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The Division 2: video recensione

Dopo una settimana passata a rimettere in piedi Washington D.C., ecco la video recensione di Tom Clancy's The Division 2, il nuovo capitolo della serie di Massive Entertainment.

VIDEO di Raffaele Staccini   —   18/03/2019

The Division 2 è ambientato a Washington D.C., sette mesi dopo l'attacco bioterroristico del Black Friday. Mentre il primo capitolo mostrava gli eventi immediatamente successivi alla diffusione del virus, The Division 2 fa il passo successivo, cambiando stagione per raccontare una città alle prese con una situazione di emergenza ormai assimilata, nella quale continuano però a esserci importanti problemi. Vi raccontiamo tutto nella video recensione in testa all'articolo.

Proprio come in The Division, il giocatore ha di nuovo l'obiettivo di contribuire a rimettere in piedi la zona, entrando in contatto con coloro che sono già al lavoro per recuperare un certo livello di normalità. La storia, tuttavia, non brilla in modo particolare, e pone poca attenzione sul racconto degli eventi, sebbene siano presenti in giro per la città i soliti collezionabili, utili ad ampliare la conoscenza di quanto accaduto per colpa del virus. La struttura di gioco resta simile a quella vista nel primo capitolo, ma offre una serie di possibilità aggiuntive, che partono dalle missioni principali per arrivare alla conquista degli avamposti nelle mani dei nemici nei vari quartieri. È una fortuna che gli sviluppatori di Massive Entertainment abbiano pensato d'introdurre una voce di menu per suggerire quali attività svolgere al giocatore, che altrimenti avrebbe rischiato di trovarsi spaesato di fronte alle tantissime cose da fare già dai livelli iniziali. L'imbarazzo della scelta non manca neanche in termini di personalizzazione delle abilità, grazie a gadget vecchi e nuovi, da sbloccare durante la corsa al livello trenta, e a un sistema di gestione che rende facile passare da un set d'equipaggiamento all'altro per assumere il ruolo richiesto dalla situazione. La struttura delle missioni è piuttosto classica: si parte da uno scontro con ondate di nemici di livello sempre più alto, fino alla comparsa di uno o più boss da sconfiggere per chiudere la partita. Andando avanti nella campagna gli scontri diventano più vari ed evocativi, e ci si ritrova a combattere all'aperto, tra pioggia e fulmini, oppure in aree al chiuso molto curate dal punto di vista artistico.

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Tutte le attività hanno come fine ultimo l'ottenimento di un bottino, che permette di migliorare costantemente l'equipaggiamento. Gli scontri sono più equilibrati che in passato, con solo alcuni boss che riescono ad assorbire un quantitativo più alto di colpi. Una scelta più che saggia, grazie alla quale Massive Entertainment ha potuto lavorare sulla versatilità delle varie tipologie di avversari in lotta, governati da un'ottima intelligenza artificiale. Queste raramente restano ferme al loro posto, preferendo un lavoro di accerchiamento nei confronti dei giocatori che sono quindi esortati a compiere uno sforzo in più in termini di tattica, eliminando un avversario posizionato in un luogo chiave o disponendosi in modo da non essere presi di sorpresa. Ogni arma presenta un comportamento tutto suo, che occorre imparare a conoscere per sfruttarne al meglio i punti di forza. Usando le mod a disposizione è comunque possibile personalizzare alcuni aspetti dell'arma, rendendola più adatta ai diversi stili di gioco. I contenuti sono tantissimi anche prima dell'arrivo al livello trenta, compresa la modalità Conflitto PvP, che è presente fin dalle prime fasi di gioco. Dopo la carente esperienza endgame del primo The Division al lancio, il piano degli sviluppatori per The Division 2 è quello di non far mancare niente sin dalle sue prime fasi: nelle prossime settimane arriverà il primo dei raid da otto giocatori promesso da tempo, che darà il via alla serie dei contenuti gratuiti dell'anno uno.

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La grafica, infine, mostra una variopinta gamma di colori, in una città che risulta viva e vitale, contraddistinta anche per quanto riguarda le fazioni da simboli specifici. Su PlayStation 4 Pro si riescono però ancora a cogliere elementi che diventano più definiti man mano che ci si avvicina, e si segnala anche qualche sporadico blocco improvviso durante le sessioni di gioco.