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Hi-Fi Rush arriva su PS5, 3 motivi per tuffarsi nel fiume di colori di Tango!

Complice l'arrivo su PS5 di Hi-Fi Rush, ci è sembrato giusto approfittarne per farvi venire (o tornare) l'acquolina in bocca per il titolo rivelazione del 2023!

Hi-Fi Rush arriva su PS5, 3 motivi per tuffarsi nel fiume di colori di Tango!
SPECIALE di Marco Perri   —   18/03/2024

Hi-Fi Rush è stata innegabilmente una delle sorprese del 2023. Lanciato senza preavviso, in mezzo a un evento virtuale, realizzato da un team maestro di giochi horror. Inevitabili le alzate di sopracciglio, ancora più inevitabile la curiosità di mettere le mani su un prodotto dall'identikit così marcatamente giapponese, figlio assolutamente legittimo di una Tango Gameworks che non ti saresti mai aspettata. Il bello di questi studi di sviluppo è anche un po' questo: hanno quella dimensione media, le spalle di reggere progetti stimolanti, hanno talenti e un background importante, hanno probabilmente una certa dose di follia e indipendenza creativa nonostante siano sotto l'ala di Bethesda (e quindi Microsoft).

Pubblicato nel gennaio 2023, Hi-Fi Rush è stata una doccia di colori e dinamismo, un'iniezione di adrenalina positiva che ha inondato di creatività un catalogo Xbox ai tempi un po' sottotono e scarico di produzioni giapponesi interne di peso.

Nonostante l'ultima creatura della Tango pre-dipartita di Mikami non sia stato quel classico titolone capace di far tremare i polsi, Hi-Fi Rush ha avuto - per fortuna - l'enorme capacità di far tremare i nostri cuori, forte di tante idee e realizzazione artistica, dotato di un carisma impareggiabile che trasuda stile da ogni poro.

Nato come esclusiva Microsoft, Hi-Fi-Rush sarà a brevissimo disponibile su PS5 e pensiamo sia giusto mettere insieme, nero su bianco, tre motivi che dovrebbero convincervi a dare fiducia a un'opera che racchiude così tanta qualità a un prezzo così incredibilmente basso.

Uno stile da sballo

Lampi, effetti, rifrazioni e frenesia: combattere in Hi-Fi Rush è un turbine di dinamismo!
Lampi, effetti, rifrazioni e frenesia: combattere in Hi-Fi Rush è un turbine di dinamismo!

Una città sci-fi scanzonata, piena di colori, uno stile da fumetto cyberpunk anni '90, un'aria allegra e frizzante; è questa l'ambientazione di Hi-Fi Rush, un mondo ristretto, strutturato a livelli - oggi sembra quasi un termine desueto, vero? - in cui convogliare un'esperienza d'altri tempi in un flusso artistico assolutamente moderno, accattivante, coraggioso e godibilissimo. L'avventura di Chai e della sua banda di scapestrati anti-sistema vi tirerà fuori quel senso eterno di ribellione contro i soprusi che alberga dentro ognuno di noi, tirando a lucido uno stile cel-shaded rigoglioso, coraggioso, che fonde 2D e 3D con così tanta competenza da chiedersi dove fossero questi artisti in Tango prima di Hi-Fi Rush. La tecnica del cel-shading è largamente utilizzata in Giappone, forte della sua capacità di far vivere dei cartoni movimento, ma diamine, qui siamo a nuove vette di perfezione e stile, grazie alla scelta del team di mischiare scene a 60 fotogrammi con altre a 15 fotogrammi, enfatizzando quel senso di visione su televisori di qualche decennio fa.

L'ambiente urbano, quello naturale, le animazioni facciali, le mosse: tutto si fonde in un caleidoscopio di colori ed equilibrio artistico, un tributo cartoonesco clamorosamente ammiccante ad autori videoludici come Goichi Suda e Akihiro Hino da una parte, fumettistici come Kevin Eastman e Peter Laird dall'altra. Giocare e viversi la banda di Hi-Fi Rush è come fondere Jet Set Radio, Rogue Galaxy e Persona 5, come mischiare Tartarughe Ninja a PK: Tango ha saputo inserire gli elementi giusti, ha mescolato arte e Unreal Engine 5 con enorme scaltrezza e ispirazione, ha aggiunto un po' di umorismo e ha messo in movimento una sequenza ludica sfolgorante. Pochi giochi hanno la capacità di lanciare continuamente fuori dallo schermo così tanto stile sopraffino come Hi-Fu Rush, una fonte inesauribile di situazioni in cui lasciarsi invadere da ciò che accade, situazione dopo situazione, respirando quegli odori da fumetto plasticato di tanti lustri fa. La prima parola? Stile.

