato del progetto: avrebbe raccontato che sviluppare un gioco con Topolino come protagonista era un vero e proprio sogno. Lo sviluppatore credeva però fosse necessario svecchiare l'immagine del topo, specialmente potendo usare anni e anni di archivio come fonte di ispirazione. L'idea era quella di fare un videogioco dalle tonalità oscure, che avrebbe ridipinto - letteralmente - Mickey in una luce del tutto nuova. Spector ha ammesso che l'aver fatto trapelare un'illustrazione post-apocalittica e dai toni quasi "estremi" di Pippo e Topolino non fu un errore, ma un gesto voluto. "Volevo vedere fino a dove Disney fosse disposta a spingersi, e questo era l'unico modo per capirlo", ha dichiarato lo sviluppatore qualche anno fa su Reddit.

Epic Mickey esce... per Wii

Un momento di gameplay da Epic Mickey
Un momento di gameplay da Epic Mickey

Epic Mickey, insomma, nasceva con toni cupi e con una storia ben più adulta del solito. Nonostante l'intenzione iniziale fosse quella di pubblicare il gioco su tutte le piattaforme, nel 2008 i piani vennero stravolti e il progetto divenne un'esclusiva per Nintendo Wii. Rivelato quasi due anni dopo, all'E3 del 2010, le prime impressioni del pubblico sembravano positive. Spector ricorda che, nonostante il tempo di sviluppo ridotto, Disney non ha mai fatto pressioni: "Ho cercato di non inserire nessun personaggio realizzato dopo il 1967; volevo che il gioco fosse proprio un omaggio a Walt". L'intero progetto fu comunque un lavoro collettivo, tanto che contribuirono più di cento persone, attraverso idee e schizzi vari.

Epic Mickey venne pubblicato alla fine del 2010, raggiungendo un discreto obiettivo di vendite con circa tre milioni di copie. Nonostante questo, l'accoglienza critica non fu particolarmente entusiasta. Alcuni ritenevano che il gioco fosse stato "venduto male", visto che era stato descritto proprio come una favola oscura adatta agli adulti, ma alla fine si trattava a tutti gli effetti di un'avventura per bambini. Altri criticarono problemi più squisitamente tecnici, come una telecamera a volte problematica e idee obsolete. Una successiva versione giapponese, uscita nel 2011, risolverà alcuni di questi problemi, ma in generale Epic Mickey non fu un pieno successo, specie considerando il lungo sviluppo e le grandi idee di Spector e Iger.

Buona la seconda?

Di queste tonalità oscure non è rimasto molto nel gioco
Di queste tonalità oscure non è rimasto molto nel gioco

Grazie alle discrete vendite del primo episodio, a Warren venne comunque data la possibilità di lavorare su un seguito di Epic Mickey, annunciato in pompa magna nel 2012 da Game Informer e altre note riviste. Con un progetto ancora più collaborativo, e che a detta dello stesso designer coinvolgeva "quasi 700 persone", stavolta Epic Mickey 2 sarebbe uscito su tutte le console. La vera e propria novità, però, era la presenza di una modalità cooperativa in cui un secondo giocatore avrebbe potuto controllare Oswald come compagno di Topolino. Una modalità comunque facoltativa, visto che in qualsiasi momento il coniglio poteva tornare a essere comandato dall'intelligenza artificiale.

Con l'obiettivo di risolvere alcuni dei problemi del precedente capitolo, Epic Mickey 2 sembrava pensato davvero per essere quello che il primo aveva mancato. Eppure, nonostante un marketing serrato, oltre a una presenza quasi inesorabile su tutte le riviste, il seguito finì con fare anche peggio del precedente. Vendette poco più di cinquecentomila copie, a fronte dei due milioni originariamente previsti, e una ricezione critica simile al precedente: molti notavano infatti come nessuno dei problemi dell'originale fosse stato davvero risolto. Due mesi dopo l'uscita, Junction Point chiuse definitivamente i battenti e la serie finì per essere congelata. Un peccato, perché con l'uscita del secondo episodio Warren Spector rivelò alcune delle idee che aveva nel cassetto per un eventuale terzo episodio: tra queste, l'espansione delle sequenze "musical" introdotte in Epic Mickey 2 e che sarebbero state la base per un'esperienza decisamente sorprendente.

Ritorna la serie Illusion

Mickey nel livello di Aladdin su 3DS
Mickey nel livello di Aladdin su 3DS

A corollario del secondo Epic Mickey, esce anche un platform 2D esclusivo per Nintendo 3DS, sviluppato da DreamRift e che vorrebbe addirittura richiamare la classica sagaIllusion. Epic Mickey: The Power of Illusion unisce le classiche meccaniche platform 2D ad alcune delle idee di gameplay della serie, ma nonostante il voluto omaggio a Castle (e World) of Illusion, e nonostante i bellissimi sprite disegnati a mano, purtroppo il risultato finale comunque non può dirsi riuscito. Il gameplay 2D era solido, ma dover tornare indietro nei livelli per trovare i vari oggetti dei personaggi Disney alla lunga stancava. Sicuramente era un bel pensiero per i nostalgici ma, così come l'intera serie Epic Mickey, non è mai davvero riuscito a convincere.

Lo scioglimento dello studio di Warren Spector, nel 2013, a seguito del fallimento di Epic Mickey e dello svecchiamento di Topolino, mise la parola fine a questa storia di Disney, nonché ai suoi tentativi di raggiungere una formula ideale per catturare il pubblico di tutte le età. Da allora, come sappiamo, l'azienda del Topo si è impegnata per acquisire qualsiasi licenza e proprietà esistente al mondo. Tanto che oggi, se proprio vogliamo parlare di "gioco Disney", potremmo quasi tranquillamente citare sia Return to Monkey Island che Star Wars Jedi: Survivor.