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La National Rifle Association accusa i videogiochi di istigare alla violenza

I videogiochi influenzano i giovani, la guerra e l'informazione catastrofista no

NOTIZIA di Mattia Armani   —   21/12/2012

In riferimento alla violenza dei giovani americani, tornata preponderante con la strage di Newton, Wayne LaPierre, vicepresidente esecutivo della National Rifle Association, ha affermato che negli USA esiste un'industria ombra che riempe il paese di violenza.

Il riferimento è diretto verso l'industria videoludica che riempirebbe il paese di videogiochi violenti come Bulletstorm, Grand Theft Auto, Mortal Kombat e Splatterhouse. Ma sebbene sia vera la preponderanza della violenza nei videogiochi, presumere che un picchiaduro possa influenzare più della presenza di armi in tutti contesti della vita sociale, risulta a dir poco grottesco.

Senza contare che gli stessi videogiochi a cui si far riferimento vengono giocati anche in paesi che presentano tassi di omicidio estremamente inferiori a quelli registrati negli Stati Uniti. Inoltre la menzione di Splatterhouse, horror d'annata, indica che la ricerca effettuata da LaPierre di giochi effettivamente in grado di sostenere la sua ipotesi è stata a dir poco approssimativa.

Fonte: GamesIndustry