Tieni il ritmo!

Veniamo alla caratteristica fulcro, il "fattore Hi-Fi Rush" potremmo chiamarlo: il gameplay action a ritmo musicale. La sensazione di abbracciare il flusso dei battiti a tempo, la bravura che aumenta scontro dopo scontro, l'amalgama ideale che si crea schizzando da nemico a nemico, evocando gli alleati, facendo combo. Diciamocelo, non c'è nessun altro gioco così verticale sul ritmo, così musicalmente votato al definire dei parametri a tempo: ci sbizzarriamo, tasto dopo tasto, a sbattere col piede per tenerci sul pezzo, alternando attacchi veloci a lenti, sfrecciando con una sorta di rampino e sbucando alle spalle, incastrando attacchi combinati con gli alleati, il tutto giocando d'orecchio e di testa, come delle drum machine umane, come dei provetti musicisti che sbattono sul pad le note di uno spartito sempre diverso.

E quando la combo entra, il flusso ci assale, fidatevi che la soddisfazione cresce e si spande come schiuma di una birra artigianale versata senza grazia, un'ondata di colori e frenesia che siamo noi a tenere sotto controllo, consapevoli quando stiamo combattendo a ritmo e quando invece lo perdiamo, con la voglia di riacciuffare quella sequenza di battiti, di colpi al charleston disegnati dal metronomo, per migliorare un punteggio che, forse, interessa a pochi oggi, ma per chi viene da un'altra epoca ludica diamine, quei punti di performance a fine livello sono linfa vitale. Pensavate il gioco si esaurisse in un filotto di arene con scontri robotici? Certo che no! Il ritmo è nelle fasi di platforming, il ritmo è nelle sezioni a binario, è nell'alternarsi attacchi e difesa, il ritmo è ovunque: Hi-Fi Rush è al tempo stesso tributo e autoironia di un genere e di una precisa era artistica vintage, è un continuo citare e ricitare mostri sacri del videogioco, del cinema, della musica e del fumetto, immortalando idee semplici ma divertenti, pose plastiche, personaggi solari. La seconda parola, ovviamente, è ritmo.

Risate a go-go

Chai è un protagonista impossibile da non adorare: un po' matto, un po' sempliciotto, un po' eroe ma sempre irrimediabilmente inconsapevole di cosa sta accadendo!
Chai è un protagonista impossibile da non adorare: un po' matto, un po' sempliciotto, un po' eroe ma sempre irrimediabilmente inconsapevole di cosa sta accadendo!

Dal primo istante, dal primo fotogramma in cui Chai si muove fino alla fine del gioco, Hi-Fi Rush farà di tutto per spazzare via la vostra brutta giornata. L'opera di Tango incarna in pieno quella voglia di leggerezza e freschezza, quel succo ghiacciato al pompelmo in piena estate: in un universo di titoli pesanti, impegnati, che se la sentono tanto e forse troppo, Hi-Fi Rush fa ogni cosa possibile per non prendersi sul serio. Anche ora, col Dualsense in mano, siamo di fronte a un turbinio di colori e brezza primaverile, con un sorriso da ebeti stampato in faccia, presi dall'umorismo dilagante di un anti-eroe come Chai, quell'idea di protagonista simpatico ma un po' tocco, che si muove in mezzo a continue iperboli e situazioni da fumetto, tra robot che fanno cabaret e note lasciate in giro per la mappa a disegnare un'iconica ambientazione da fumetto.

Impossibile non affezionarsi al vostro gatto bionico, o alla chitarra, o agli alleati, o addirittura ai cattivi, veri e propri stereotipi di cattivone del vecchio millennio che però, seppur con poche righe o battute, hanno una personalità molto definita, calzano a pennello quegli abiti lì. Seppur attraverso pochissime occasioni di racconto, Hi-Fi Rush lascia a una sfilza di frasi a effetto il compito di disegnare i tratti colorati delle tante personalità coinvolte, riuscendo a consegnare al giocatore un cast variopinto e vincente. Questo titolo è stato un toccasana di colori e goliardia su ecosistema Xbox e lo è allo stesso modo su PS5: di giochi come questo ne abbiamo sempre bisogno! La terza parola è allegria e qui chiudiamo con un augurio, quello più sincero: vi auguriamo di godere di questo infuso di solarità almeno la metà di quanto ha aiutato noi a risollevare giornate storte perché si, i videogiochi autoriali colorati giapponesi fanno bene al cuore e all'anima!