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Miasma Chronicles: l'erede di Mutant Year Zero punta in alto

Abbiamo provato Miasma Chronicles, il nuovo strategico di The Bearded Ladies che raddoppia sulla componente narrativa e sulle meccaniche RPG di Mutant Year Zero.

Miasma Chronicles: l'erede di Mutant Year Zero punta in alto
PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   21/04/2023

Quando The Bearded Ladies ha presentato al mondo il suo Mutant Year Zero, la particolare formula chimica alla base dell'opera - fatta dell'anima strategica sottesa alla contaminazione narrativa - ha scatenato un'inaspettata reazione esplosiva. Anziché catturare nella rete gli estimatori dell'architettura fra tattica e gestione tipica di produzioni come XCOM, l'epopea delle creature antropomorfe ha fatto colpo sugli appassionati di giochi di ruolo, che sono rimasti stregati dall'ambientazione postapocalittica e dal particolare approccio adottato per la messa in scena del mondo di gioco.

Non deve sorprendere, di conseguenza, che lo studio abbia deciso di raddoppiare proprio su questi elementi durante la progettazione di Miasma Chronicles, un titolo che mira a portare il DNA della casa allo stato dell'arte dopo il piccolo scivolone di Corruption 2029, prendendo l'anima dell'opera prima e costruendo su quelle solide fondamenta, alzando con decisione l'asticella sul piano qualitativo e soprattutto su quello quantitativo.

Il DNA di The Bearded Ladies è composto da strategia e ambientazione postapocalittica
Il DNA di The Bearded Ladies è composto da strategia e ambientazione postapocalittica

Ormai manca poco più di un mese alla pubblicazione - da tempo prevista per il prossimo 23 maggio - e gli sviluppatori di The Bearded Ladies stanno apportando gli ultimi ritocchi a quello che senza dubbio rappresenta il prodotto più grande a cui abbiano mai lavorato. Un vero e proprio juggernaut pronto ad alzare il sipario su quaranta ore di contenuti, su un universo confezionato con amore che vuole mettere in scena tutto il non-detto e il non-fatto nella dimensione del suo progenitore Mutant Year Zero. Gli autori sono molto fiduciosi e il progetto è attualmente in fase di rifinitura: abbiamo risposto all'invito di 505 Games e ci siamo precipitati in Svezia per provare la versione più recente di Miasma Chronicles, una versione nella quale siamo stati sguinzagliati senza alcun limite né direttiva di sorta, anzi, con la richiesta che provassimo a spingerci più in là possibile, confrontandoci con la maggior parte delle meccaniche di gioco.

Il mondo dopo il Miasma

L'universo di gioco è estremamente suggestivo
L'universo di gioco è estremamente suggestivo

Siamo nel profondo sud degli Stati Uniti, idealmente nei pressi del Kentucky, nel mezzo delle paludi un tempo invase dagli alligatori lungo le immense arterie che intrecciavano poli distanti come Detroit e Atlanta. I cartelli autostradali, le automobili, i palazzi e l'asfalto non sono altro che reliquie di un'epoca scomparsa, le ultime testimonianze del passaggio dell'uomo prima dell'avvento del Miasma. Questo fenomeno - apparentemente legato alla questione ambientale - ha infatti portato in un futuro imprecisato al totale annientamento della civiltà, riducendo le poche comunità superstiti a piccoli villaggi di fortuna costantemente tenuti sotto scacco da orde di creature mutanti, fra branchi di letali rane bipedi e imponenti alberi tramutatisi in treant assassini.

Il protagonista, Elvis, è un ragazzo che vive alla giornata nella nuova società postapocalittica, tentando di sfruttare il guanto che gli è stato donato dalla madre per attraversare un invalicabile muraglia di Miasma oltre la quale costei è apparentemente imprigionata, una misteriosa barriera protettiva che nessuno è mai riuscito a scalfire. A dargli manforte c'è suo "fratello" Diggs, un robot con il quale ha costruito un rapporto più che mai reale, per certi versi simile a quello che lega i celebri fratelli Edward e Alphonse Erlic al centro dei fondali di Fullmetal Alchemist. La strana coppia ha imparato come muoversi nel mondo ostile, ingraziandosi la popolazione dell'insediamento minerario di Sedentary attraverso continui scambi di favori, con il fine ultimo di imparare a sfruttare il fantascientifico guanto di Elvis per ricongiungersi con la madre scomparsa.

