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Lootbox, casse premio e gioco d'azzardo: Electronic Arts ha perfettamente ragione!

Riprende forza il dibattito sulle loot box e il gioco d'azzardo grazie alle recentissime dichiarazioni di Electronic Arts al parlamento inglese. Siete pronti a una nuova Pierpolemica controcorrente?

VIDEO di Pierpaolo Greco   —   21/06/2019

Era da una vita che non tornavo a fare una Pierpolemica ma una cronica mancanza d'ispirazione, unita al trambusto dell'E3 di quest'anno, mi ha tenuto lontano dalla mia rubrica preferita. E poi, all'improvviso, è arrivata l'ispirazione grazie a Electronic Arts che, appena un paio di giorni fa, attraverso un lungo intervento al parlamento inglese che ha visto protagonista Kerry Hopkins, il vicepresidente degli affari legali di EA, ha parlato di loot box e sorpresine degli ovetti kinder. Quindi preparatevi perché, come mi avete fatto scoppiare la testa nei numerosi commenti e dibattiti fioriti online, ora vi farò scoppiare la testa io perché, incredibile ma vero, sono dalla parte di EA.

Prima di entrare nel dettaglio della polemica, è essenziale che dica due cose per chiarire meglio la mia posizione.
Prima di tutto sono contro, ma contro duro, qualsiasi tipo di loot box che preveda un potenziamento del giocatore. Sono contro al pay to win insomma, alla possibilità di spendere soldi per avere un immediato e lineare bonus: se spendo 10€ faccio più danno, se ne spendo 20€ corro più veloce e così via. Non mi crea invece alcun problema qualsiasi tipo di miglioramento estetico o bonus che accelerino l'esperienza o la migliorino senza avere conseguenze sugli altri.

Alla fine spendo soldi in vestiti e scarpe, quindi non ci trovo nulla di male se uno vuole spendere soldi per far apparire più figo il proprio personaggio.

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E invecchiando mi sono reso conto che, diminuendo il tempo da dedicare ai videogiochi, non ci vedo nulla di male se un titolo mi permette di spendere dei soldi per saltare delle fasi che non mi interessano o per allinearmi alla situazione più recente. Per intenderci, apprezzo la scelta di Battle.net di permettere di pagare per partire da un certo livello in World of Warcraft e se non sbaglio anche Bungie con Destiny ha fatto qualcosa di simile in passato.

Seconda cosa, sono dell'idea che qualsiasi titolo preveda di spendere soldi reali per avere qualcosa, anche solo gli elementi estetici, dovrebbe essere vietato ai minori o comunque indicare in modo molto, molto marcato questa possibilità. Il genitore deve sapere che suo figlio sta spendendo dei soldi per un videogioco che va ben oltre il solo acquisto del gioco, e deve essere consapevole che sta dando la sua carta di credito per un qualcosa che rischia di fargliela prosciugare; se lui ovviamente non è un buon genitore.

La polemica

Non credo ci sia bisogno di raccontare e riepilogare la questione delle loot box. La diatriba è chiara: sbustare i pacchetti in FUT, in Hearthstone, aprire le casse in Overwatch, in Battlefront e in Call of Duty è o non è paragonabile al gioco d'azzardo? Questo dibattito va avanti ormai da un paio di anni e soltanto Belgio e Olanda si sono mosse in modo molto marcato attraverso degli enti (e non dei tribunali) che hanno affermato che in funzione di alcune leggi locali, le loot box sono da considerarsi gioco d'azzardo e quindi hanno vietato i videogiochi che le includono (o hanno costretto gli sviluppatori a toglierle per continuare a vendere i loro titoli). In tutto il resto del mondo, tribunali e stati si sono espressi diversamente, quando si sono espressi.

E arriviamo a EA e Hopkins: questo signore che segue gli affari legali di EA, interpellato dal parlamento inglese all'interno di un dibattito su cultura, media e sport, ha dichiarato che le loot box, ma più precisamente i bottini inseriti nei giochi, sono da considerarsi equivalenti alle sorprese presenti negli ovetti Kinder, negli Hatchimals o nelle LOL Surprise. Hopkins ha detto specificatamente che si parla di "surprise mechanichs", meccaniche a sorpresa.

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E giù il dramma e lo scandalo. EA deve morire, deve fallire, deve chiudere, chi gioca a FUT è un idiota, viva tutto il resto, viva gli indie.

