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Un'occhiatina a Pirates! Live the life

A 17 anni di distanza, Sid Meier issa ancora la bandiera col teschio. E' in arrivo il grande ritorno di Pirates!

ANTEPRIMA di La Redazione   —   17/08/2004
Un'occhiatina a Pirates! Live the life
Un'occhiatina a Pirates! Live the life
Un'occhiatina a Pirates! Live the life

17 anni portati bene!

A 17 anni di distanza il rombo assordante di un ritorno in grande stile di Pirates deve aver fatto tremare i più. Microprose allora, oggi Atari e Firaxis. Una miscela vincente è pronta a sparare dai cannoni di galeoni carichi di oro e pirati agguerriti. Peraltro il segreto di questo illustrissimo remake è lo stesso del predecessore; il favore delle nuove tecnologie non potrà far altro che rendere immancabile l’appuntamento. E dire che però questo annuncio non può far altro che sottolineare per l’ennesima volta quanto preoccupante sia l’attuale stato dell’industria videoludica, costretta ad aggrapparsi con tanta veemenza alle sue vecchie glorie, per non osare nuove strade, magari troppo rischiose.

Ma cosa ci attende in questo nuovo Pirates veramente? Il giocatore è chiamato a interpretare il ruolo di un Capitano Pirata del 17° secolo impegnato nella frenetica corsa alla ricchezza e alla fama. Il mondo, completamente modellato e ricostruito in 3D richiama l’inesauribile istinto avventuroso del pirata e lo invita a esplorare in lungo e in largo i suoi mari, golfi e città. Man mano che le abilità del comandante crescono e divengono sempre più rispettabili e temibili la ciurma aumenterà di livello e di abilità di pari passo. Un equipaggio sempre più esperto e potente vorrà prendere parte all’avventura e si unirà alla compagine di porto in porto e di città in città. Ma i Caraibi del 17° secolo non sono un luogo per tranquilli vacanzieri, al contrario vi si celano misteri e pericoli inimmaginabili, tanti pirati assetati d’oro e personaggi misteriosi ed intriganti.

Quando il vecchio incontra il nuovo

Il nuovo Pirates! prende larga ispirazione dal predecessore sia per il contenuto che per la trama, riproponendo i temi più popolari affrontati nel precedente capitolo. Non esiste però una storia unica e lineare, ma ogni azione porterà le sue conseguenze nel proseguimento del gioco. Questo approccio dinamico alla storia del gioco porterà il giocatore a valutare molto attentamente ogni decisione presa, sapendo quanto possa essere rischiosa una scelta troppo azzardata. L’equipaggio comprende uomini di ogni genere e le mansioni da ricoprire sono tante quante quelle realmente necessarie per la buona condotta di un galeone da guerra.

Non esiste però una storia unica e lineare, ma ogni azione porterà le sue conseguenze nel proseguimento del gioco.

Quando il vecchio incontra il nuovo

I combattimenti non si terranno esclusivamente per mare, ma sarà possibile attar briga ovunque, scatenando furiose baraonde persino nelle taverne e per la città, come autentici e riottosi pirati. Saranno disponibili armi di tanti tipi, riproduzioni storiche di quelli realmente utilizzati in quei tempi dai pirati e dalle milizie, oltre ad una scelta fra 27 differenti tipi di imbarcazioni, che renderanno sicuramente avvincente ed entusiasmante ogni incontro per mare. Ma non è finita perché un pirata che si rispetti non è tale se durante le sue scorribande non si imbatte almeno una volta nel temibile governatore. Dunque la battaglia coinvolgerà anche i soldati di Sua Maestà e sarà possibile sfidare personalmente l’illustre governatore e (non vedo l’ora) far colpo sulla sua graziosa figlia, pavoneggiandosi con le proprie imprese e villane scorrerie.

Ci fidiamo?

La domanda che tutti si porranno ora è “Come possiamo sperare che un grande ritorno come questo non sia solo una mossa pubblicitaria per vendere alla fine un prodotto vuoto e senza sostanza”. Beh, basterebbe dire che di Meier c’è solo da fidarsi, poi le premesse parlano chiaro. Pur ispirandosi fortemente al predecessore, a quel Pirates di 17 anni fa che fece vendere più di un milione di copie (una cifra incredibile per quei tempi), il nuovo titolo promette davvero di donare una ventata di aria fresca al panorama videoludico con un vero colpo di classe.
Molti degli sviluppatori coinvolti nella realizzazione del titolo sono gli stessi che presero parte a quella del titolo originale, gente che può davvero garantire un altissimo livello di qualità e professionalità, e soprattutto gente che sa ottenere il perfetto connubio fra intrattenimento, divertimento e best seller! Attendiamo con l’acquolina in bocca una prima realease giocabile su cui affondare i sempre più assetati polpastrelli, e già assaporiamo il sapore salmastro delle stive dei galeoni e l’avventura che sprizza dagli scogli dei Caraibi.

Pirates è senza alcun dubbio uno dei titoli icona di un’epoca videoludica remota ma mai morta negli animi di coloro che la poterono vivere sulla propria pelle. Parliamo della seconda metà degli anni ’80, periodo che vede l’alba dell’industry dell’intrattenimento elettronico domestico, il tempo in cui le console a 8 bit spopolavano nella case dei ragazzini più fortunati e i primi PC prendevano posto sulle scrivanie, mascherati da macchine da scrivere con quel qualcosa di speciale in più. E’ un periodo fortunato ed irripetibile, uno dei quei momenti in cui un settore nascente conosce i suoi più grandi luminari, non ancora esasperati da esigenze di mercato e da costi di sviluppo proibitivi. Lo ricordo sempre, ogniqualvolta un grande nome si riaffaccia per dire la sua. Dopo Molineaux e Wright, come non ricordarsi di quel Sid Meiers che da due decenni (è del 1984 “Solo Flight”, il primo titolo firmato Meier) inchioda alla tastiera generazioni di videogiocatori di ogni età. Pirates! nasce per l’allora strapopolare Commodore 64, pronto per sbancare poi su Mac. La ricetta era semplice quanto sfiziosa, un misto di avventura e gioco di ruolo ambientato nel mare dei carabi dove uno sventurato capitano tenta di diventare il più grande pirata. Semplice e geniale, piace subito l’idea di unire i combattimenti per mare e le strategie di guerra ad una struttura a missioni a ingaggio, guarnendo il tutto con i tipici tratti del gioco gestionale.