La struttura di Miasma Chronicles è fortemente radicata nella componente narrativa e soprattutto nella costruzione del mondo, che prende vita attraverso una serie di piccole mappe aperte e fortemente caratterizzate sul fronte dell'estetica. Forte di una ricchezza di dettagli solitamente aliena al genere strategico, per certi versi più vicina all'ambizione che sorregge classici cRPG, ciascuna area può vantare una marcata ispirazione tematica arricchita da una fitta narrativa ambientale, pronta a svelare dettagli della "lore" e ricostruire piccole vicende attraverso i log che si possono recuperare negli anfratti delle strutture fatiscenti. L'approccio all'ambientazione, in tal senso, è ancor più aperto di quello tratteggiato in Mutant Year Zero, al fine di regalare la sensazione di poter imboccare percorsi multipli sin dai primi istanti dell'avventura, fosse anche solo per il semplice gusto di esplorare il mondo sconosciuto.

Il medesimo discorso resta valido nell'orbita dei personaggi, anch'essi trattati con grande cura e dovizia di particolari. Che si tratti del sindaco di Sedentary, praticamente una testa in salamoia in stile Futurama che si muove innestata su un robot-ragno, o della misteriosa Jade, la giovane assassina che per prima si è unita alla coppia di protagonisti, i dettagli non sono mai lasciati al caso, molte animazioni sono state realizzate tramite mo-cap, e ciascuna comparsa può contare su un pregevole doppiaggio in lingua inglese. Insomma, la volontà di The Bearded Ladies è quella di costruire un mondo di gioco vivo e coerente, popolato da entità carismatiche volte ad animare piccole società ben inserite nell'universo narrativo, cancellando con un colpo di spugna gli scivoloni di Corruption 2029 attraverso un mosaico ben più vasto e all'apparenza più profondo.

Tra storia, strategia e gioco di ruolo

L'esplorazione delle mappe aperte è importantissima nell'economia dell'esperienza
L'esplorazione delle mappe aperte è importantissima nell'economia dell'esperienza

La stessa struttura del mondo suggerisce l'approccio trasversale alle regole dell'esperienza strategica, che in Miasma Chronicles vivono dell'intreccio con la formula RPG. È emblematico il caso di Sedentary, il piccolo villaggio d'ispirazione cyberpunk che s'incontra nei primi battiti dell'avventura e che non è solamente la prima tappa del viaggio narrativo, ma si rivela una culla di personaggi mossi da dialoghi a risposta multipla, spesso fonte di missioni e ricompense secondarie. Pur essendo radicata nel racconto, l'avventura di Elvis e Diggs vuole abbracciare un'architettura di più ampio respiro: non solo è consentito esplorare piccole aree volte esclusivamente ad alimentare il tessuto della lore, ma anche le zone più elaborate come Gator Park - un parco a tema preistorico invaso da rane mutanti - ospitano sempre qualche diramazione opzionale che custodisce ricompense segrete, sempre ben sorvegliate.

Questa ispirazione esplode nel contesto delle missioni collaterali, veri e propri compiti assegnati dai superstiti disseminati nel mondo di gioco che pongono gli eroi dinanzi a sfide decisamente più impegnative rispetto a quelle che punteggiano il sentiero della trama. In tali occasioni un messaggio avverte il giocatore della pericolosità delle battaglie all'orizzonte, lasciandolo libero di tentare la fortuna solo quando si sentirà più preparato oppure di adottare complesse tattiche non convenzionali per poter strappare una vittoria all'apparenza quasi impossibile.

Capita spesso d'imbattersi in nemici fuori dalla portata del gruppo di protagonisti
Capita spesso d'imbattersi in nemici fuori dalla portata del gruppo di protagonisti

Viene da sé che le caratteristiche da RPG giocano un ruolo determinante anche in materia di sviluppo dei protagonisti: ciascuno di essi accumula punti esperienza ed è libero di sfruttarli per costruire il proprio Skill Deck, un albero delle abilità che può essere resettato in qualsiasi momento e che consente di mescolare potenziamenti attivi e passivi al fine di realizzare build uniche, anche fosse per un singolo scontro particolarmente complicato. Lo stesso discorso vale per gli equipaggiamenti, che spaziano dalle armi fino agli accessori, passando per i consumabili, per arrivare a una lunga serie di innesti determinanti per accrescere il potenziale dei membri della squadra.

