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Great expectations

Proviamo finalmente uno dei titoli più attesi dagli harcore gamers su Wii: l'hype sarà giustificato?

PROVATO di Fabio Palmisano   —   05/06/2009
Great expectations

The Conduit è stato sicuramente uno dei protagonisti delle cronache videoludiche degli ultimi mesi, e non solo per le vicissitudini che ne hanno contraddistinto il processo di publishing: il prodotto Sega è infatti uno dei pochi esponenti del genere FPS a vedere la luce su Wii, e l'eccezione in questo caso è ancora più marcata visto che parliamo di un titolo che punta molto su una realizzazione tecnica che si vanta di spingere l'hardware Nintendo ai massimi livelli. Dopo averlo giocato sullo showfloor, ecco le nostre impressioni sull'ambizioso progetto di High Voltage.

In tv sembri più bello

L'impatto con la grafica in-game di The Conduit non rispecchia esattamente quanto di buono mostrato dagli sviluppatori attraverso i numerosi trailer rilasciati in corso d'opera, e non a caso le postazioni che ospitavano il gioco non erano gremite come sarebbe lecito aspettarsi da uno dei titoli Wii più attesi dalla comunità hardcore. Il livello oggetto della demo ha dato dimostrazione di più di qualche pecca sotto il profilo cosmetico, e vista l'imminente release del titolo nei negozi, difficilmente tali lacune verranno colmate in tempo utile. L'aspetto più fastidioso è certamente rappresentato da un elevatissimo tasso di aliasing, le tristemente celebri scalettature che infestano in maniera particolare i modelli poligonali dei nemici su schermo: i quali, già sviliti da un design davvero insapore, si presentano a tutti gli effetti come degli ammassi di poligoni sostanzialmente indefinibili. Opinabile anche la scelta dei colori, mentre gli scenari si dimostrano tutto sommato ben realizzati, per quanto non propriamente traboccanti di dettagli. The Conduit non sembra dunque rappresentare quel picco di eccellenza tecnica che le varie preview lasciavano intuire, ma non si può nemmeno dire che si tratti di un brutto titolo, soprattutto considerando la media delle odierne produzioni Wii. Parlando di gameplay, invece, High Voltage sembra essersi pesantemente ispirata alla trilogia di Halo: l'utente può portare con sé due armi contemporaneamente ed usare due tipi di granate, una classica a frammentazione e l'altra capace di attaccarsi a superfici e nemici, mentre l'energia vitale si ricarica da sé evitando di ricevere colpi per qualche secondo. Il sistema di controllo sfrutta ovviamente il Remote per gestire il mirino su schermo, ma -come

Great expectations

già si sapeva- il mancato supporto del Motion Plus mette a rischio l'effettiva precisione dei movimenti compiuti dall'utente: in effetti, a voler fare un semplice paragone, Red Steel 2 si è dimostrato decisamente più performante in tal senso. Problematiche tecniche a parte, The Conduit ci è sembrato un FPS potenzialmente solido, ma tutt'altro che rivoluzionario. Anche il multiplayer, giocabile su alcune postazioni a parte, ha dimostrato qualche affinità con un capolavoro quale Goldeneye, proponendo un buon tasso di customizzazione delle partite ed arene apparentemente complesse al punto giusto: tuttavia, sembra esserci un bel gap da qui a definirla un'esperienza irrinunciabile per ogni hardcore gamer Wii. Una breve sessione fieristica non può comunque sostituire le impressioni relative ad un prodotto completo, quindi attendiamo l'uscita di The Conduit sul mercato Europeo, prevista per il 26 Giugno.

CERTEZZE

  • Una buona longevità in single e multiplayer
  • Un level design degno di questo nome

DUBBI

  • Graficamente non sembra eccezionale
  • Il sistema di controllo è a un po' a rischio