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I Am Jesus Christ, il provato del simulatore di Gesù

Il provato di I Am Jesus Christ, simulatore della vita di Gesù in cui si corre tantissimo e si fanno miracoli, il gioco perfetto per la Pasqua

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   17/04/2022

Chi leggendo i Vangeli canonici non si è posto domande su alcuni buchi narrativi ivi contenuti? Chi non avrebbe voluto approfondire alcuni aspetti con seguiti, spin-off o chiarificazioni? Chi non ha cercato i profili social degli autori per protestare di questa o quella svolta narrativa?

Lo sappiamo che la curiosità vi rode l'anima, come la rodeva a noi, ma poi abbiamo provato I Am Jesus Christ e ci si è aperto un mondo.

Rilettura evangelica

Il racconto evangelico è serio e rigoroso
Il racconto evangelico è serio e rigoroso

Ad esempio abbiamo finalmente scoperto cosa ha fatto Gesù di Nazareth, il protagonista del gioco, prima di raggiungere Giovanni Battista. Dal celebre passo del Vangelo, Matteo 3,1-12, sappiamo che Il Battista, vestito di peli di cammello e di una cintura di pelle, nutrito a cavallette e miele selvatico, battezzava la gente nel fiume Giordano, ascoltando la confessione dei loro peccati. Dopo il passo dei farisei e dei sadducei ammoniti dal Battista, viene raccontato l'arrivo di Gesù: "Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui." Chi non si è chiesto come ci è arrivato? Cosa faceva Gesù prima d'iniziare la sua predicazione?

Ecco la parte mancante: "In quel tempo Gesù viveva con la sempre sveglia Maria e il sempre addormentato Giuseppe nella loro casa di Nazareth. Un giorno la grazia divina fece apparire su Maria un punto esclamativo, facendola diventare una quest giver. Gesù, svegliato dalle parole di uno Spirito Santo dalla voce stranamente sensuale, andò a parlare con la madre, assumendo la sua prima missione ufficiale da figlio di Dio: trovare Giovanni Battista.

Maria non sapeva dove fosse, quindi Gesù dovette chiedere informazioni a una ragazza a caso della città in cui viveva da trent'anni circa, ma in cui stranamente non lo conosceva nessuno, che lo condusse al mercato per parlare con un commerciante, che lo spedì infine da un altro uomo, che finalmente sapeva qualcosa. Il tipo gli diede appuntamento per la mattina successiva sulla strada che porta fuori da Nazareth. Gesù tornò da Maria che fu compiaciuta del suo successo, quindi andò a dormire per riposarsi in vista del lungo viaggio. La mattina successiva ripercorse di nuovo tutta la strada per raggiungere la sua guida che, dopo una schermata di caricamento, lo lasciò nei pressi del fiume Giordano, in una zona piena di cespugli colmi di succulente bacche selvatiche. Dopo aver corso per centinaia di metri, aver ascoltato le parole del Vangelo (attivate da delle scritte di fuoco che si manifestano di tanto in tanto) e imparato a mangiare per sopravvivere, Gesù arrivò finalmente sul fiume Giordano."

Gameplay

Alcune ambientazioni non sono malvagie
Alcune ambientazioni non sono malvagie

Se non lo avete ancora capito, I Am Jesus Christ è un'avventura in prima persona in cui si vestono i panni di Gesù. Abbiamo avuto modo di provarlo per qualche ora e abbiamo scoperto che mira a essere molto più serio e rigoroso di quanto pensassimo, pur a fronte di alcune soluzioni che possono far sorridere, quantomeno indirettamente. Gesù di suo è una specie di atleta, capace di correre per lunghi minuti senza stancarsi mai e di compiere dei balzi notevoli, con cui può saltare muretti e altri ostacoli. Oltretutto è anche immortale, perché può cadere da grandi altezze senza farsi niente. Ecco, se dovessimo descrivere il gioco di SimulaM in breve, lo definiremmo un titolo in cui si corre tantissimo, spesso per interi minuti, in ambienti a volte molto spogli, per raggiungere l'interazione successiva. Ovviamente la versione che abbiamo testato non è quella definitiva, quindi non ci permettiamo di dare giudizi definitivi sul gameplay, ma un'idea ce la siamo comunque fatta, com'è inevitabile che sia.

Ora, è difficile fare un videogioco sui Vangeli e I Am Jesus Christ sembra dimostrarlo pienamente. Di fatto va a raccontare i diversi momenti degli anni della predicazione di Gesù attraverso una serie d'interazioni lineari, che ricostruiscono gli eventi passo dopo passo, trasformandoli in tante piccole quest.

Il gioco è godibile anche se ci si è spoilerata tutta la storia
Il gioco è godibile anche se ci si è spoilerata tutta la storia

Ci troviamo di fronte a un gioco fatto di situazioni note (spoiler: Gesù muore, ma risorge) che cerca di essere il più rispettoso possibile verso il testo di partenza, fallendo a volte nel trovare una chiave di lettura efficace per interpretare il tutto tramite il linguaggio videoludico, che viene utilizzato in modo basilare. Per quanto sia serio nei toni, è inevitabile che si sorrida vedendo Maria darci una quest o dovendo ripercorrere aree già visitate per compiere qualche azione (il famoso backtracking evangelico).

Inoltre le situazioni "Press F to pay respects" sono continue e inevitabili, e portano a chiedersi se non sarebbe meglio che alcune cose avvenissero in automatico, senza input da parte del giocatore. Le stesse meccaniche survival appaiono strane quando applicate a Gesù, che come viene raccontato visse da solo per quaranta giorni nel deserto, ma che nel gioco deve mangiare in continuazione. In generale l'esperienza non ci è dispiaciuta e sicuramente proveremo la versione definitiva, ma è difficile definire se siamo stati coinvolti più da I Am Jesus Christ in sé o dal divertimento indiretto dovuto alla percezione dell'inadeguatezza del genere verso il testo di partenza. Sicuramente un titolo interessante per quello che prova a fare.

Annotazione tecnica

Diciamo che i combattimenti con il demonio potevano essere più sfumati
Diciamo che i combattimenti con il demonio potevano essere più sfumati

Dal punto di vista tecnico attualmente c'è poco da dire. Come avvisato dall'autore, la versione test è tutt'altro che definitiva e manca di molte ottimizzazioni, quindi non avrebbe senso mettersi a commentarla approfonditamente parlando della sua scarsa fluidità o di alcuni elementi fuori posto. Di nostro abbiamo apprezzato gli sforzi fatti per ricreare degli ambienti credibili anche se è inevitabile che alcuni elementi siano abbastanza poveri, per così dire, trattandosi di un lavoro realizzato da una sola persona. Comunque è davvero troppo presto per trarre conclusioni.

I Am Jesus Christ è un gioco strano, che prova a tradurre i Vangeli in un'avventura in prima persona, prendendosi oltretutto molto sul serio. Difficile dire dalla versione test quanto sia riuscito o meno, nonostante non manchino alcuni elementi di sicuro interesse, primo fra tutti il modo in cui si è provato a rileggere le gesta di Gesù attraverso delle meccaniche di gioco convenzionali. Di strada da fare ne ha ancora tanta, quindi è giusto sospendere il giudizio.

CERTEZZE

  • Molto serio e rigoroso
  • Sembra avere i suoi momenti e una buona dose di coraggio

DUBBI

  • Vedere i Vangeli tradotti in videogioco fa uno strano effetto