Ma qui proprio non ci siamo perché, a mio parere, il tipo di EA ha detto una sacrosanta verità. Che cosa distingue le carte del FUT o di Hearthstone e, in qualche modo, la dinamica che ti porta a trovare una frase di vittoria in una cassa di Overwatch, dall'apertura di un qualsiasi booster di Magic? O, lo so che è esagerato ma il concetto è lo stesso, dall'apertura dei pacchetti di figurine? O dagli unboxing super colorati e costosissimi delle LOL Surprise? Niente, per me assolutamente niente. Sei lì, spendi dei soldi, apri una qualsiasi cosa e dentro ci trovi delle robe che possono piacerti o meno, essere più o meno rare, farti incazzare per i doppioni.

Cos'è il gioco d'azzardo?

Prima di tutto non è gioco d'azzardo, se ci dobbiamo rifare alle leggi, non solo quelle italiane, che legiferano questo argomento. Il gioco d'azzardo è tale non solo per il fine di lucro, e fin qui ci possiamo pure stare con le loot box, ma perché deve prevedere vincita e perdita. Le loot box non prevedono la perdita, in nessun videogioco. Non esiste la possibilità di spendere soldi reali o crediti in game, aprire la cassa o la busta e dentro non trovare nulla. Trovarla vuota. Non si possono "buttare" dei soldi senza alcuna ricompensa. Quello è il gioco d'azzardo: scommetti, punti e probabilmente perderai dei soldi. E poi riprovi mille volte sperando che prima o poi riuscirai a vincere talmente tanto da recuperare i soldi che hai perso. Questa meccanica non c'è nelle lootbox.

E il gioco d'azzardo non lo definisce neanche il rischio della patologia. Non è che siccome c'è la sensazione della vittoria, del trovare quello che speri nella loot box, quella roba che ti fa venire la saliva e l'eccitazione, allora significa che è gioco d'azzardo. Purtroppo il cervello umano è succube alle endorfine e c'è la gente che le stimola andando in palestra ogni giorno, c'è chi le stimola mangiando, c'è chi le stimola cercando di fare sesso con chiunque. La patologia è una cosa che va studiata, seguita e curata, anche nel caso delle loot box, ma il fatto che esista una dipendenza, non deve legittimare gli stati nel bloccare l'esistenza di quella dinamica, perché con questo concetto ci si avvicina alla censura e all'assenza di libertà di fare e godere cosa uno preferisce.

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Un altro elemento che spesso ho visto tirare in mezzo nei dibattiti è che Magic o qualsiasi altra roba similare, fisica, permette, se uno vuole, di liberarsi dalla dinamica dei booster e dell'apertura spasmodica spendendo soldi reali per comprare la singola carta che ci interessa. A parte che per me è pure peggio, ma la stessa identica dinamica esiste in gran parte dei videogiochi che includono loot box. In FUT c'è il mercato dove i giocatori si rivendono i doppioni, in Hearthstone spacchi le carte per avere la polvere e così via. E anche in questo caso, non è che cambia molto la questione di fondo, perché comunque tutto nasce sempre da una bustina in principio.

E poi c'è l'argomentazione più violenta: FUT fa schifo perché è bilanciato male e ti invoglia a comprare bustine; le loot box di Battlefront 2 erano pay to win quindi DICE ed EA devono fallire perché violentano i giocatori... Ma anche in questo caso non può essere il bilanciamento della dinamica di apertura delle casse, o del loro inserimento in gioco, o delle probabilità che regolano gli oggetti più rari, a far diventare gioco d'azzardo le loot box. Anche nei peggiori esempi di pay to win, che ripeto come ho detto all'inizio, mi fanno schifo, non è il cattivo bilanciamento del gioco a rendere le sue loot box equiparabili al gioco d'azzardo. Semplicemente si tratta di un gioco pessimo, probabilmente free to play, che i giocatori non dovrebbero giocare. E se uno lo gioca, lo gioca a suo rischio e pericolo. Ma è scontato che un qualsiasi stato o tribunale non potrebbe legiferare o emettere sentenze in funzione del bilanciamento di un gioco. Spesso è troppo complesso persino per noi del settore calcolare e valutare questo bilanciamento, figurarsi per chi non è un esperto dei videogiochi mettersi a calcolare se il bonus +45 alla forza comprabile con i soldi reali, altera la stabilità del PvP.

Lootbox, casse premio e gioco d'azzardo: Electronic Arts ha perfettamente ragione!

E quindi, in conclusione, per me è proprio vero: le loot box sono come le LOL Surprise e anzi, molto spesso costano pure meno e almeno non si rivolgono alle bambine e ai bambini di 4 anni e non vengono trasmessi in TV tra una puntata di Curioso Come George e Disney House.
So già che non sarete d'accordo con me, ma voglio sentire per bene le vostre argomentazioni, quindi scatenatevi qui sotto tra i commenti. Ma solo dopo aver visto il mio faccione nel video che trovate in testa all'articolo!