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The First Descendant: abbiamo provato il nuovo MMOTPS coreano

C'è tanto potenziale in The First Descendant, ma alcune cose che abbiamo provato nel corso della beta risultano poco ispirate e ripetitive.

The First Descendant: abbiamo provato il nuovo MMOTPS coreano
PROVATO di Riccardo Lichene   —   21/09/2023

Quando sono usciti i primi trailer di The First Descendant, uno dei suoi punti di forza era lo sviluppo in Unreal Engine 5.1, un elemento che gli conferiva una grafica estremamente accattivante. Dopo averlo provato possiamo dire che questo gioco è uno spettacolo da vedere, ma lascia un po' a desiderare in termini di missioni e narrativa, almeno per ora.

Sviluppato ed edito da Nexon, una realtà coreana con al suo attivo giochi del calibro di Counter Strike Online 1&2 e Titanfall Online, The First Descendant ambisce ad essere uno sparatutto live service free to play con tanti anni di aggiornamenti e contenuti davanti a sé. Le fondamenta, seppur non originalissime, ci sono, la costruzione del mondo è ben fatta e le sensazioni che danno eroi e armi non sono male, il problema è che il gameplay, come esperienza generale, risulta poco innovativo, al limite del noioso.

Dopo aver provato di The First Descendant siamo pronti a raccontarvi delle nostre prime impressioni dalla beta, di come funziona il sistema di monetizzazione e del roster di Discendenti disponibili al lancio.

Un inizio tiepido e una scelta scomoda

Dovrete scegliere con cura il vostro primo Discendente in The First Descendant perché non potrete più cambiarlo almeno per le prime quattro ore di gioco
Dovrete scegliere con cura il vostro primo Discendente in The First Descendant perché non potrete più cambiarlo almeno per le prime quattro ore di gioco

La prima missione di The First Descendant indirizzerà le prime ore di gioco, perché una volta scelto il vostro primo Discendente non potrete cambiarlo fino a che non ne avrete sbloccato uno nuovo tramite il lungo processo di crafting di cui parleremo dopo. Il continente Ingris, l'ambientazione principale di questo gioco, è sotto l'attacco dei Vulgus, una razza aliena senza scrupoli il cui obiettivo è conquistare il continente ed eliminare i Discendenti. La guerra tra Albion, la città dei buoni, e Karel, il nuovo capo dei cattivi, sta per prendere una piega pericolosa perché dal passato mitico di questi territori sono riaffiorati degli artefatti chiamati Ironheart, delle macchine che, combinate tra loro, possono plasmare la realtà a proprio piacimento e possono essere usate per creare o distruggere.

Scelto il vostro Discendente tra Ajax, un tank che può usare uno scudo e ha delle abilità di movimento distruttive, Lepic, il classico soldato che può potenziare le armi, scatenare effetti a catena sui nemici e curarsi da solo, e Viessa, una maestra delle abilità del ghiaccio in grado di congelare i nemici, inizierete la vostra missione: recuperare un Ironheart. Tra sequenze cinematiche visivamente accattivanti, ma recitate in modo un po' grossolano e nemici che non oppongono mai veramente resistenza, vi ritroverete in men che non si dica faccia a faccia con Karel, che vi sconfiggerà facilmente e prenderà l'Ironhart per sé.

Nella parte finale della missione, mentre scappate dalla vostra nemesi, affronterete il vostro primo colosso, un gigantesco boss metà organico e metà robotico a cui dovrete distruggere i componenti uno alla volta prima di poter infliggere il colpo finale. Questa missione, purtroppo, è un assaggio di tutto quello che sarà il resto dell'esperienza: tanto graficone, non molta sostanza.

Un checkpoint alla volta

La progressione di The First Descendant è molto ripetitiva non a causa delle armi o degli ambienti, ma per colpa di missioni veramente noiose
La progressione di The First Descendant è molto ripetitiva non a causa delle armi o degli ambienti, ma per colpa di missioni veramente noiose

Scelto il vostro primo Discendente è tempo di mettersi al lavoro per riconquistare le zone del continente Ingris che i Vulgus stanno occupando. Al lancio ce ne sono nove, ciascuna divisa in quattro punti di interesse raggiungibili, dopo aver completato il relativo set di missioni, tramite un punto di viaggio rapido dedicato. Qui incontrerete uno dei grandi scogli di The First Descendant: la ripetitività. Gli incarichi per liberare questi punti chiave sembrano presi da un manuale introduttivo alla progettazione di un FPS: "Resta nel punto finché non l'hai conquistato", "Prendi l'esplosivo e mettilo nel punto X", "Respingi X ondate di nemici" o "Uccidi l'unità d'élite". Molti altri videogiochi usano questi modelli per le loro esperienze, ma poi ci aggiungono qualcosa di originale come uno scopo narrativo o una situazione critica credibile per cui ha senso respingere delle ondate di nemici. In The First Descendant no, la missione inizia e, con una linea di dialogo e poche spiegazioni, vi viene chiesto di completare un obiettivo molto banale. I nemici, che sono piuttosto vari, compaiono dal nulla e, una volta riempita la barra progresso, smettono di arrivare.

