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Wario Ware Twisted!

Se duecento minigiochi vi sembrano pochi...

ANTEPRIMA di Andrea Franzone   —   20/12/2004

Demenziale è bello!

Wario Ware inc è sicuramente il gioco che non si aspetta. Si vede in screen e si grida allo scandalo. Si compra titubanti invogliati dall’amico di fiducia e da un prezzo (su Cubo) allettante. Si mette nella console con disarmato stupore. Perché? Perché abbiamo acquistato una raccolta di giochini preistorici e dementi? Perché i soldi sono finiti in una grafica così brutta? Perché sono due ore che si gioca e ci si diverte come bimbi pacioccosi con un sorrisetto ebete stampato in volto? Dato che il primo capitolo ha fatto il botto, anche il secondo percorrerà la medesima strada, ma come miglior tradizione Nintendo i sequel portano sempre innovazione. La struttura quindi certamente non cambia dato che rimane la serie di giochi da affrontare a velocità e ritmi sincopati in non più di quattro secondi l’uno. Aumentano però di numero, raggiungono il ragguardevole traguardo dei duecento, riuscendo comunque a mantenere le meccaniche semplicistiche ed immediate dell’originale. Che ci sia da tagliare una bistecca nel più breve tempo possibile, da infilarsi le dita nel naso, da aiutare un tizio su un monopattino a mantenersi in equilibrio o da sparare alla Space Invaders alle navette su schermo, la leggerezza e la follia riescono a donare spessore ad una serie che tutti almeno una volta dovrebbero provare. Ma passiamo a ciò che cambia.

Muoviti muoviti!

La notizia sicuramente più succosa è che non si dovranno usare più i soli tasti del Gba. Se nel primo episodio tutto si effettuava con la semplice pressione o della croce direzionale o di un unico e solo tasto con Wario Ware Twisted! i pulsanti il più delle volte non verranno utilizzati. Nella cartuccia, infatti, è stato inserito un sensore di movimento, esattamente come in Kirby Tilt’n’Tumble, che riconoscerà le posizioni e i movimenti della console. In pratica per giocare invece di schiacciarne i tasti si deve spostare, inclinare, scuotere, girare e shakerare la povera console! La cosa nella sua semplicità risulta dirompente, in perfetto stile Nintendo e seguendo le parole di Yoshio Sakamoto Producer dell’ R&D1 di Nintendo (“If we are going to make a Wario Ware II for example, that's got to be uniquely different from Wario Ware I for us to live up to people's expectations of us."). Ecco quindi comparire un uovo da non far attaccare alla padella facendolo ondeggiare, o la necessità di ruotare il Gba cercando di disegnare una strada sotto una macchina impazzita o ancora cercare di prendere una farfalla con un rapido colpo di retino. Rasare un uomo inclinando a destra e a sinistra il rasoio? Si può! Fare canestro dando il giusto colpetto al momento opportuno? Non c’è problema! E questi sono solo cinque esempi su 200 (duecento!). Ancora: si deve pulire un piatto col pane, spegnere le candeline su una torta, eseguire i movimenti corretti nel nuoto sincronizzato, guidare un aeroplano… Tutto attraverso il movimento!

Gli spot giapponesi, il gioco è già disponibile sul mercato nipponico, fanno ovviamente molta leva sul nuovo modo di giocare mostrando persone fuori di testa intente a dimenare in modo demente un GBA SP presi in chissà quale folle gioco. Certo qualche dubbio su questa produzione permane. Innanzitutto sul piano pratico: se il Gba Sp è godibile da un numero elevato di angolazioni grazie all’illuminazione, per i molti possessori del GBA liscio come si adatterà al continuo movimento lo schermino? L’altro dubbio invece riguarda proprio il gioco in se. Uno degli scogli più grandi del primo episodio è stata la capacità di mantenere a lungo l’interesse del giocatore. I giochi semplici incollano e stupiscono man mano che si scoprono, ma la loro semplicità mina il gioco rendendolo concettualmente fin troppo elementare e alla lunga monotono. Ciò non toglie che il titolo può essere tranquillamente considerato come una mini enciclopedia sia del gameplay che della demenzialità e questo indubbiamente lo rende degno di essere provato ed apprezzato. Restate in ogni caso sintonizzati su Multiplayer per una prossima e succosa recensione!

Si prenda una M, la si osservi e la si ribalti. Il risultato ottenuto sarà una W, la W di Wario ovviamente. Entrata ormai da anni nell'incredibilmente folta schiera di personaggi made in Nintendo, la nemesi odiosa dell’idraulico baffuto ha sempre incarnato il lato dissacrante della grande N. Se i personaggi si stanno via via evolvendo, per esempio Mario sembra sempre più rivolto al demenziale, Link e Samus abbracciano l’epos, Donkey Kong sperimenta con il bongo, F-Zero diventa un fumettone, Wario rimane sempre lui. Stupido, cattivo, sgraziato e… sempre ricolmo di follia!