Tutti questi elementi contribuiscono a disegnare il particolare fondale di Miasma Chronicles, una sorta di evoluzione della più classica formula strategica, spogliata dell'elemento gestionale per puntare tutto sul potenziamento degli insegnamenti di Mutant Year Zero. Vestendo i panni di Elvis ci si muove nei confini di un mondo nel quale capita di leggere, di dialogare, di esplorare, di combattere, insomma, di prender parte a tutta una serie di interazioni che deviano considerevolmente dalla tradizione dei videogiochi a turni basati sulla griglia.

Si combatte!

L''elemento stealth e le imboscate possono cambiare completamente l'esito degli scontri
L''elemento stealth e le imboscate possono cambiare completamente l'esito degli scontri

Nonostante ciò, quella offerta da Miasma Chronicles resta un'esperienza strategica dura e pura, con tutte le complessità del caso. La tipica difficoltà del genere è mitigata da un selettore - che mette sul piatto quattro diverse opzioni tra cui una modalità storia - ma soprattutto da due diverse varianti della formula tattica: la prima è pensata per i puristi e si fonda su percentuali reali - nel senso che un colpo col 97% di probabilità di andare a segno avrà effettivamente il 3% di possibilità di mancare il bersaglio - mentre la seconda adotta un approccio più permissivo, volto a rendere meno impattanti le variabili numeriche e più consistente la scelta del giocatore. Inoltre, da Mutant Year Zero è stata ripescata anche la fondamentale importanza della furtività e della preparazione, due fattori che rendono lo studio di ogni imminente scontro un elemento essenziale nell'economia del gameplay.

Oltre a poter controllare singolarmente tutti i membri del gruppo al fine di riposizionarli prima di lanciare le imboscate, è possibile sfruttare il fucile da cecchino silenziato di Jade per abbattere con un sol colpo le minacce meno pericolose, senza che i loro galoppini si accorgano di nulla né abbiano il tempo di reagire. Per chi pianifica con attenzione, l'esito di alcune battaglie è già deciso ancor prima di sparare il primo colpo, e i giocatori più pazienti possono sfruttare fino in fondo l'elemento stealth al fine di aggredire e sopraffare orde di nemici all'apparenza inavvicinabili. Tuttavia, volente o nolente, arriva sempre il momento di gettarsi nel vivo del combattimento, ed è allora che l'anima strategica di Miasma Chronicles emerge con tutta la prepotenza del caso.

Per il resto, la struttura resta vicinissima alle radici della strategia basata su griglia
Per il resto, la struttura resta vicinissima alle radici della strategia basata su griglia

La struttura è quella della tradizionale esperienza strategica a turni fondata sulla griglia: ciascun personaggio può contare su due punti azione da sfruttare al fine di muoversi, sparare, ricaricare, utilizzare consumabili e ovviamente abilità, giocando col sistema di coperture per tenere sotto scacco le unità nemiche. Se già la varietà dell'arsenale si presenta più che buona - fra lanciadischi i cui colpi rimbalzano sullo scenario e devastanti shotgun che coprono aree estese - questa diventa ottima grazie all'intervento delle abilità. Accanto a intramontabili classici del genere, come l'Overwatch per sorvegliare una determinata area o la possibilità di muoversi e sparare nel medesimo turno, brillano gli attacchi legati al Miasma: sfruttando un'ulteriore risorsa indipendente dai Punti Azione, è possibile sollevare i nemici per scagliarli ovunque nello scenario o addirittura scatenare fulmini a catena per folgorare interi gruppi di avversari, secondo un sistema che - per gli appassionati della formula a turni - strizza l'occhio alle Abilità Sorgente incontrate in Divinity: Original Sin II.

Se, da una parte, le caratteristiche uniche che contraddistinguono i protagonisti consentono di imbastire strategie d'ogni genere, bisogna fare i conti anche con la varietà dei nemici, che è decisamente più pronunciata di quanto potessimo immaginare. Le rane mutanti tendono già di per sé a mandare in battaglia una pletora di unità differenti - dagli sciamani in grado di curare i compagni fino agli evocatori che convocano avversari aggiuntivi - ma nel corso della prova ci siamo imbattuti in predoni umani, enormi alberi animati e robot assassini, tanto che lo spettro della ripetitività si potrebbe dire del tutto scongiurato. Si tratta, in buona sostanza, di un netto potenziamento della formula introdotta in Mutant Year Zero, volenteroso di moltiplicare tanto le opzioni di sviluppo e personalizzazione quanto gli elementi tattici di cui tener traccia, mitigando la curva della difficoltà grazie all'ausilio dell'elemento RPG.

