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Stadia VS XCloud VS PlayStation Now VS GeForce Now: cloud gaming a confronto

Un confronto tra i principali servizi di gioco in streaming attraverso le caratteristiche di Google Stadia, Microsoft Project XCloud, PlayStation Now e NVIDIA GeForce Now.

VIDEO di Raffaele Staccini   —   01/04/2019

Il futuro dei videgiochi sarà in streaming. O almeno, questo è ciò che emerge dai recenti annunci dei colossi dell'industria. Google Stadia e Microsoft Project XCloud infatti sono stati solo gli ultimi in ordine di tempo ad affacciarsi al gioco via cloud, e andranno a fare compagnia ai servizi già attivi di Sony e Nvidia, ovvero PlayStation Now e GeForce Now. Tuttavia, i vari concorrenti hanno adottato approcci anche molto diversi tra loro per affacciarsi al mercato dello streaming dei contenuti, che rendono i servizi differenti sotto numerosi punti di vista. Dalle piattaforme utilizzate fino al modello economico, passando per requisiti, supporto e disponibilità, in questo video mettiamo a confronto quali sono le caratteristiche dei quattro principali servizi di streaming legati ai videogiochi.

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Playstation Now 2

Specifiche tecniche

Anche se si parla di gioco in streaming, è importante capire subito su quale struttura poggiano i diversi servizi, ovvero i cosiddetti data-center che ospitano i server fisici che elaborano i dati e li trasmettono agli utenti. Google Stadia in questo campo non sembra avere concorrenti, almeno sulla carta. Il colosso di Mountain View può contare su una diffusione capillare, e anche lato hardware pare che i suoi server siano molto performanti: si parla di macchine con processori custom da 2.7GHz, che supportano hyperthreading e istruzioni AVX2, memorie RAM da 16GB e GPU AMD capaci di generare una potenza di almeno 10.7 TFLOPS grazie a 56 CU. XCloud poggia invece sull'infrastruttura Microsoft Azure per i data center, che al momento possono contare su 54 aree dislocate in tutto il mondo. Microsoft non punta però sulla potenza bruta delle macchine e, al momento, la base dei server è composta da versioni modificate di Xbox One S: otto schede madri ridisegnate ad hoc e inserite in blade da 2 unità compongono la base di quello che sarà Project XCloud, almeno nel primo periodo. Per PlayStation Now non ci sono informazioni altrettanto precise, ma è probabile che Sony abbia optato per una struttura simile, con server dotati di più schede PlayStation 4 modificate. A queste dovrebbero affiancarsi poi i server dedicati a PlayStation 3, per evitare qualsiasi problema di compatibilità che potrebbe insorgere con la complessa architettura CELL. In passato la casa nipponica aveva parlato di server composti da una singola scheda madre equivalente a 8 PS3 in ciascun blade, ma non è noto se ci sono stati aggiornamenti nel frattempo. Anche per i data-center mancano dati concreti, ma la struttura si basa sulla tecnologia sviluppata da Gaikai, la società di servizi cloud acquistata da Sony nel 2012. GeForce Now, infine, ha data center dislocati in 17 diverse aree, con server che montano GPU Nvidia P40 e sono capaci di offrire all'utente finale prestazioni simili a quelle di un PC con una GTX 1080.

Stadia VS XCloud VS PlayStation Now VS GeForce Now: cloud gaming a confronto

Requisiti di connessione

La potenza e la diffusione dei server, tuttavia, non servirebbero a molto se i dati non potessero raggiungere i giocatori sfruttando velocità di connessione realistiche. Per questo i requisiti minimi di connessione sono un punto centrale dell'offerta in streaming. Google Stadia, per esempio, promette che per avere uno streaming a 1080p e 60 fotogrammi al secondo sarà sufficiente una connessione da 25 Mbps e che basterà arrivare a 30 per poter usufruire persino di giochi in 4K. Google finora è l'unico competitor ad aver parlato di risoluzioni così elevate: secondo Nvidia, invece, per l'Ultra HD servirebbero velocità troppo alte e al momento non ha abilitato questa possibilità, limitandosi a 720 e 1080p. Secondo le stime del produttore, queste risoluzioni richiedono rispettivamente 15 e 25 Mbps per avere uno streaming a 60 fotogrammi al secondo. Ancor più conservativa la scelta di Sony: PlayStation Now è infatti limitato a 720p e, anche se si parla di 5 Mbps come requisito minimo, nei test una connessione ADSL da venti mega fa fatica con alcune tipologie di giochi, su tutti i titoli di guida, con un input lag che si attesta su circa 60 ms in più rispetto alle versioni fisiche. Anche per Project XCloud si parla al momento solo dei requisiti per lo streaming a 720p, per il quale si parte da 10 Mbps. I 1080p saranno probabilmente supportati, mentre il 4K al momento non viene preso in considerazione, visto che il target principale del servizio saranno i piccoli schermi dei dispositivi mobile.

