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Red Dead Redemption 2: il ritratto di un'epopea

La nuova avventura di Rockstar Games ha conquistato tutti, ma cosa lo ha reso così speciale?

SPECIALE di Massimo Reina   —   11/11/2018

Red Dead Redemption 2 ha ricevuto valutazioni stellari da parte della critica specializzata, confermandosi uno dei migliori titoli dell'attuale generazione. L'attesa del pubblico per questa ambiziosa produzione targata Rockstar Games è stata ripagata da un gioco caratterizzato da un livello qualitativo davvero straordinario (pur con qualche pecca) destinato a lasciare il segno: ottimamente scritto, ben strutturato a livello di meccaniche e magistralmente "raffigurato" sotto il profilo visivo.

Arte in movimento

Perché se il merito di tale successo è da ascrivere a diversi fattori, compresi appunto la giocabilità e la storia, di certo un ruolo primario lo si deve attribuire anche allo scenario in cui tutto è ambientato. Una rappresentazione del vecchio west americano e del suo "mondo" imperfetto, affascinante ma spietato allo stesso tempo, capace di offrire un'esperienza emozionante già a partire dalla messa in scena degli eventi, dal "palcoscenico" naturale su cui si muovono i protagonisti e dai paesaggi incontaminati.

Red Dead Redemption 2 22

Da un certo punto di vista, Red Dead Redemption 2 diventa così l'affresco digitale di un'epoca dura, violenta, ma a suo modo come detto prima seducente: il colpo d'occhio offerto da ogni singola parte della mappa rimane sempre eccezionale, complice l'estrema varietà del level design che porta ad esplorare luoghi molto differenti gli uni dagli altri. L'ottima gestione delle luci è da questo punto di vista la ciliegina sulla torta, visto che rende ancora più ammirabili i già spettacolari ambienti del west americano, restituendo scorci davvero clamorosi durante i diversi momenti della giornata.

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Dall'alba al tramonto, in condizioni di nebbia o pioggia, con la luna piena o offuscata, col sole diretto o attraverso montagne e foreste, in Red Dead Redemption 2 si sprecano i momenti durante i quali si rimane a bocca aperta, come inebetiti. Perdersi tra canyon infuocati o verdi boscaglie con sullo sfondo magari un lussureggiante fiume che scorre impetuoso, è come guardare una pagina tra le più affascinanti della storia dell'America del nord attraverso gli occhi e le tele di Thomas Cole o di Frederick E. Church, per non parlare di Frederic Sackrider Remington. Perché il nuovo gioco di Rockstar Games ha tutte le sfumature, la vividezza cromatica e la brillantezza della pittura ottocentesca statunitense e dei suoi più famosi autori.

Thomas Cole
Thomas Cole

Come in un dipinto

Thomas Cole, considerato l'iniziatore della scuola paesaggistica americana, sembra di rivederlo nella cura del dettaglio con cui viene rappresentata la natura, negli scenari sconfinati e nell'attenzione riposta al realistico gioco di luci e ombre; Frederick Church, in quegli scorci evocativi dove i cieli color arancio oro dei tramonti o del primo albeggiare donano ai paesaggi una colorazione particolare, disegnando tra i campi, i ranch, le praterie o le montagne innevate veri e propri arabeschi sfumati di arancione, rosa e azzurro. E se al centro della tela c'è lui, il vecchio e selvaggio west nella sua fase ormai decadente, spinto via quasi con forza dal nuovo che avanza, dalla modernità, un ruolo non meno importante lo recitano loro, gli uomini della frontiera, le bande criminali in estinzione come l'epoca a cui appartengono, i pistoleri come il protagonista Arthur Morgan.

Frederick Church
Frederick Church

Soggetti ideali per l'opera di Frederic Sackrider Remington, che richiamano alla mente le figure a cavallo, le violente quanto dinamiche sparatorie o i coreografici inseguimenti a spron battuto armi in pugno. Anche questo è Red Dead Redemption 2, un richiamo visivo alle opere d'arte del passato, che sembrano prendere vita sullo schermo della televisione dando forma a un mondo ricreato con tutti i crismi del caso, all'interno del quale si ha la massima libertà di far quel che si vuole e di vivere tante piccole storie che insieme compongono un mosaico narrativo di più ampio respiro, dove il ritmo lo decide il giocatore, col suo modo di muoversi, esplorare. E dove è consigliato girovagare senza avere fretta. In fondo un titolo del genere è come certi piatti prelibati, va lasciato sedimentare e gustato con calma, per non perdersi ogni più piccola sfumatura di aroma.

Frederic Sackrider Remington
Frederic Sackrider Remington

Anche se poi, volenti o nolenti, il tempo in questi giochi è strano, scorre via troppo velocemente e sembra non bastare mai. Così, anche a fronte di diverse ore di gioco, sembra passato un attimo e si fa fatica a staccare la spina e a rientrare nella vita normale, scendere da cavallo, mettere da parte la sella e spegnere la console. Perché la realtà quotidiana non riuscirà facilmente a liberare la mente da immagini e momenti che rimarranno custoditi nel cuore, che riemergeranno nelle ore a venire nei momenti più disparati, come un'ossessione, fino alla prossima partita, placandosi solo al ritorno nel mondo di Red Dead Redemption 2.

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