La quarta missione di questi cicli di liberazione del territorio, invece, è più lunga, difficile e con un pizzico di storia aggiuntiva. In alcuni casi il boss finale ha un nome e uno scopo e ci sono persino interazioni diverse di dialogo se sceglierete di ripeterla per farmare qualche risorsa, un'attività che vi troverete a dover fare a lungo per ottenere nuovi Discendenti. Queste missioni finali aggiungono un po' di pepe al gameplay, con mappe e percorsi dedicati da far affrontare al vostro Discendente. Qui potrete sfruttare al meglio, sia per esplorare sia per combattere, il rampino: una delle migliori funzioni di questo gioco. Il sistema di individuazione dei punti di aggancio è ottimo così come quello che regola il movimento mentre siete in aria. Lanciarsi alle spalle di un boss e sferrare a mezz'aria il colpo di fucile a pompa per finirlo è stata una discreta soddisfazione.

Le armi non sono affatto male

Con un sistema di rarità preso di peso da Destiny 2, le armi di The First Descendant sanno dare soddisfazione e sono abbastanza varie
Con un sistema di rarità preso di peso da Destiny 2, le armi di The First Descendant sanno dare soddisfazione e sono abbastanza varie

In The First Descendant ci sono quattro classi di armi: generali, ad alto impatto, speciali e pesanti. Potrete portarvene sempre dietro 3, non importa di che tipo, ma più è potente l'arma, più rare saranno le sue munizioni quindi vi sconsigliamo di andare in giro con tre lanciarazzi. Ci sono armi comuni (blu), rare (viola) e leggendarie (gialle), e potrete avere più copie della stessa arma perché (essendo The First Descendant un looter shooter) ogni volta che otterrete un'arma questa avrà un diverso valore di DPS, ovvero di danni che infligge al secondo. Da questo punto di vista Nexon ha fatto un buon lavoro perché per essere efficaci in combattimento, nelle prime ore di gioco almeno, basta equipaggiare dal proprio inventario le armi con il numero più grande. Ci sono fucili d'assalto, fucili con raffiche da tre colpi, mitragliette, fucili da ricognizione, revolver che picchiano fortissimo, fucili a rotaia, mitragliatrici e fucili a pompa pesanti che fanno esplodere i nemici. Andando avanti con l'avventura, invece, le cose si fanno più complesse.

Nel comparto armamenti di The First Descendant c'è sia varietà sia personalità perché ogni arma può essere equipaggiata con delle modifiche che ne alterano le prestazioni, anch'esse divise per rarità. In base al livello dell'armamento, potrete equipaggiarne fino a un massimo di otto con effetti che vanno dall'ampliamento del caricatore all'aggiunta di effetti velenosi, elettrici o di fuoco ai vostri proiettili. Più è alto il livello della vostra arma più modifiche potrete equipaggiare e appena terminato il tutorial potrete anche iniziare a potenziarle: con una valuta di gioco specifica chiamata Kuiper Shard (ottenibile smantellando mod deboli o di cui avete dei doppioni) potrete migliorare l'effetto di ciascuna modifica aumentandone però il costo. Ogni Discendente e ogni armamento, infatti, ha a disposizione solo un certo numero di punti da spendere in mod, che però possono essere aumentati con il crescere dei livelli. Infine, nella categoria armamenti, ci sono le armi leggendarie (quelle gialle) che oltre a tutti questi sistemi, hanno degli effetti passivi aggiuntivi come l'aggiunta di micro-missili, colpi più potenti o ondate di energia elettrica, proprio come le armi esotiche di Destiny 2.

I dieci Discendenti

The First Descendant ha molte possibilità di scelta in fatto di eroi ma ottenerne uno nuovo, essendo un gioco free to play, richiederà diverse ore di grind
The First Descendant ha molte possibilità di scelta in fatto di eroi ma ottenerne uno nuovo, essendo un gioco free to play, richiederà diverse ore di grind

Oltre ai tre Discendenti di partenza, The First Descendant ne metterà a disposizione al lancio altri sette: noi li abbiamo provati tutti e, se avrete tempo e voglia di farmare (o investendo nella valuta premium del gioco) potrete ottenerli tutti. Semplicemente completando le prime quattro ore di gioco otterrete Bunny, un personaggio a base di elettricità. Correndo con lei equipaggiata vi caricherete di energia, maggiore è la quantità posseduta più potenti saranno i suoi attacchi, tra cui una granata energetica, una barriera che le orbita attorno e un fulmine molto potente. Poi potrete iniziare a sbloccare Jayber, il maestro della robotica di questo gioco: ha a sua disposizione due torrette, una per curare e una per danneggiare, che può riparare o far esplodere per fare tanto male ai suoi avversari.