Project Xcloud

Dispositivi compatibili

Project XCloud, infatti, sarà compatibile non solo su PC Windows e console, ma anche su dispositivi iOS e Android. Il colosso di Redmond ha persino pensato a delle interfacce personalizzate per sfruttare i controlli touch, oltre a supporti per collegare facilmente il controller di Xbox One agli smartphone. Ovviamente anche Stadia sarà disponibile sui dispositivi mobile: Google ha confermato che basterà avere Chrome installato per giocare con un click e ha dato il via a una massiccia operazione di supporto ai controller più disparati, inclusi quelli di Nintendo Switch. Per giocare su TV con Chromecast, tuttavia, sarà obbligatorio utilizzare il pad specifico di Stadia, che dovrebbe garantire anche un input lag inferiore. GeForce Now, invece, per ora è compatibile solo con MacBook, PC Windows e NVidia Shield, e utilizza lo SHIELD controller, il DualShock 4, i pad Xbox cablati e alcuni controller Logitech. PlayStation Now, infine, può essere riprodotto solo su PC e PlayStation 4, utilizzando il controller Sony o alcuni pad terze parti compatibili.

Google Stadia Ass Creed

Prezzo e data di uscita

Allo stato attuale, solo PlayStation Now funziona a pieno regime, anche in Italia. Il modello economico scelto da Sony è quello di un abbonamento tutto incluso, che per 15 euro al mese, o 100 euro l'anno, permette di accedere a circa 600 giochi presi dal catalogo delle ultime tre generazioni di console. Di questi, una gran parte sono PlayStation 3 e sono giocabili solo in streaming. Quelli PlayStation 2 e PS4, invece, sono scaricabili e giocabili in locale sulla propria PlayStation 4. Anche GeForce Now è già disponibile, ma solo in versione beta su invito. Al momento è gratuito e permette di giocare in streaming tutti i giochi che si possiedono su Steam, Uplay e Battle.net, a patto che siano compatibili con il servizio. Non sono noti, invece, la data di uscita della versione definitiva o l'eventuale costo dell'abbonamento. Ancora più incerte sono le informazioni su Stadia e XCloud. Google e Microsoft hanno annunciato che saranno disponibili entro la fine del 2019, ma non hanno rivelato il modello economico o il costo di un eventuale abbonamento.

Google Stadia Launch

Caratteristiche esclusive

Quando saranno a regime, tutti i servizi di streaming faranno a gara per accaparrarsi fette più o meno grandi di utenza. Per questo le caratteristiche esclusive saranno un terreno di scontro fondamentale e i giochi avranno un ruolo centrale nella battaglia. Microsoft e Sony possono ovviamente contare sulle proprie esclusive: serie leggendarie come Halo o Forza Horizon sul fronte Xbox, titoli del calibro di The Last of Us o Uncharted per PlayStation. Nvidia non ha esclusive, ma ha dalla sua i cataloghi sterminati di Steam, Uplay e Battle.net. Google, invece, si sta muovendo su due fronti: da una parte Stadia promette di avere una serie di giochi first-party, con team di alto calibro che svilupperanno giochi in esclusiva sotto il sapiente coordinamento di Jade Raymond. Infatti uno dei ruoli della neo vice presidente di Google, che ha già una lunga esperienza in aziende come Sony, Ubisoft ed Electronic Arts, sarà proprio quello di gestire gli studi interni e creare una ricca base di esperienze disponibili solo su Stadia. Contemporaneamente, Google ha parlato di un'integrazione diffusa di Stadia all'interno dei suoi prodotti già esistenti. Un occhio di riguardo sarà ovviamente riservato a YouTube e ai creatori di contenuti sulla piattaforma, con forme di coinvolgimento dell'utenza che includeranno la possibilità di interagire e giocare facilmente con il proprio youtuber preferito attraverso la cosiddetta funzione Crowd Play.

Google Stadia 2

Insomma, ci aspettano davvero tante novità entro la fine dell'anno e non vediamo l'ora di vedere in azione tutti i nuovi servizi di streaming. E voi? Cosa ne pensate di questo nuovo modo di accedere ai videogiochi? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti al video.