Prime impressioni

Al centro di Miasma Chronicles c'è la volontà di realizzare un universo vivo e coerente
Al centro di Miasma Chronicles c'è la volontà di realizzare un universo vivo e coerente

Dovessimo segnalare gli elementi che meno ci hanno convinto, sarebbero tutte delle piccolezze di natura puramente tecnica, solitamente immancabili in versioni non definitive come quella testata. In primis c'è il sistema di cooldown alla base delle abilità, il cui tempo di recupero non si resetta alla fine del combattimento. Ciò significa, ad esempio, che dopo aver utilizzato Overwatch per vincere uno scontro capita di recarsi in città per fare rifornimenti, o addirittura di esplorare nuove aree, eppure all'esplodere di un nuovo conflitto si troverà l'abilità ancora inutilizzabile, perché è necessario che trascorra un numero effettivo di turni prima che questa torni disponibile.

In secondo luogo, la capacità dei nemici attaccati di allertare le altre unità nei paraggi è talvolta esagerata: basta fare un movimento nella casella sbagliata della griglia per allertare orde che si trovano anche a centinaia di metri dal cuore della battaglia. Infine, anche se è ancora troppo presto per emettere sentenze di sorta, in determinate situazioni sembra che i pesantissimi danni inflitti dalle unità avversarie vogliano sopperire alle piccole mancanze dell'intelligenza artificiale, il cui scopo è troppo spesso quello di gettarsi indiscriminatamente all'assalto.

Elvis, Diggs e Jade sono un trio ben assortito
Elvis, Diggs e Jade sono un trio ben assortito

Fatta eccezione per qualche calo nel framerate, specialmente nel contesto delle esplosioni, e qualche minima incertezza di natura tecnica, la messa in scena estetica delle aree iniziali è davvero sorprendente, specialmente per un team di queste dimensioni, che ha tuttavia trovato un prezioso alleato nell'arte concettuale alla base dell'ambientazione. Merita una menzione anche il supporto al controller, decisamente ben integrato e capace di non far rimpiangere mouse e tastiera nemmeno per un istante.

Miasma Chronicles è nato per far brillare tutte le caratteristiche alla base del DNA di The Bearded Ladies, incorniciando il suo mondo post-apocalittico in piccoli quadri che riescono sempre ad appagare l'occhio, scommettendo con decisione sulle caratteristiche da gioco di ruolo, incastonando la formula strategica al centro di un viaggio radicato nella narrativa. Se, proseguendo nell'avventura, la curva della varietà e quella della profondità dovessero proseguire con il medesimo ritmo dell'incipit, l'opera potrebbe configurarsi come il non plus ultra per gli amanti dell'architettura di Mutant Year Zero, un'evoluzione più che mai netta della formula incrociata nel 2018. Ormai manca veramente poco alla prova del nove, e gli sviluppatori hanno giusto il tempo per apporre le ultime rifiniture a un'opera che mira a varcare il confine della sua dimensione di riferimento.

Miasma Chronicles rappresenta la naturale evoluzione del DNA di The Bearded Ladies, configurandosi come un'opera volenterosa di riversare tutta l'esperienza accumulata in passato dentro un ricettacolo molto più grande e ambizioso. Il mondo postapocalittico contaminato dal Miasma è il teatro di un'esperienza che vuole mescolare la più classica architettura strategica con le caratteristiche tipiche del gioco di ruolo, riservando uno spazio importantissimo tanto alla narrativa quanto alla caratterizzazione dell'universo e dei protagonisti. Da questo primo confronto l'opera è emersa come una potenziale gemma nel suo sottobosco di riferimento, ma è ancora troppo presto per maturare idee chiare riguardo la profondità del racconto e il bilanciamento delle meccaniche introdotte: la cruda quantità, in produzioni di questo genere, rischia infatti di tramutarsi in una pericolosa arma a doppio taglio.

CERTEZZE

  • Mondo di gioco curato, personaggi ben caratterizzati
  • Buona miscela di meccaniche strategiche e RPG
  • Grande varietà di aree e di nemici
  • Ogni elemento di Mutant Year Zero è stato migliorato

DUBBI

  • Trama con vibrazioni da teen-drama
  • Bilanciamento ancora da valutare a fondo
  • A volte la mole di danni sembra voler aiutare un'IA poco brillante