Freyna ricorda molto l'agente Viper di Valorant e il suo kit è tutto incentrato sul veleno. Può mettere dei proiettili nella propria arma che infettano i nemici i quali, morendo, diffondono l'infezione a chi sta loro vicino. In più può evocare una gigantesca mitragliatrice velenosa che infligge molti danni. Gley ha una meccanica basata sulla modalità berserker: a differenza degli altri Discendenti, infatti, lei non ha una barra della vita divisa in scudo (che si ricarica nel tempo) e salute (che si ricarica con i medikit lasciati cadere dai nemici) bensì ha dei punti salute che aumentano quando infligge danno in modalità berserker. Grazie alle sue abilità può arrivare a non consumare proiettili e ad aumentare i danni in base alla sua percentuale di furia, un parametro legato alle uccisioni.

Dopo aver sbloccato Bunny consigliamo vivamente di provare a ottenere Frenya, il suo kit velenoso è ottimo in tutti gli scenari che offre il gioco
Dopo aver sbloccato Bunny consigliamo vivamente di provare a ottenere Frenya, il suo kit velenoso è ottimo in tutti gli scenari che offre il gioco

Sharen è un personaggio pensato per chi ama lo stealth: può diventare invisibile e ricaricare le sue abilità più in fretta facendo uccisioni mentre non viene vista. Ha un potere che stordisce i nemici e una ultimate che evoca uno stormo di pugnali che si abbattono sui nemici. Blair ha un look steampunk ed è un alchimista maestro del fuoco con un kit che ruota attorno all'essere vicini al nemico per poterlo colpire con il suo lanciafiamme e la sua sfera di fiamme. Valby, infine, fa da controparte a Blair perché usa l'acqua per infliggere tanti danni ad area ai nemici, teletrasportarsi in giro per il campo di battaglia e potenziare il suo lanciagranate.

Ognuno dei Discendenti ha quattro abilità attive e una passiva che si sbloccano man mano che lo utilizzate, salendo di livello. I livelli non vanno però confusi con i gradi maestria, che indicano il livello generale del giocatore e si guadagnano accumulando punti esperienza e completando le missioni per la prima volta. Ad ogni nuovo grado maestria corrisponde un aumento delle risorse trasportabili, dello spazio nell'inventario e della capacità delle modifiche.

I colossi e le possibilità di drop

Preparatevi ad affrontare i colossi di The First Descendant più e più volte perché solo così riuscirete a craftare dei nuovi Discendenti
Preparatevi ad affrontare i colossi di The First Descendant più e più volte perché solo così riuscirete a craftare dei nuovi Discendenti

The First Descendant è un gioco che si basa non poco sulla fortuna perché se vorrete restare giocatori free to play dovrete ripetere ancora e ancora alcune missioni nella speranza di ottenere i componenti necessari a forgiare un nuovo Discendente. Queste missioni, molto simili tra loro, vi vedranno affrontare un boss a metà tra un crostaceo e un robot gigante nella speranza di ottenere i quattro pezzi necessari ad assemblare un nuovo personaggio. Questi sono il Codice, di rarità leggendaria quindi molto difficile da ottenere, il Catalizzatore, lo Stabilizzatore e le Cellule Potenziate. Le missioni stesse, poi, non sono particolarmente ispirate: la prima (che resta l'unica disponibile finché non raggiungete il livello 22), per esempio, sembra ambientata in una mappa non finita e completamente spoglia. Anche il combattimento non è particolarmente emozionante e consiste nello sparare a dei punti deboli di un grande boss finché non viene stordito.

Quello che causa non poca frustrazione, però, è il fatto che ci sono volute 15 missioni prima di trovare un componente non raro per un discendente, e non era nemmeno quello che stavamo cercando di ottenere. Fortunatamente c'è un'alternativa: è possibile craftare questi singoli oggetti accumulando risorse specifiche di ogni area di gioco. Per scoprirne il costo vi basterà andare dal personaggio che si occupa di realizzare questi componenti o venderveli in cambio di crediti. Giusto per darvi un'idea, in otto ore di gioco normale (non di farm specifico di un'attività per ottenere una precisa risorsa) abbiamo ottenuto abbastanza materiali per forgiare uno solo di questi componenti. Andare a caccia di un elemento specifico accorcia i tempi, ma moltiplica la noia.

The First Descendant è un MMOFPS bellissimo da vedere e da usare con personaggi non originalissimi ma scattanti e allettanti e delle armi che rispondono bene e si evolvono insieme al giocatore. Il suo problema principale (oltre il grind per il sistema di crafting, ma ce lo aspettavamo da un free to play orientale) è che le molte missioni della storia sono di una banalità disarmante. È come avere una Lamborghini nuova fiammante e poterci fare solo il giro dell'isolato a 30 chilometri orari. C'è il look, il passo di gioco e una storia in sottofondo niente male, serve solo un design un po' più ispirato degli incarichi per rendere questo videogioco anche interessante. Nella versione completa, poi, speriamo vivamente in una maggiore varietà delle missioni con i colossi, per rendere il farming dei giocatori free to play un pochino più emozionante e non semplicemente un grind ripetitivo per ottenere un nuovo personaggio.

CERTEZZE

  • Grafica eccellente
  • Discendenti belli da vedere e giocare
  • Armi solide e personalizzabili

DUBBI

  • Missioni noiose e banali
  • Grind monotono e con probabilità bassissime